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ITALIANO 5 ANNO

6/1/2023

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Romanticismo
Significato del termine romantico stato d'animo malinconico secondo Rousseau, mentre in
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Romanticismo Significato del termine romantico stato d'animo malinconico secondo Rousseau, mentre in Germania veniva definito come un nuovo tipo di felicità inquieta In Italia il romanticismo si svilupperà nel 1816 grazie a Madame De Stael, e si intrecciò con la lotta per l'indipendenza, e il termine romantico andò intrecciandosi molto spesso con il termine "PATRIOTA" Il romanticismo si sviluppa diversamente in tutt'Europa, tanto che si parla di Romanticismi, in relazione ai diversi contesti storici e culturali. TERMINI COMUNI: l'irrazionale, sentimenti e passioni umane, storia, desiderio d'infinito, ma soprattutto l'esaltazione della nazione e la libertà del popolo, tanto è che qui troviamo la prima differenza con l'illuminismo, il non essere cosmopolita, bensì avere un certo carattere nazionale. La scena spirituale e la dimensione religiosa ebbero centralità nel romanticismo, in contrapposizione a quella laica dell'illuminismo, dato dal fatto che in queste l'individuo trovava serenità dal tormento. Oggetto d'indagine divenne così l'interiorità dell'uomo, anche follia e sogno. -INQUIETUDINE= sofferenza dell'uomo, data dal desiderio di bene che però era irraggiungibile, per fuggire a questi, l'uomo si rinchiude in una dimensione fatta di soprannaturale, fatta di magia, rituali vari. -AMORE= vissuta senza limiti, l'individuo trovava nell'amore la ricomposizione dell'unità perduta. La donna era vista come oggetto sensuale ed erotico. L'amore tuttavia era del tutto un sogno, destinato a non realizzarsi e ad essere vissuto come un...

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bel sogno. -ARMONIA= l'armonia è rispecchiata nella natura, questa è vista come il trofeo, dopo la disperazione si combatteva per ritrovare l'armonia perduta. -LA NATURA=non era oggetto di studio, bensì fonte di contatto con l'Assoluto. Da qui nasceva il PANISMO, ossia il sentimento che l'uomo prova di fronte alla natura, ritrovando quella sintonia originaria. Naturalmente, anche quest'ultima poteva essere crudele e incutere dolore all'uomo (Leopardi). -LA MORTE= vista come fuga dal dolore e ricongiunzione con l'Assoluto. IL TITANISMO= l'eroe romantico ha con la realtà del suo tempo un rapporto conflittuale, partendo per esempio dalla politica, dove il malcontento alimenta i grandi ideali e le ardenti passioni, molte volte che sfocia anche in ribellione. L'impossibilità di raggiungere i propri sogni lo porta a scegliere la strada del suicidio. IL VITTIMISMO= molte volte però l'uomo romantico può essere disegnato come un genio, grazie alla sua profondità d'animo, acutezza ed intelletto, che dalla società vengono invidiate, per questo viene emarginato, così finisce per sentirsi esule. Grazie al Romanticismo sorgerà in Italia il vero significato di nazionalità, che per tutto l'illuminismo venne accantonato (sviluppo di leggende, canti, fiabe che aiuteranno anche allo sviluppo di una lingua unica). Stretto legame tra Risorgimento Italiano e Romanticismo. -LA POESIA ROMANTICA ERA INDIRIZZATA AL POPOLO, NEL QUALE SPICCA AL SUO INTERNO LA PICCOLA E MEDIA BORGHESIA. -Gli intellettuali romantici italiani si sentivano investiti di un compito molto importante, la formazione di uno STATO UNITARIO. In questo periodo molti dei giornali italiani, come LA BIBLIOTECA ITALIANA o IL CONCILIATORE, entrambi molto importanti per la diffusione di idee romantiche. -Si può però individuare la Germania come culla del romanticismo, dove si sviluppò già dalla metà del '700, caratterizzato da un profondo Nazionalismo. Nacquero qui storie come Hansel e Gretel, cappuccetto rosso, Biancaneve ed altri. IL ROMANTICISMO IN ITALIA L'ELEMENTO PECULIARE DI QUESTO TIPO DI LETTURA FU LO SPIRITO PATRIOTTICO. Il romanticismo contribuì molto in Italia allo sviluppo di una cultura e politica nazionale. Inoltre si sviluppò secondo le idee legate al "VERO". -I TEMI PATRIOTTICI ERANO AL CENTRO DI OGNI STORIA, COME ANCHE IL RIFIUTO DELLA TRADIZIONE CLASSICA e LO SFORZO AL RINNOVAMENTO DELLA LINGUA, si lega alla cultura illuminista del '700, con la necessità di una letteratura civile. IL ROMANTICISMO IN ITALIA SI SCONTRERA' CON LA CORRENTE CLASSICISTA (sostenitori di una classe elitaria e conservatrice dell'arte) = polemica classico-romantica. MADAME DE STAEL Denuncia apertamente la decadenza di una cultura ancora eccessivamente legata alla tradizione classica che il resto dell'Europa abbandonato da tempo. il ritratto delinea degli italiani è tutt'altro che benevolo essi appaiono superficiali e frivoli mentre invece dovrebbero unire al piacere l'utile e il vero. Madame De Stael è la fautrice della polemica classico-romantica, la scrittrice francese rimprovera gli italiani di essere troppo legati alla cultura classica e i suoi caratteri e temi e di non essere al passo con la nuova tendenza romantica, perciò invita gli italiani a tradurre le opere degli autori stranieri così da rivitalizzare la letteratura nazionale. BERCHET lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo è un intervento nella polemica classico romantica e affronta i problemi relativi alla figura del poeta del suo tempo e al rapporto tra letteratura e pubblico, dove si attribuisce una funzione anche etica e politica alla letteratura. Grisostomo vuole illustrare al figlio le caratteristiche della poesia romantica affrontando il problema che intercorre tra autore e pubblico. nel brano, l'autore si interessa a illustrare che la poesia ha fondamento nell'animo umano di ogni uomo tuttavia ci sono delle classi sociali che sono più o meno in grado di cogliere gli stimoli culturali che questa prova a diffondere (ottentotti e parigini), mentre altri come il popolo ne sono capaci. ALESSANDRO MANZONI Nasce a Milano il 7 Marzo 1785 da una famiglia benestante. si pensa che suo padre sia Giovanni Verri fratello minore di Alessandro, fondatore de "Il Caffè". ha da subito una rigida educazione di stampo umanistico che lo porta al rifiuto della religione cattolica. sono questi anni in cui si dichiara ateo e comincerà a maturare ideali giacobini e liberali. A Milano inizia a frequentare intellettuali quali Monti e Foscolo. Filosofia illuministica e teorie razionalistiche saranno destinate a influenzare profondamente il suo pensiero, pur sempre non rinnegando la formazione classica. 1805 raggiunge la madre a Parigi per confortarla nel lutto e si avvicina alla cerchia di intellettuali parigini che lo spingono ad allontanarsi dall' estetica neoclassica e a confrontarsi con tendenze più di sensibilità romantica. Tornerà in Italia sposerà Enrichetta Blondel la quale sarà la fautrice del suo avvicinamento alla religione dato anche da un evento drammatico della sua vita. - seguirà molto attentamente il dibattito tra classicisti e romantici iniziato nel 1816 grazie all'articolo di Madame de Stael sulla Biblioteca Italiana. L'ultima opera che pubblicherà sarei promessi sposi nel 1840, dopo la rielaborazione della lingua più inclinata verso un fiorentino, ossia la lingua parlata maggiormente dalla borghesia. i molteplici lutti non faranno condurre a Mazzoni una vita tranquilla, e non scriverà più, forse per il troppo dispiacere. morirà Milano il 22 maggio 1873. POETICA MANZONIANA --- Per Manzoni la conversione non lo porta a rinunciare a tutte le convinzioni ma arricchisce il suo modo di pensare, tuttavia era già battezzato quindi non si può parlare di conversione totale. idealizza un cristianesimo di carattere sociale in difesa degli umili che testimonia l'assenza di temi di carattere dogmatico. inoltre per Manzoni l'uomo si deve guadagnare la salvezza. La visione della storia secondo Manzoni ha un che di rovinato dalla violenza e vendetta. il dolore deve essere razionalizzato e deve portare a un riscatto e inoltre serve per purificare l'anima accoglie pienamente il romanticismo perché rifiuta la mitologia e la divisione generi letterari, infatti i principali temi sono realistici. La poesia corale (CORO O CANTUCCIO) è lo strumento che Manzoni utilizza all'interno delle sue opere per dar voce ai suoi pensieri. LE NOVITA' DEL TEATRO MANZONIANO - Manzoni non rispetta le unità aristoteliche perché queste sono fondate sulla rappresentazione non fedele di episodi tratti dalla storia. Spiega i suoi principi nella prefazione del Conte di Carmagnola. il coro di Manzoni è un cantuccio che permette di commentare secondo il suo punto di vista, al contrario di quello greco dove serviva per dar voce al popolo. c'è inoltre un rapporto tra reale ed irreale, dove grazie a loro unirsi ed intrecciarsi nasce la poesia. CDC= il cantuccio si trova alla fine ed è uno solo, dove l'autore espone il suo andare contro alle guerre fratricida. *Inoltre Manzoni crede nella ragion di Stato e per questo crede anche che Francesco Bussone sia innocente fino alla fine della tragedia. A= sono presenti due cori: 1) coro del borgo disperso, ossia del popolo spaesato al terzo atto dove l'interesse di Manzoni si focalizza sui latini ossia gli italiani dove la loro speranza viene riposta in una delle due fazioni straniere sperando che una delle due riesco a dargli libertà, speranze infondate. 2)coro dopo la morte di Ermengarda un monastero, dove prova pietà per la povera Provides sventura, cioè il male che lei prova serve per purificarsi dal dolore che il padre ha causato. Inoltre è presente il conciliamento del vero storico e vero poetico dove secondo Manzoni la parte che la storia non ci trasmette dal punto di vista sentimentale, lo trasmette invece il coro dell'autore che potrebbe essere più o meno vicino alla realtà. GIACOMO LEOPARDI Nasce nel 1798 a Recanati da genitori rigidi ed privo di valori affettivi. Cresce in un ambiente familiare chiuso, sempre con il desiderio di fuggire altrove. "7 anni di studio matto e disperatissimo" che lo portarono ad acquisire conoscenze in vari ambiti del sapere. In Leopardi c'è un bisogno di ASSOLUTEZZA (tipicamente romantico), che rimarrà inappagato. Alla caduta delle sue certezze lo porta a avere SFIDUCIA NELLA NATURA. RIFERIMENTI: -Netta adesione al meccanicismo illuministico (vicino a Foscolo), da qui ne nasce la visione della materia come elemento sempre in trasformazione. *Anche il pensiero è proiezione della materia. -riferimento al filosofo Lucrezio (DE RERUM NATURAE) -MANUALE DI EPITTETO CUPO PESSIMISMO E IL SILENZIO POETICO CHE DURERÀ FINO AL 1828 -LEOPARDI CHIAMA LE SUE OPERE CANTI PERCHÉ QUESTA NON DEVE INSEGNARE, MA SUGGERIRE. CONVERSIONE: MOMENTI FONDAMENTALI DELLA SUA VITA CHE LUI VEDE COME PASSAGGI -1816 conversione dall' ERUDITO al BELLO FINISCE DI STUDIARE E COMINCIA A DEDICARSI ALLA POESIA, CIOÈ FINISCE GLI ANNI DELLA GIOVINEZZA DELLO STUDIO E INIZIA A COMPORRE POESIA (BELLO) "STUDIO MATTO E DISPERATISSIMO" Dalla conversione è guidato nelle sue scelte dalla concezione del bello. in questo momento prese parte alla polemica classico-romantica (classicista progressista). -1819 conversione filosofica. PASSAGGIO DAL BELLO AL VERO (ARIDO VERO) *Diverse interpretazioni, Savigno= la crisi di leopardi coincide con la crisi adolescenziale. pensieri sorti al seguito di un tentativo di fuga da Recanati. abbandono della religione per abbracciare il mondo materialistico. -1822, di seguito alla delusione del soggiorno romano, matura un cupo pessimismo, che lo addirittura spinge ad abbandonare la poesia (anni del silenzio poetico, fino al 1828, cioè periodo del risorgimento poetico). nell' ambiente pisano, troverà di nuovo la forza per comporre (Grandi Idilli o Canti pisano-recanatesi) -1831, compone, in seguito al fallimento amoroso per Fanny Tozzetti compone il Ciclo Di Aspasia. -1837, compone la Ginestra come suo testamento poetico e muore a Napoli. Stile linguistico Componimento in endecasillabi sciolti. Forte potere evocativo della parola, linguaggio più soave, che provocano sentimenti di disillusione. -TRADUCE LE OPERE DI LATINI QUALI OMERO ED ALTRI PRENDE LE DISTANZE DAL ROMANTICISMO E RISPONDE ALLA LETTERA DI MADAME DE STAEL ("lettera ai compilatori della Biblioteca italiana" e " Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica"), dicendo che i suoi consigli sono più che utili ("vanissimo consiglio"), ma è più importante salvaguardare l'identità nazionale che si basava su una letteratura più classica. -critica l'individualismo italiano. OPERE: ZIBALDONE: (1817-1832) fa riferimento alle sue emozioni (diario intimo ed emotivo), con pochi riferimenti di carattere intellettuale. E' sicuramente un ottimo manuale per studiare l'evoluzione del pensiero leopardiano. VAGO ED INDEFINITO= piacere che si prova da fanciulli, che in realtà prova piacere in qualcosa di illusorio e vago. TEMA DEL RICORDO =fonte di piacere, che proviene dall'immaginazione e dall'illusione. EPISTOLARIO: (1810-1837) Comprende 900 e più lettere, composte nell'arco dell'intera vita, indirizzate ad amici e familiari. Opera fondamentale per comprendere il pensiero leopardiano. OPERETTE MORALI: (1824) raccolta di 24 prose a carattere filosofico e dal tono satirico, ispirate ai dialoghi dello scrittore Luciano e alla prosa ironica e dissacrante degli illuministi francesi. L'opera venne scritta per la maggior parte durante il periodo di silenzio poetico del poeta. In questa raccolta è possibile seguire l'evoluzione del pessimismo leopardiano, dagli albori fino all'espressione più cupa. I PENSIERI: (1831-1835) comprende 111 aforismi, nati talvolta da pensieri e riflessioni annotate nello Zibaldone. Qui si riflette sulle difficoltà dei rapporti umani, intessuti di falsità e opportunismo, sul cinismo degli uomini, sul loro studiato perbenismo e sulla spietata lotta alla sopravvivenza dell'uomo. I CANTI: (1817-1836) raccolta di componimenti poetici. Criteri cronologici: canzoni civili in apertura, seguite da canzoni filosofiche. Precede il gruppo dei Piccoli idilli, seguito, durante la fase risorgimentale, dai Grandi idilli. Infine troviamo Il Ciclo di Aspasia. Le canzoni civili rappresentano la visione giovanile del poeta, in cui alla decadenza del presente si oppone la visione luminosa del passato. Viene mostrato uno stile aulico retorico e una riflessione incentrata sui seguenti aspetti: profondo sconforto per la situazione del presente (inerzia), atteggiamento di protesta (titanismo), vagheggiamento delle età antiche. Le canzoni filosofiche offrono un esaltazione del mondo antico, dove inizialmente la natura è madre affettuosa e che infine sarà descritta come maligna. Viene presentata una protesta titanica. | Piccoli Idilli danno vita a una poesia molto autobiografica ed introspettiva, grazie anche all'ausilio del quadretto. Sono rappresentazioni di paesaggi naturali, incentrati sul valore poetico del vago e dell'indefinito; in essi il poeta proietta sentimenti. E' una poesia di immaginazione, volta all'illusione della fanciullezza. | Grandi Idilli vengono scritti nel periodo successivo al silenzio poetico, cioè nel "disgelo dell'anima". La fusioni di momenti descrittivi con quelli argomentativi vengono mischiati con il piacere, inteso come attimo di assenza dal dolore, all'angoscia e al rimpianto della giovinezza, ed ancora all'idea di infelicità universale. Qui la natura è vista come matrigna e la rimembranza assume un significato doloroso, cioè come tempo passato irrecuperabile. L'idea di inevitabile infelicità si fa sempre più forte e solida. In questa raccolta, Leopardi ripercorre la propria storia interiore, scindendosi in due parti: Infanzia: cioè quando era ancora possibile la speranza e l'illusione. Maturità: periodo nella quale diventa consapevole dell' "arido vero". Le poesie diventano così un continuo confronto tra passato e presente, scontro tra aspirazione alla felicità e una perenne infelicità. Ciclo di Aspasia è incentrato sull'amore infelice per Fanny Targioni Tozzetti. Il poeta qui canta il suo amore per la donna, percepito tra passione travolgente e senso di morte, percepito come sollievo per quell'anima tormentata. Definitiva consapevolezza dell'infelicità che domina la vita umana. Le Canzoni Sepolcrali si sviluppano su una riflessione sulla morte di giovani donne. Ciò che tormenta il poeta è la sua visione materialistica della morte (vista come cose inevitabile) e il dolore che la morte provoca in lui. Gli ultimi canti e la Ginestra, cioè il testamento spirituale di Leopardi, dove egli esprime la sua condanna dell'ingenua fede nel progresso, ribadendo il concetto secondo cui gli esseri umani devono lottare contro la natura ostile e contro l' "arido vero". In questa visione cupa, tuttavia, è presente una minima dose di salvezza, data dall'idea di riunirsi in una social catena, cioè combattendo la natura tutti insieme, perché tutti in fondo siamo nella medesima situazione. L'INFINITO Tema centrale l'immaginazione Endecasillabi sciolti, scritta nell'anno della conversione filosofica. -contemplazione di leopardi verso Questo indica ciò che è vicino al poeta, ciò che è reale Quello lontano dal autore, irreale lontano dal materiale Esprimono il vago e l'indefinito. Alla fine la situazione si capovolge e "quello" rappresenta ciò che è materiale, ma ormai lontano. I sensi sono molto utilizzati per dare più veridicità alla storia. (Sensismo) ALLA LUNA la poesia tratta di un ricordo, tema della rimembranza (il ricordo è poetico) Composta nel 1819 Anche se il ricordo è doloroso, attraverso la memoria questo viene addolcito V.1-10 = parte narrativa (anastrofe) La luna per leopardi è come un'amica ed è una presenza rassicurante A SILVIA Tema: rimembranza La seconda parte del testo è una protesta contro la natura, che viene definita come matrigna (Passaggio da benevola a matrigna) =grandi idilli o canti pisano-recanatesi IL SABATO DEL VILLAGGIO Emerge una bozza dell' ambiente di Recanati CANTI DEL BORGO, appartenente ai Grandi Idilli -teoria leopardiana del PIACERE (aspettativa dell'evento lieto, dal sabato alla domenica). 1 parte= v.1-37 CONTEMPLATIVA V.8 è presente una metafora che rimanda al tema della RIMEMBRANZA. -la domenica non è così gioisca perché proietta agli impegni della settimana (del lunedì). 2 parte= 38-alla fine RIFLESSIVA Da v.42-52= similitudine tra due tipi di SOGNO= del sabato e del fanciullo (non avvengono) SABATO=FESTA DELLA VITA (PERIODO LIETO) V. FINALE= augura che questa speranza non uccida. DIALOGO DELLA NATURA E DI UN ISLANDESE 1834 È un'operetta morale, cioè un testo scritto in prosa filosofica-satirica, tra fantasia e realtà. Natura=personificazione Viene scritto nel periodo di silenzio poetico. Assistiamo al passaggio da natura= madre benevola a natura-matrigna *verrà messo nell'indice dei libri proibiti -la concezione dell'uomo è di esule che non sta bene in nessun luogo. "Che forse tu non avessi destinato al genere umano" v.v 70 imprecazione alla natura. "Mi avvengo" v.v 126 Leopardi vuole sminuire l'ego dell'uomo, dicendo che la natura ci vede come qualcosa di non così importante (vede l'uomo come questo vede una formica). Il dispiacere e qualunque altra emozione è vista come un danno collaterale. La natura è solo un meccanismo, un ingranaggio perfetto che si bilancia, tra gioia e dolore. *Il sarcasmo si trova alla fine. Il messaggio che leopardi vuole inviarci è che, fondamentalmente, la natura è indifferente all'uomo. DIALOGO DI UN VENDITORE DI ALMANACCHI E DI UN PASSEGGERO Riflessioni umane Circolarità del dialogo= circolarità della vita Le illusioni rendono la vita più accettabile Dietro il passeggero si cela la figura di Leopardi *La tematica che emerge si può collegare con la critica che muove il poeta verso la visione illuministica dell'astrologia. Leopardi è d'accordo con i romantici, ribadendo l'assurdità dell'astrologia. A SE STESSO Contenuta nel ciclo di Aspasia (viene scritto in seguito alla delusione d'amore da Fanny). -viene scritto a Napoli -composto da endecasillabi e settenari -amore per fanny- leggiadro errore -qui mostro un certo disprezzo per se stesso, che è caduto in questa trappola che l'ha portato alla sofferenza. Si può dividere in 3 parti + la conclusione Uno-5 6-dieci Undici-quindici Si riferisce al cuore= personificazione, quasi invocativo. Sintassi molto asciutta e meccanica, data dalla punteggiatura e frasi brevi. LA GINESTRA Quest'opera rappresenta Leopardi che ha finalmente raggiunto la consapevolezza, ma anche la poesia. POSITIVISMO primi anni dell'800 si sviluppa nell' '800 il nome "positivismo" serve a segnare una fase evolutiva dell'umanità. Viene applicato il metodo scientifico sperimentale, dato che si comincia a sviluppare una grande fiducia nel progresso. Taine: teorico del Naturalismo, influenzato dal pensiero deterministico (race, milieu, moment) Durkheim: relaziona l'individuo alla società, dove l'individuo è prodotto dalla società. -Teoria dell'evoluzione, teoria di Darwin che fa molto scalpore, perché mette in discussione le credenze divine. Spencer: le specie si evolvono solo lasciando libero gioco ai singoli individui. Assume caratteri diversi e nome in base al luogo dove si sviluppa In Italia avremo il VERISMO, in Inghilterra REALISMO, in Francia NATURALISMO. REALISMO anni "10 dell'800 In questo periodo si introdussero nuove tecniche quali focalizzazione interna e impersonalità. esponenti: Dickens, Balzac, Flaubert -tecnica descrittiva che presenta una certa oggettività -attenzioni alla classe borghese -prosa accessibile, adatta ad un pubblico medio alto. -narratore esterno NATURALISMO anni "30 dell'800 In Francia si sviluppa nella seconda metà del"800, dopo il periodo dell'industrializzazione. materiale trattato: -degradazione umana e sociale, sebbene il secolo positivo, c'è una visione pessimistica della società -attenzione alla realtà sociale, dove vengono rappresentate classi umili per poi risalire ai ceti più agiati (processo scientifico, che procede dal semplice al complesso). In Francia si spera che denunciando la condizione corrente, si facciano delle riforme (atteggiamento positivo). Forte reazione al Romanticismo e ripresa dell'illuminismo. -Rinnovata fiducia nella scienza, fiducia ai valori del romanticismo gli autori vogliono rapportarsi alla società trattando argomenti reali come degli scienziati, che analizzano i problemi correnti.(MASSIMA OGGETTIVITÀ). Essi infatti voglio aiutare il popolo ad evadere da questa vita disgraziata. -narratore esterno e nascosto Conte dice: "Diverse fasi della Filosofia, da teologica a scientifica" Nel positivismo si accetta la presenza di una dimensione metafisica, solo che non porta a nulla e quindi viene accantonata. Uno degli esponenti è Zola. ● ZOLA introduce nel suo romanzo i fattori genetici (quindi la scienza) -il romanzo sperimentale: dà forma ai fondamenti del naturalismo, narratore esterno e distaccato, grande attenzione a temi sociali contemporanei, lotta per il rinnovamento sociale. VERISMO anni "70 dell' 800 Accoglie i concetti di Zola, ma alcuni argomenti vengono riadattati. La principale sede del verismo fu Milano. Secondo la denuncia verista, l'Italia è solo su carta unità, quando in realtà è fortemente divisa tra nord e sud. Nel verismo c'è pessimismo e visione statica della realtà (immobilismo). Regionalismo gli autori parlano della propria terra maggiori esponenti: Verga, Capuana e De roberto. CAPUANA entusiasta di divulgare le conoscenze di Zola. rappresenta la realtà del sud italia (povera e isolata) adotta la tecnica dell'impersonalità (artificio della regressione) DIVERSITA' E SIMILITUDINI -differenze di principi ed ambientazioni -scopo civile. -visione profondamente pessimistica e statica della realtà. -non viene respinto il determinismo naturalistico, ma rielaborato. -prende in esempio le vite dei lavoratori umili del sud italia. GIOVANNI VERGA biografia -benestante e siciliano, con padre fermamente patriottista -cresce con tradizioni liberali -nel 1872 si trasferì a Milano, prendendo parte alla Scapigliature milanese E' l'autore più rappresentativo del verismo, colui che lo portò all'apice, grazie all'opera Rosso Malpelo (1878) -nel 1893 si stabilì a Catania -nel 1922, durante la guerra si schierò con le posizioni interventiste, coerentemente con i sui ideali nazionalisti. I suoi romanzi vengono la maggior parte ambientati in Meridione. -temi: patriottismo LA SUA ATTIVITÀ LETTERARIA È ARTICOLATA IN 3 PERIODI: La fase Preverista -amore per la storia e la patria e successivamente una produzione di romanzi d'illusione. Temi:dramma di un'amore impossibile e figura della donna fatale in contrapposizione alla moglie fedele. opere: Eva, Tigre Reale, Eros Opera di molta importanza è Nedda (1874), dove viene per la prima volta descritto l'ambiente della Sicilia, povera ed arretrata. Presenti toni melodrammatici e il narratore ancora non scompare del tutto. Il linguaggio è popolare e la scelta di argomenti umili opera di tema verista posto in un ambiente non verista, prelude a temi veristi. La fase Verista Rappresentata dall'adesione al verismo, conversione che avviene tramite la lettura dei naturalisti francesi. Riflettere nei romanzi l'oggettività (la vita così com'è). Opere: -Rosso Malpelo (1878) -Vita nei Campi (1880), raccolta di novelle, dove spiccano soprattuto figure di vita siciliane -I Malavoglia (1881) primo romanzo del Ciclo Dei Vinti, dove viene narrata la storia di un pa umile famiglia di pescatori siciliani -II Marito di Elena (1882), ispirato al romanzo realistico Madame Bovary. -Novelle Rusticane (1883) dove il tema centrale è l'umil vita siciliana. -Mastro-don Gesualdo (1888-89) secondo romanzo del Ciclo dei vinti. Opera di grande importanza è Il Ciclo Dei Vinti: Originariamente doveva comprendere 5 storia, che ripercorrono i moventi che guidano le azioni umane. I protagonisti sono gente semplice ed umile della Sicilia e si presenta come un affresco sociale, dove i personaggi sono mossi da avidità per conquistare una migliore condizione sociale. Grande importanza infatti è data ai bisogni materiali, che vengono visti e trattati come beni primari. Ultima Fase Scritti di novelle e ultimi drammi teatrali. Opere: La lupa (adattamento teatrale del Ciclo dei Vinti). PENSIERO E LA POETICA la condizione dell'uomo nella storia è condizionata da: Positivismo, Materialismo, Determinismo ed Evoluzionismo. Verga è posto a respingere la fiducia per il positivismo e ad abbracciare il pessimismo (verismo) -visione statica della realtà è immutabilità della condizione umana. -l'arte per verga non è in grado di cambiare la società. Sul piano religioso, Verga crede che nell'aldilà non ci sia una vita migliore, e perciò respinge la visione provvidenziale della storia. Crede agli unici affetti della famiglia, infatti colui che si allontana da questi è destinato a fallire. ~Le tecniche narrative si basano sul principio di impersonalità (si deve escludere l'intervento diretto dell'autore) e sull' applicazione di regressione(dato dal fatto che l'autore è costretti a regredire, cioè a non esporsi e a non dire la sua), straniamento(rappresentare come strano ciò che in realtà nella vita non è)e discorso indiretto libero. VITA DEI CAMPI (1880) composta da 9 novelle, le più importanti sono: Nedda, Fantasticheria e Rosso Malpelo. Temi: immobilizzazioni, tema passionale e della Roba. Rappresenta un mondo governato dalla violenza ed egoismo Rassegnazione coraggiosa= rassegnarsi al destino per la quale si è stati scelti (es. se si nasce contadino non si può morire principe). Coraggiosa perché anche se si sa che non raggiungeranno mai il benessere, hanno la forza di rialzarsi ogni volta per andare avanti e provare a migliora la propria condizione. Fantasticherie Vista come una lettera che verga indirizza ad una Nobildonna. Contrasti tra la signora nobile che passeggia per vie del paese di verga, con la gente del villaggio. -figura dell'ostrica, unica difesa per proteggersi dai meccanismi sociali, rimanere attaccati alla religione della famiglia. Un documento umano È una lettera che introduce un'altra novella di Verga, l'amante Gramigna. In questa lettera, indirizzata a Salvatore Farina, dimostra di essersi completamente allontanato dalla poetica preverista. -principio di impersonalità e regressione. Rosso Malpelo Prima opera verista di verga del 1878, pubblicata sulla rivista Fanfulla. "Regressione"= Verga da letterato e uomo colto, non può condividere la condizione sociale del tema che racconta, tuttavia deve regredire per far accadere questo. "straniamento"= presentare un pensiero come scontato, quando in realtà per il lettore è assurdo. Coincide con l'inizio della novella di Rosso malpelo. Tecnica della ripresa-finire la frase con una parola che viene ripresa nella frase successiva. *Legame tra Ranocchio e Malpelo, due sfortunati. -Valutazione economica che viene data dall'autore verso la madre di Ranocchio che piange molto quando muore il piccolo. I MALAVOGLIA(1881) riprende alcuni personaggi incontrati già in Fantasticherie. trama: disgrazie della famiglia Malavoglia che possiedono una casa "La Casa Del Nespolo" e una barca "Provvidenza". lo spazio è diviso fra interno (Aci Trezzo) ed esterno (luogo di fuga dalla realtà), il Mare è visto come entrambi. il tempo è circolare per quanto riguarda gli avvicendamenti della storia, ma sul fondo c'è anche la ripresa di eventi storici realmente accaduti, (tempo del racconto 1860 circa). la visione che emerge della storia è Pessimistica (determinismo naturalistico e teorie di Darwin), da questo ne esce la rassegnazione coraggiosa (ideale dell'ostrica). scontro tra mondo vecchio e nuovo. tecniche narrative: impersonalità ed eclissi dell'autore, regressione, straniamento, discorso diretto e indiretto libero. La Prefazione Nella prefazione è contenuta l'enunciazione poetica, enunciando appunto su cosa si baserà il romanzo corrente e i successivi del Ciclo Dei Vinti, cioè su una continua lotta al progresso. Il linguaggio per Verga, molto svariato, serve per far comprendere meglio il numero di classi sociali presenti nel romanzo. il progresso è visto da due punti: positivista, dove i continui sforzi favoriscono anche la comunità, ma analizzato anche sotto punti di egoismo e avidità per la "roba". questa forza di lottare incessantemente li fa apparire come Vinti. La Famiglia Malavoglia la vita statica e tranquilla dei malavoglia è stata messa in crisi da problemi economici. da un investimento in lupini finito male si andrà incontro alla disgregazione della famiglia. tecniche: eclissi dell'autore. L'arrivo e l'addio di 'Ntoni È presente lo straniamento. l'addio è inteso quasi come un'atto di espiazione, per colmare le proprie colpe, cioè di chi non è riuscito a ricoprire il ruolo di capofamiglia. ideale dell'ostrica; se Ntoni se ne va, purtroppo non potrà esser più reinserito nella società. NOVELLE RUSTICANE (1883) La Roba Mazzarò è il protagonista che lavorando molto si è ritrovato una grande fortuna (la roba). per il protagonista la roba rappresenta riscatto sociale. effetto di straniamento rovesciato, dove l'autore è inizialmente d'accordo con le scelte e lo stile di vita del protagonista, quando alla fine si rovescia. Registro linguistico basso. MASTRO DON GESUALDO (1888). Gesualdo il titolo nobiliare, lo ottenne sposando una nobile. Hanno una figlia (non sua) che erediterà la fortuna insieme al marito avido. Ha dei figli veri con la serva, che però non riconosce. Tuttavia, proverà a fargli lasciare qualcosa, non riuscendoci per colpa della figlia. -Lui è un vinto perché muore solo. La figura di mazzarò, è ripresa in questa novella. Registro linguistico più italiano corretto, più elevato Mai integrato nella classe borghese, venendo da classe bassa. Scopare la tecnica dello straniamento e della regressione, perché l'autore, divenuto borghese, non deve più adattarsi alle classi basse. Il personaggio coincide con Verga. Questo mutamento di gusto, viene inteso come una svolta morale. Discorso indiretto libero non è isolato dalle virgolette. l'Addio Alla Roba si riprende la figura di Mazzarò. Gesualdo è stato prima un vincitore, ma ora si ritrova ad essere un vinto. IL DECADENTISMO periodo nel quale incominciava a tramontare il positivismo. ripresa di valori Romantici: rifiuto delle convenzioni borghesi e dell'eccezionalità dell'artista. l'autore si ripiegava su se stesso e non faceva più trasparire interessi per il popolo. In campo letterario c'è il rifiuto per il realismo, ma soprattutto per il Naturalismo. si sviluppa così il Decadentismo (Preraffaellismo, Parnassianesimo, Simbolismo ed Estetismo). il termine decadentismo deriva dal francese Verlaine e serve per testimoniare l'epoca di tramonto dopo la Grande Depressione. Coniata in termine dispregiativo per denunciare gli artisti che si opponevano alla morale borghese. Prese due accezioni diverse: 1)per indicare una nuova sensibilità sviluppatasi in francia nel 1880 2)più ampiamente, per descrivere un movimento letterario, culturale e morale che si andva diffondendo in tutta Europa. si diffuse in modi diversi. Alcuni manifesti sono: i fiori del male di Baudelaire, a ritroso di Huysmans e il ritratto di dorian gray di Wilde, Nuove scoperte Nietzsche nichilismo (o teoria nel nulla), con la quale il filosofo dubitava sulla ragione e sul progresso. nuova figura dell'uomo (superuomo), che grazie alla sua caparbietà riesce a realizzare se stesso. -spirito dionisiaco e volontà di potenza, dove si simboleggia la volontà di agire (parte dell'uomo violenta e sfrenata). -spirito apollineo, cioè la parte calma e razionale dell'uomo. Bergson- egli propone un ritorno alla metafisica e alla fusione tra scienza e religione. divisione tra tempo oggettivo e soggettivo Freud scoperta dell'inconscio e l'elaborazione della psicoanalisi divisione tra Es (passioni più profonde e traumi), lo (mira a convogliare i due stadi), Super-lo (incarna le norme morali che ci vengono impartite dalla nascita). Il mancato equilibrio tra Es e Super-lo sfocia in patologie psichiche. Einstein teoria della relatività. Caratteri principali del Decadentismo -critica al mondo borghese, per esser stata la causa dell'industrializzazione successivamente della frattura della società che ne derivò -anticonformismo, nelle scelte di vita dell'artista. -rifiuto di matrice positivista, e della razionalità che ne deriva. perciò ora l'artista è visto come un veggente, che coglie le risposte per via intuitiva. -rifiuto dell'impegno politico e sociale e celebrazione dell'arte come valore assoluto, -eccezionalità dell'artista, dato dal fatto che l'artista è considerato come un veggente, che quindi non può confondersi con la gente comune. -scelta di descrizione degli ambienti puramente soggettiva tramite istinti interiori. Temi principali della letteratura decadente -interiorità. -malattia e morte, cioè uno stato privilegiato o come fuga dalla sofferenza della vita. -vitalismo, in contrapposizione con quanto sopra detto, che si traduce in esaltazione della vita. -sogno, esperienza privilegiata, grazie al quale l'artista decade. solo questo permette un contatto diretto con una specie di Assoluto. -esotismo, attenzione per ciò lontano e sconosciuto. Figure ricorrenti nella letteratura decadente -artista maledetto, descritto così per i suoi atteggiamenti di ribellione. -esteta, personaggio aristocratico e moralmente corrotto (dorian Gray). -superuomo, afferma la propria eccezionalità infrangendo le regole della morale comune. -il malato, colui che vede scorrere le vite felici degli altri e non può fare niente per la sua. -femme fatale, l'ostacolo del protagonista. IL SIMBOLISMO il simbolismo nacque in francia nel 1886 -innovata da Baudelaire. Poetica della corrispondenza, dove la natura è rappresentata come un qualcosa di sacro. l'uomo è partecipe di questo mistero, che però non può trovare. Sta al poeta scoprire le corrispondenze fra le cose, mediante percezioni sensoriali ed intuizioni. quindi la poetica deve aiutare a cogliere i messaggi. i caratteri principali: rifiuto per tutto il positivismo, solo l'autore tramite la poetica può cogliere il reale significato delle cose, portare alla luce corrispondenze. la parola perciò ha virtù magica di evocazione. *i poeti di questo periodo sono chiamati "poeti maledetti", identificati così per le loro scelte di vita (Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, Mallarmè) che condividono gli stessi approccia alla poesia, sia dal punto di visti stilistico che tematico. vicino a Baudelaire c'è Verlaine, che abbraccia tutti i temi dell'amico, ma con lui la poesia si fa più evocativa grazie al linguaggio. ● L'ESTETISMO "arte per l'arte", esaltazione del valore della bellezza artistica. il precursore di questo movimento è Huysmans, che giunse ad un rifiuto delle pretese del naturalismo, seguendo di più tendenze: -disprezzo per l'età moderna, vista come un qualcosa di rozzo. -ricerca di uno stile raffinato ed aristocratico. -prototipo dell'esteta, colui cioè considerato come un intellettuale in piena crisi spirituale che non condivide i valori correnti della società e che riesce invece a trovare rifugio nel culto della bellezza, cioè ideali di compostezza. alcune tecniche innovative sono: presentazione di un solo personaggio, riduzione di spazio a luogo simbolico, a rappresentare l'interiorità del protagonista, il tempo del racconto non è sempre lineare ma va a seconda delle attività mentali del protagonista, focalizzare il punto di vista all'interno del protagonista. l'estetismo si diffonde maggiormente in Gran Bretagna grazie ad autori come Peter e Wilde, che grazie ai loro capolavori esaltano il tema della bellezza artistica. in Italia il maggior esponente di questo movimento è Gabriele d'Annunzio. IL DECADENTISMO ITALIANO Maggiori esponenti sono Pascoli e D'Annunzio. S'ispira al simbolismo francese nella ricerca di una poesia pura, uso di linguaggio allusivo e musicale, sintassi imprecisa, versi liberi. in sunto, questo tipo di decadentismo prende spunto sia dall'estetismo, con la ricerca del bello e sia dal simbolismo, con l'aspirazione ad una poesia pura. CHARLES BAUDELAIRE nasce a parigi nel 1821. sebbene pieno di debiti, si diede ad una vita elegante e dispendiosa, che lo portarono ad iniziare un percorso fatto di alcool e droghe. al contempo però sentiva la necessità di riscattarsi, In questo periodo pubblicò i fiori del male, con la quale inaugurò la rottura con la tradizione. I Fiori Del Male(1857) sono 100 liriche divise in 6 sezioni, disposte ad indicare un percorso esistenziale. In questa opera troviamo una profonda noia e disgusto per la realtà quotidiana, che porta il poeta a ribellarsi contro Dio. il titolo allude sia alla bellezza (fiori) che al disgusto per la realtà corrente (male). solo l'arte può generare bellezza. linguaggio allusivo e misterioso, capace di corrispondenza. Temi: voglia di evadere dal mondo tramite un linguaggio che eleva ad un mondo immaginario, dove regna armonia. verso paradisi artificiali. Corrispondenze Vuol dire che solo l'autore riesce a cogliere attimi di epifania. -metafora tra natura e mondo materiale, quindi modo vivo e morto. -la natura viene identificata come spazio sacro, dove si possono cogliere simboli misteriosi (solo l'autore può) -sinestesie = "profumo fresco" "// verdi", "//dolci" intrecciarsi di campi sensoriali. Il contenuto nella poesia non c'è, ma è solo bella. Si basa appunto soltanto sulla bellezza e nelle parole. Spleen -simbolismo e corrispondenze -"spleen" è la sede del -umor nero- I versi ci danno sensi di profonda angoscia, che prevale sulla speranza. La speranza è paragonata al pipistrello nero figura cupa), che sbatte le ali contro una finestra, quindi soccombe. GIOVANNI PASCOLI Nacque il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna. La sua vita fu turbata di sventure dalla prematura morte del padre alla perdita di gran parte della famiglia. Si iniziò ad avvicinare al movimento socialista nei primi anni di università. Dopo esserci laureato ricostruì in piccolo "nido" familiare con le due sorelle Ida e Maria. Si occupò molto di politica e si avvicinò sempre di più all'ideologia nazionalista. le opere: le opere sono di tipologie diverse e la produzione non è lineare. Pascoli intende sperimentare. Myricae tratta di temi semplici (poesia delle piccole cose), con stile impressionistico e sperimentalistico dal punto di vista del linguaggio. Primi Poemetti e Nuovi Poemetti = narrano dello stesso tema, cioè la vita delle sorelle rosa e viola, ma si distinguono per stile linguistico. Canti di Castelvecchio= poesia delle piccole cose e del fanciullino. Poemi Conviviali= intitolati così per la loro pubblicazione sulla rivista convivio. Prendo d'ispirazione antichità greche, romane e paleocristiane, rivissuti in sensibilità decadente ed inquiete, con le loro ansie ed incertezze. Odi e Inni-qui il poeta canta la patria e propone modelli civili. Appassionato appello alla fratellanza e alla giustizia sociale. la poesi di pascoli si può considerare umanitaria e nazionalista perchè consiste per prima del valorizzare la sofferenza come emozione che provoca riscatto negli uomini e perchè successivamente al fenomeno mgratorio, maturò un profondo sentimento nazionale, che si tramutò nella poesia del nido. la poetica del fanciullino da questa nasce la poesia dello stupore di Pascoli. il fanciullino che risiede dentro di noi e alla quale solo il poeta può dare voce, si mostra con sentimenti come stupore. questo però si perde con l'età adulta. infatti nell'infanzia si ha la possibilità di cogliere le corrispondenze fra le cose anche meno comuni. Con questa poetica diversi rilievi della società coesistono. il fanciullino non conosce cattiveria e in questo può essere di grande aiuto morale. Pascoli nutre una profonda sfiducia nelle scienze, perché questa a differenza della poesia, non riesce a spiegare cosa c'è al di fuori di noi, quindi nel cosmo. l'influsso simbolico Pascoli si rifà molto al simbolismo francese, grazie all'utilizzo che un linguaggio molto raffinato e ritmico, capace di suscitare sensazioni. Pascoli è per tutto un artista decadente, dato dal fatto che utilizza come strumento la poesia per evadere dalla realtà. temi principali della poesia: il pensiero della morte e il ricordo dei defunti, il "nido", il motivo della siepe, celebrazione della natura, elementi paesaggistici, mistero del cosmo e miti classici. IL FANCIULLINO Linee portanti della sua poetica, fa parte della raccolta poetica latina. In questo scritto il poeta riporta la poesia libera e spontanea. Per Pascoli, ognuno di noi ha all'interno un Fanciullino, che lo si avverte quando utilizziamo l'immaginazione e grazie alla quale ci sentiamo in contatto con la natura. Il fanciullino è all'apice massimo quando siamo giovani e va via via svanendo, ma mai completamente. Infatti, esso rimane negli attimi di vivacità. il poeta è colui che riesce ad identificarsi col fanciullino interno e a trasmettere messaggi di fraternità. Il poeta lega questa teoria al linguaggio che utilizza, allusivo e di eccezionale ricchezza che tende all'evocatore. La poesia acquista un valore sociale quando l'autore è capace di tirar fuori la bellezza delle piccole cose. È dentro di noi un fanciullino Pascoli vuole indicare che dentro di noi c'è un recettore (fanciullino) capace di cogliere gli attimi di gioia. MYRICAE Poetica delle piccole cose, della vita quotidiana, anche se non mancano i riferimenti ai "cari defunti", traducendo il tema della vita dall'alba al tramonto. Preannuncia egoismi umili e semplici. Il titolo prende spunto da un'opera di Virgilio. La natura serve, come figura, a dar voce all'interiorità del poeta. L'immagine della fanciullezza si vede sempre all'orizzontale, richiamata dal "nido" familiare ormai perduto, quindi infanzia perduta. Linguaggio analogico che dà risalto all'aspetto fonico, come uso frequente di figure retoriche quali: onomatopee, allitterazioni ed altri. La visione della realtà si carica di significati simbolici, che permettono di penetrare nei significati più profondi. Le frasi sono spesso molto brevi ed è frequente l'ellissi del verbo o del soggetto, al fine di accrescere la loro forza allusiva e simbolica. qui trova spazio il simbolismo pascoliano. X Agosto Poesia per il Padre. Ricca di una visione pessimistica Presenti numerosi similitudini tra il padre di Pascoli, morto assassinato e Cristo e Una Rondine che non torna nel suo Nido. Il 10 agosto è la notte di San Lorenzo, vista dall'autore come una notte nella quale le stelle "piangono" Dal punto di vista stilistico, presenti anafore e (:) che indicano una pausa molto lunga per far modo al lettore di riflettere sulle pesanti parole scritte. Lavandare Mantiene i temi trattati in Myricae, quindi le piccole cose. Madrigale= poesia legata alla musica, struttura costituita da terzine endecasillabe. Questa poesie, essendo molto breve, rapida ed incisiva viene detta bozzetto, come quello di un pittore impressionista. Correlativo oggettivo= oggetto che diventa simbolo di un' idea, o di un concetto astratto. L'aratro è il correlativo aggettivo del senso d'abbandono Nella lirica abbiamo un senso di abbandono e riferimenti allo stile di un bozzetto impressionistico. Temporale Esempio massimo della tecnica impressionistica. Presenza di onomatopee molto forti, ballata piccola in versi settenari. Tutti i versi finiscono con punti di sospensione. Il Lampo Pascoli, da poeta fanciullo, osserva questa tempesta che gli provoca inquietudine e stupore. Utilizzo impressionistico dell'arte. Novembre Novembre è il mese nel quale si celebrano i morti e quindi viene ripreso come tema centrale della novella. -Strofe staffile "Estate fredda"= ossimoro Rappresenta la decadenza della vita. CANTI DI CASTELVECCHIO tema della natura sempre presente. Questa raccolta c'è una maggiore sintassi. Gelsomino notturno Scritta nel 1901 Poesia d'occasione, scritta per il matrimonio dei suoi amici. Tema: Unione di due essere, la nuova vita viene vista come un germogliare. Questo fiore sboccia di notte. La sera per l'autore è un momento dove ripensa ai cari defunti, dato che si prega. Eros= La mia sera Scritta nel 1900 Fa parte dei Canti di Castelvecchio. Dimensione temporale= la sera Durante il giorno c'è la tempesta che infuria, mentre nella sera c'è la quiete e ci si rasserena. Per Pascoli, la sera è periodo di ritrovata serenità. Ultima strofa ricordo dell'infanzia e la nostalgia Analisi V.V 3 sinestesia (tacite stelle) V.V 4 onomatopea (gre gre) V.V 11 allitterazione (della L) V.V 17 antitesi (infinita con finita) V.V 19 sineddoche (fulmini, intesi come parte del tutto, cioè della tempesta) V.V 33 onomatopea (Don don) In questa strofa troviamo il tema del ricordo La punteggiatura ci porta ad incorniciare ogni parte, come una fotografia. V.V 36 sinestesia (voce di tenebra) V.V 36 ossimoro (tenebra azzurra) Nasce nel 1863 a Pescara È un esponente del decadentismo e soprattutto dell'estetismo. GABRIELE D'ANNUNZIO Poetica e opere Ha una posizione di rilievo, per le sua capacità sorprendenti di fare sue le esperienze più audaci della letteratura contemporanea europea Per Benedetto croce, lui è "un dilettante di sensazioni". Abile nel rielaborare i flussi culturali di differente natura (empirica sensoria). Le prime produzioni letterarie su muovono nel solco della tradizione, anche se contaminate da un esasperato estetismo decadente, che identifica l'arte con la vita. Canto novo le prime liriche, ispirate al canto cappuccino, approccio nuovo con l'io "Le novelle della Pescara"= pur risentendo del verismo verghiano, presentano un insistenza sui temi quali bisogni primari dell'uomo, come la lussuria, ma anche bisogni cruenti. La stagione romana evidenzia nella letteratura di Pascoli, uno stile più cosmopolita. Seguendo questa linea di sperimentazione estetica, si collocano diverse opere: l'isotteo e la chimera. Mito dell'innocenza= bontà in cui si redime la "tristezza della carne stanca". Le pagine di "Giovanni Episcopo" e dell'Innocente esprimono la voglia di rinascita alla purezza morale, dopo l'esperienza ne "il Piacere". Il periodo più originale, concilierà con la maturità piena dello scrittore, con la scoperta delle teorie di Nietzsche.Nietzsche. Stelio e Frena= nelle pagine de "Il Fuoco" pone l'arte come mito rigeneratore. L'eredità poetica di D'Annunzio trova posto né "L'Alcione", terzo libro delle Laudi, celebrazione di un panismo estatico e sensuale. "Le faville del Maglio" e "Notturno" non rivelano una conversione all'intimità, dove i sensi vengono presentati come uno modo per comprendere il mondo. ● Figura dell'eroe decadente Andrea Sperelli, amante del bello e del raffinato e allontanato dalla mediocrità della massa, appassionato dalle grandi gesta. La solitudine di ognuno di questi personaggi ci fa capire che è un perdente e non un vinto. Per D'Annunzio l'eroe è un eletto, è l'esteta, colui capace di gesta inimitabili. L'arte non deve essere mezzo di denuncia sociale, ma solo bellezza, svincolata da ogni precetto morale. La sera fiesolana vitalismo panico sinestesie dissacrata ripresa La pioggia nel pineto Alta poesia, de rerum natura e metamorfosi di Ovidio. Descritte le passeggiate con Eleonora Duse. Clima ascendente e segue il flusso della pioggia. Ermione eleonora duse LE AVANGUARDIE Con il termine "Avanguardie" si intendono i vari movimenti artistico-culturali che si affermarono in Europa dai primi anni del Novecento alla metà degli anni Venti circa. Le Avanguardie Storiche ebbero la tendenza a rompere con i codici artistici tradizionali e con le convinzioni borghesi, ma fu il loro contributo alla modernità a renderle celebri. Gli esponenti delle avanguardie misero in discussione il valore assoluto dell'arte, rinnegando il concetto di arte prova di intenti etici e sociali; Il compito dell'artista era quello di scuotere, sconvolgere in modo che l'arte esca dalle mura chiuse e coinvolgere. Gli artisti delle Avanguardie collaborano in gruppi, i quali hanno obiettivi condivisi. Linguaggio: Poesia altisonante e con temi declamatori. Propone la distruzione del discorso sintattico, con verbo sempre all'infinito, abolizione di sostantivo ed avverbio e della punteggiatura. FUTURISMO Il Futurismo è uno dei più importanti movimenti delle Avanguardie storiche. Nasce ufficialmente nel 1909, quando Filippo Tommaso Marinetti pubblica sulla rivista “Le Figaro" il "Manifesto del Futurismo". Il movimento si muove verso un profondo rifiuto del tradizionalismo, in nome di un'arte che esaltasse e traducesse la potenza delle nuove tecnologie. Il simbolo di questo movimento sono sicuramente le macchine, simbolo del nuovo tempo e nuova esaltazione della bellezza. L'artista futurista è quindi colui che vuole farsi interprete di questo nuovo mondo, dominato dalla velocità, dinamismo e tecnologie avanzate, quindi il superamento della morale comune. Temi; negazione delle forme poetiche tradizionali, scelta del tema del culto della modernità, celebrazione dell'azione, esaltazione delle macchine e della velocità come simbolo del progresso, rifiuto di una matrice intimistica della poesia. Punti centrali; rifiuto dei valori e del perbenismo borghese, esaltazione di ideali eroici, dell'aggressività e della violenza ( 1914 guerra vista come "sola igiene del mondo"), gusto per la provocazione e per la sorpresa, rifiuto per le componenti razionali e soggettive dell'arte e un profondo vitalismo. Linguaggio: Parole in libertà o Paroliberismo è uno stile letterario introdotto dal Futurismo in cui le parole che compongono il testo non hanno alcun legame sintattico-grammaticale fra loro e non sono organizzate in frasi e periodi. Il Futurismo utilizzò, in maniera fortemente provocatoria, il genere del "manifesto". Serate Futuriste: serie di spettacoli tenuti prima nelle piazze e poi in alcuni importanti teatri con l'obiettivo di divulgare il movimento grazie alla tecnica dello scandalo, facendo così in modo di far parlare i giornali più importanti e di conseguenza rendere famoso il movimento. -Coinvolgere il pubblico del dibattito tra spettatore e artista. Rivista "Lacerbo": ebbe un ruolo di primo piano per la divulgazione di materiale futurista, con il quale condivideva anche il ruolo interventista nella guerra. FILIPPO TOMMASO MARINETTI Nasce nel 1876 ad Alessandria d'Egitto. Nel 1905 si trasferisce a Milano e nel 1909 pubblica sulla rivista parigina, ma prima su alcune importanti riviste italiane il "Manifesto del futurismo", il quale pone le basi del nuovo nascente movimento, della quale lo stesso Marinetti si indica come maggior teorico. Nel 1911 parti per la Libia come corrispondente di guerra. Durante la prima guerra mondiale si arruolò come volontario ma venne ferito al fronte. Si fece sostenitore del movimento fascista, della quale firmò anche anni dopo il "manifesto degli intellettuali fascisti". Partecipò all' incendio della sede del giornale "Avanti!". MANIFESTO DEL FUTURISMO Scritto nel 1908 e pubblicato in un paio di giornali italiani nel 1909. Non soddisfatto dallo scarso eco, lo fece pubblicare il 20 febbraio 1909 sul quotidiano parigino "Le Figaro", suscitando così commenti e polemiche in tutta Europa. Affascinato dal mito della velocità e, in generale, dalle macchine, il poeta venne così elaborando un breve testo che potesse servire come provocazione del perbenismo e come, allo stesso tempo, dichiarazione poetica. Aggressione, Audacia, Dinamismo In questo testo Marinetti espone il programma ideologico che sarà alla base del nuovo movimento. Accanto all'elogio della velocità, delle macchine, delle tecniche e in generale di tutto ciò che è moderno, compaiono esortazioni aggressive, belliciste, anti-moraliste ed antifemministe e avverse a ogni aspetto che nella cultura e nella società può aver sentore di vecchio. ZANG, TUMB, TUMB (1914) Scritto nel periodo della Guerra di Libia, Marinetti volle rappresentare e celebrare, secondo la sua innovativa e provocatoria poetica, il conflitto bulgaro-turco scoppiato nel 1912. Stile: ricerca fonosimbolica, cioè uso della parola il cui suono e la cui disposizione sulla pagina dovrebbero trasmettere simultaneamente la realtà sul piano visivo ed uditivo. Abolizione della sintassi e di conseguenza la tecnica della "parola libera", efficacia ed immediatezza nella percezione anche fisica della guerra, date da una valorizzazione dell'aspetto grafico della pagina. Il Bombardamento di Adrianopoli Il poeta trasmette simultaneamente situazioni visive, uditive e olfattive suggeritegli dallo spettacolo all'assedio di Adrianopoli (città bulgara). Di fronte alla potenza delle macchine da guerra si manifesta tutta l'esaltazione psicofisica del poeta. ITALO SVEVO Nacque nel 1861 a Trieste (città molto vivace culturalmente) Incontro con James Joyce, grazie al quale diventerà famoso a livello internazionale. -scoperta dell' inconscio da parte di Freud di elevata importanza per Svevo. Autori di importanza per Svevo: Bergson visione del tempo oggettivo è soggettivo PARAGONE TRA SVEVO E ZENO di Lavagetto: -SVEVO non smette di scrivere neanche nel periodo della pausa narrativa. -ZENO non smette di fumare anche quando vorrebbe. PENSIERO E POETICA Attenzione posta all'interiorità dei personaggi; prende come spunto artisti come Schopenhauer, Nietzsche e Darwin. -Schopenhauer: ne ricava una visione pessimistica dell'uomo, che è governato e controllato solo da quelli che sono i desideri che animano la volontà di vivere. quindi divide l'uomo in due categorie: lottatore e contemplatore. -Charles Darwin: dalle teorie darwiniane sull'evoluzione della specie ne ricava uno studio sul rapporto individuo-società. Da qui ricaverà la figura dell'inetto e la critica antiborghese di stampo socislista e maxista. -Joyce: da lui recuperò la metodologia di analizzare le opere passate per interpretare il presente. -Freud: intraprende lo studio della psicoanalisi che gli servirà per analizzare il labirinto della psiche. analizzando la tecnica narrativa possiamo dire che Svevo che la narrazione è volta ad indagare il percorso psicologico del protagonista, facendo derivare così una continua oscillazione tra passato e presente e una sfasatura tra io narrante (narratore e protagonista insieme) ed io narrato. Le opere UNA VITA Il titolo originale era INETTO. Temi: successo o meno all'interno di una società borghese e la figura dell'inetto. L'ambiente è descritto con strutture naturalistiche. La trama è basata su tempi naturalistici e decadentisti (Diagnosi della vita di un uomo alle prese con la vita nella società), indagine sociale, spietata lotta per la vita (Darwin), unica soluzione è la morte per evadere dalle angosce della vita. Inetto: figura del perdente, incapace di portare al termine eventi positivi che capitano nella vita (figura di Alfonso). Narrazione: terza persona e la rappresentazione dei fatti è cronologica e avviene secondo il punto di vista del protagonista. Ci si sta per spostare verso il romanzo psicologico perché ci si sta sempre più concentrandosi sull'analisi del protagonista. SENILITÀ Più vicino al romanzo dell' 800/900: -Narratore esterno impersonale è oggettivo -Focalizzato sul protagonista L'autore si focalizza sul scavo psicologico dei personaggi e sull'analisi dei rapporti sociali. La narrazione avviene in terza persona e segue la narrazione segue le vicende interiori del protagonista. Il narratore, tuttavia in alcuni tratti affiora, giudicando l'inattendibilità del personaggio principale. LA COSCIENZA DI ZENO 1923 COSCIENZA: il termine concentra in sé molti significati diversi. Non si tratta di un romanzo autobiografico anche se sono presenti numerose similitudini tra Zeno e Italo. Si tratta più di un romanzo psicoanalitico. Uno dei romanzi più innovativi del 900, soprattutto per la disposizione del tempo (soggettivo e oggettivo) anche chiamato tempo della coscienza. Ulysses di Joyce= il viaggia che fa Ulisse è paragonabile a quello che noi facciamo dentro noi stessi secondo Joyce. L'autore di Ulysses sceglie il flusso di coscienza. Svevo sceglie il monologo interiore invece che il flusso di coscienza per far capire al lettore cosa vuole far intendere dell'interiorità del personaggio. La lingua è varia, ricca di espressioni tedesche e di modi di dire anche italiani, inoltre ci sono molte parole tecniche riguardanti la tematica economica. Non è fluida come quella di D'Annunzio. Divisione tra io narrante (protagonista che racconta una vicenda del suo passato) ed io narrato (il protagonista che è più giovane e subisce le vicende). Zeno si scinde in due. Zeno è la figura dell'inetto, che poi alla fine non lo è tanto, perché alla fine le scelte che fa in ambito familiare sono giuste e dosate, anche in ambito economico (azione di famiglia che lui risolleva dopo il quasi fallimento di Guido). Zompicchia= la malattia è una condizione inalienabile dell'uomo e non una malattia vera e propria. La malattia è qualcosa di insiti nella natura umana, solo estirpando il male alle radici (catastrofe nucleare) si può togliere questo male. LUIGI PIRANDELLO Nasce il 28 giugno del 1867 ad Agrigento in Sicilia. Si sposa con una donna ricca, Antonietta Portulano, figlia del socio del padre. L'attività del padre era incentrata sulle Solfatare. Quando c'è il crollo di una di queste, incomincia un periodo di drammi. La moglie ci rimetterà di più, perché mentalmente fragile. Inizialmente Pirandello la fa ricoverare a casa, successivamente in manicomio. -1924 si iscrive al Partito Fascista (anno del delitto Matteotti), non perché ne fosse un fedele seguace, ma più per un fatto lavorativo. -1934 riceve un premio Nobel, che dona per finanziare la guerra in Etiopia. -1936 si stabilisce a Roma. IL TEATRO maschere nude= ossimoro e produzione intera teatrale di pirandello composta da 40 drammi. rottura con il teatro naturalistico e rappresentazione di personaggi dalla personalità problematica e particolare ma allo stesso tempo sono comici e tragici, che lo scrittore smaschera con la tecnica dell'umorismo. la maschera per pirandello esprime una condizione esistenziale dell'uomo, che è costretto ad indossarla per recitare meglio un ruolo nella vita. POETICA Pirandello supera così nettamente il Realismo e il Verismo ottocentesco. Se la narrativa realistica, da Balzac a Flaubert a Verga, evidenzia un unico punto di vista, da cui tutto prende senso, Pirandello vuole invece denunciare l'ambiguità e l'irrazionalità del reale. Viene meno perciò, in lui, la fedeltà al vero ed esplode l'assurdo: è il trionfo del relativismo. concetto di vita contrapposto al concetto di forma: -vita=flusso incessante, continuo divenire -forma-fissità, morale comune ed ideali che gli uomini si creano. per necessità, gli uomini sono costretti ad adeguarsi alla forma e alle convenienze, indossando così le maschere (imposte oppure volontariamente). -se ciascun individuo indossa una maschera, i rapporti che si instaurano non sono sinceri mentre coloro che decidono di strapparsi la maschera e vivere una vita meno falsa, diventa un escluso. Solo la follia strappa all'uomo la maschera, che tuttavia non verrà mai accettato dalla società. Trappola Pirandello ha una visione pessimistica della vita, dove l'uomo è intrappolato nelle convenzioni sociali perché indossa una maschera che in realtà sono molteplici, le quali cambiano da situazione a situazione, così le maschere diventano tante. Come si sopravvive alla vita? -Adeguandosi Le persone tuttavia devono adeguarsi per sopravvivere, accettando le maschere (La patente). -Tentativo di ricostruire una vita tentare di ricostruire una vita, che tuttavia non si può fare (Il Fu Mattia Pascal) -Rifiuto della forma non voglio essere quello che la società mi impone di essere, quindi voglio essere solo vita (Uno Nessuno e Centomila) -Follia decidere volontariamente di vivere nella follia pur di essere vita, che tuttavia lo porterà alla solitudine (Enrico V) -Filosofia Del Lontano Diventare un forestiero della vita, essere uno spettatore della vita degli altri e anche della propria (ultima parte de Il fu Mattia Pascal) -Filosofia dell'oltre evadere in un mondo fantastico (II Treno ha Fischiato) LE OPERE Novelle: nel 1922 avvia l'ambizioso progetto "novelle per un anno" (fallito). Mosaico di storie paradossali e ambientate su vari temi. Alcune ambientate in Sicilia (mondo contadino), altre a Roma (mondo borghese). Mette in scena personaggi stravolti, e lo fa con atteggiamento umoristico. L'atteggiamento umoristico serve a far arrivare il personaggio alla consapevolezza di sé e della propria condizione di vita, che farà derivare un riso amaro. Umorismo: Pirandello Pose le basi teoriche della poetica, applicandola alle sue opere successive. Punti fondamentali sono: -avvenimento del contrario, che induce il riso. -sentimento del contrario, che induce la riflessione. Il Fu Mattia Pascal Il romanzo Il fu Mattia Pascal è una delle opere di Luigi Pirandello più conosciute e amate dal pubblico, ed una delle più rilevanti dell'intera produzione dello scrittore siciliano. Scritto nel 1903, sovvenzionato dalla rivista Nuova Antologia, sulle cui pagine venne pubblicato a puntate l'anno successivo, il romanzo, come ci anticipa già il titolo stesso, ruota interamente attorno al tema, fondamentale in Pirandello, dell'identità individuale: quella di Mattia Pascal e del suo alter ego, Adriano Meis. Il romanzo, scritto in prima persona, è infatti il racconto da parte del protagonista della propria vita e delle vicende che l'hanno portato ad essere il "fu" di se stesso. Relativismo conoscitivo: ognuno si fa un'idea della realtà che lo circonda. lo narrante: Mattia che racconta da vecchio lo narrato: Mattia che vive le vicende Lanterninosofia: ogni uomo sarebbe dotato di un lanternino in grado di mostrargli la realtà. Il romanzo è articolato in quattro parti. Temi principali: - la famiglia, vista o come nido o come prigione. -L'inettitudine. -Il doppio e la crisi d'identità, vista come crisi che travolge l'uomo del primo novecento. -La forma-trappola, In cui la vita imprigiona gli individui. -la polemica contro il progresso (Es. dello splendore di Roma Classica e dello squallore del presente) I principi teologici sulla quale si basa la visione del mondo di Mattia Pascal sono i seguenti: -infinita piccolezza dell'uomo (inetto). -Lanterninosofia -Umorismo Novelle per un anno Nel progetto originale le novelle dovevano essere 365, quanti sono i giorni di un anno (da cui il titolo della raccolta). Il lavoro tuttavia si interruppe a causa della morte di Pirandello. Molti dei temi e dei personaggi qui raccontati verranno poi ripresi dall'autore nei suoi romanzi e nelle sue opere teatrali. Si possono identificare tre filoni principali: quello delle novelle siciliane, quello delle novelle romane e quello delle novelle surreali degli anni '30. Il genere stesso della novella richiede ai narratori di concentrarsi su un caso singolare, eccentrico, su un unicum individuale, che attirò immediatamente l'attenzione. Ecco perché Pirandello predilige in particolare il genere della novella. Nelle novelle siciliane non vi è, come poteva essere per il verismo, un'attenzione verso l'indagine scientifica del mondo contadino. Pirandello mostra invece una particolare attenzione per il sostrato mitico e folkloristico della terra siciliana, e per questo si dimostra più vicino alle tendenze decadenti. In queste novelle le figure contadine vengono deformate: diventano caricature di se stesse, diventano grottesche, bizzarre, allucinanti, paradossali. Nelle novelle romane, invece, Pirandello descrive la condizione meschina del mondo piccolo- borghese. Neanche in queste novelle vi è un'intenzione di studio sociologico: esse sono metafora di una condizione esistenziale assoluta. Il tema principale è quello della "trappola" che imprigiona l'uomo in un mondo di monotonia. Vi è un rifiuto anarchico d'ogni forma di società che spegne la spontaneità della vita. Pirandello usa l'atteggiamento umoristico che ben ha descritto teoricamente nel suo saggio sull'umorismo. Tutte le storie che stiamo per studiare sono raccolte in quest'opera. LA PATENTE La patente è testo assai emblematico sia per la poetica di Pirandello sia per alcune costanti editoriali dello scrittore siciliano. Innanzitutto, la vicenda de La patente ripercorre le tematiche principali della scrittura pirandelliana, mettendo in scena il dramma tipicamente novecentesco di un "io" scisso e privato della sua stessa identità, che, per esistere, è costretto ad assumere la "maschera" che gli altri proiettano su di lui. Il brano è pubblicato per la prima volta sul Corriere della Sera nel 1911, questa novella affronta il tema della superstizione e particolare delle credenze popolari secondo cui esisterebbero iettatori persone in grado di esercitare un influsso negativo sulla vita altrui.la novella è ambientata in un piccolo paese in cui tutti si conoscono in cui vive Chiàrchiaro, il quale denuncia due ragazzi chi è il suo passare fanno cenni di scongiura. IL TRENO HA FISCHIATO Il protagonista della novella "Il treno ha fischiato" è il ragionier Belluca. Pirandello dice che sembrava impazzito: parlava insistentemente di un treno che fischiava. I colleghi che andavano a fargli visita all'ospizio dei matti lo descrivevano come malato grave, affetto da encefalite e da febbre cerebrale. La sua era una vita impossibile, scandita dal lavoro in ufficio e dalla assistenza a tre donne vecchie e cieche (la moglie, la suocera e la sorella della suocera), con cui, insieme a due sorelle vedove ed a i loro sette figli, era costretto a dividere l'angusta casa ed i pochi soldi. La sera lavorava anche fino a notte fonda per arrotondare le entrate, e poi esausto si coricava su un divano sgangherato. Ed era stato lì che aveva udito una notte il fischio di un treno all'improvviso, ed aveva cominciato a pensare ad un viaggio in luoghi lontani, esotici, o in città conosciute in gioventù Umorismo Nel saggio L'Umorismo del 1908 Pirandello presenta la poetica dell'arte umoristica e la visione del mondo su cui essa si basa. L'umorismo nasce dal "sentimento del contrario", ovvero dalla riflessione sul dramma che si nasconde dietro il riso. Avvertimento del contrario avvertire qualcosa che è contrario al senso comune ci fa ridere. Sentimento del contrario=rimane un sorriso che è tuttavia pensoso, dato da una riflessione amara. -Questo ci permette di differenziare la realtà delle cose e l'apparenza. Nel mondo di Pirandello la realtà non esiste, la vita che viviamo è una messa in scena teatrale, ognuno indossa una maschera e recita una parte che non gli appartiene, l'io non esiste, ciascuno è rinchiuso in un guscio come in una prigione e non può comunicare con gli altri. Illusorietà e assurdità della realtà, dissolvimento dell'io, solitudine e incomunicabilità sono i temi dominanti dell'opera pirandelliana. In essa sono rintracciabili influenze del nichilismo e del relativismo gnoseologico della filosofia europea della fine dell'Ottocento, soprattutto Schopenhauer letto nel periodo tedesco, e degli studi di psicologia che disgregano l'idea di coscienza e conoscenza di sé, per esempio il saggio Le alterazioni della personalità, 1892, dello psicologo francese Alfred Binet. In quest'opera Pirandello si configura come Una dichiarazione programmatica di poetica. -Alcuni brani tratti da questa raccolta: Siamo "uno nessuno e centomila", la nostra anima individuale non è una e muta continuamente nel tempo. Ognuno ha una visione diversa su di noi, e di fondo la nostra anima è vuota. Sei Personaggi In Cerca d'Autore L'opera che ha caratterizzato maggiormente la dottrina teatrale di Luigi Pirandello è stata Sei personaggi in cerca d'autore, un'opera teatrale composta nel 1921 circa e rivisitata dall'autore quattro anni più tardi 1925. L'autore tenta invano di giungere ad un significato universale, che sia concorde con tutte le verità dei Personaggi; ma si accorge che questa ardua missione è effettivamente impossibile. La realtà borghese, infatti, è contraddittoria e, l'impossibilità di trovare un senso comune, provoca la fuga dell'autore, la rinuncia alla tragedia e, di conseguenza, il rifiuto dei Personaggi. -Il motivo dell'umorismo (come quello del riso) pone in risalto il tema del doppio: contrasto tra realtà e finzione. La prima analizza, approfondisce e sviscera il dramma delle vicende vissute dai singoli Personaggi, mentre la seconda mette a nudo le convenzioni teatrali date dagli Attori. "teatro nel teatro"= durante una rappresentazione teatrale viene inscenata un'altra rappresentazione teatrale (gli attori sono anche spettatori). -rottura con la tradizione= netta divisione tra palcoscenico e pubblico, quindi i personaggi recitano anche tra la gente coinvolgendo il pubblico. l'arte non è realmente in grado di esprimere il senso della vita, data dalla storia di ciascun personaggio è abbastanza drammatica. metateatro riflessioni sul teatro, sul fare teatro e sulla finzione teatrale. -relativismo assenza di una verità sulla quale fondare le proprie certezze. Enrico IV I temi dell'opera sono sicuramente l'intreccio di normalità e follia, la perdita di identità, il rapporto fra L'io reale e la maschera. Il fatto che il giovane riesca a rifiutare una vita a costo di sfuggire e di non affrontare le sofferenze che ella gli mette davanti, è vista come sinonimo di fuga e rifugio. -questo dramma mette in luce la finzione il protagonista che alla fine viene rappresentato come un inetto.la finzione quindi diventa uno strumento comune a tutti. Uno, Nessuno, Centomila All'ultimo romanzo di Pirandello. Struttura semplice, si avvicina molto per il procedimento dimostrativo a quello del saggio. È composto da otto libri suddivisi in capitoli. Il protagonista è Vitangelo Moscarda e per alcuni tratti, quali per esempio quello di ribellarsi all'identità che gli altri gli hanno attribuito, assomiglia a Mattia Pascal. La differenza sta nel fatto che mentre Mattia Pascal tenta la propria affermazione cercando di approfittare di un caso fortuito, vita Angelo si fa protagonista attivo e consapevole della propria liberazione scoprendo così la vita autentica attraverso la rinuncia al desiderio di essere uno per tutti e lo esclusione dalla società che gli consente di abbandonarsi al fluire della vita universale. Proprio questa mancanza identità consiste nell'esito positivo della ricerca. in questa opera è chiaramente esposta la teoria delle maschere di pirandello. noi ci percepiamo come uno, ma in base alle circostanze siamo diversi sia per noi stessi che per gli altri che ci vedono attraverso un filtro e ci giudicano in base alle loro ideologie, quindi siamo centomila. La dura riflessione pessimistica è che l'uomo non si riconosce realmente in nessuna di queste maschere, quindi noi siamo nessuno. inoltre qui sorge anche il problema dell'incomunicabilità. GIUSEPPE UNGARETTI Nasce ad Alessandria d'Egitto il 10 febbraio del 1888. Il padre era impiegato nel lavoro durante la costruzione del Canale di Suez. Nella sua vita viaggiò molto spostandosi dalla Francia e infine fermandosi in Italia. In Francia frequenta con grande interesse le lezioni del filosofo francese Henri Bergson E si diletta nello studio della poesia simbolista e decadente. Allo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914 Ungaretti si trasferì a Viareggio e poi a Milano. -Fu deciso interventista con ideali patriottici e nazionalisti che lo avvicinarono successivamente al partito fascista. Per Ungaretti, la guerra poteva rappresentare un'occasione per rafforzare il legame con l'Italia conquistando la prova identità nazionale attraverso la partecipazione e la condivisione ideali comuni. Per questo motivo si arruola volontario come soldato semplice. La maggior parte delle sue poesie sono ispirate proprio sull'argomento della guerra. successivamente ad essa presi maggior coscienza di cosa ella realmente sia e della sua crudeltà e assurdità. Morì a Milano nel 1970. Poetica La poetica di Ungaretti si inserisce nella ricerca della poesia "pura" e la tecnica e le forme da lui adoperate lo fanno stimare come maestro dell'ermetismo. La sua poesia si pone come scopo la conoscenza dei duplici aspetti della realtà: quello interiore e quello esteriore. Tale ricerca viene effettuata attraverso l'analogia istintiva: Ungaretti trovò il proprio canone espressivo riscoprendo l'essenzialità della nuda parola e ricollegandola all'immediatezza della sua origine. frasi nominali= frasi senza verbo. La poesia si legge sulle analogie, comunicazione senza ponti, utilizzando poche parole che riescono a collegare concetti tra loro lontani. Lessico comune e molto semplice (petrarca o leopardi oppure dei simbolisti). il poeta sa cogliere i nessi fra le cose (Decadentismo) proprio come un sacerdote. Il poeta si immerge in un porto sepolto che immergendosi riesce a riportare alla luce la verità. tuttavia, nella seconda fase Ungaretti si impegnerà a ricostruire la poesia a suo modo, aggiungendo fattori temporali e religiosi. Allegria "L'Allegria" è una raccolta di liriche brevi, fatte di intuizioni fulminee, ispirate alla guerra; i temi fondamentali da lui toccati sono: la fratellanza, la vita, la morte e il destino precario dell'uomo. L'allegria è intesa come necessità, oltre alla fratellanza come antitesi alla morte ed alla tragedia della guerra. Non si può prescindere inoltre dal carattere autobiografico della poesia di Ungaretti: le sue liriche più famose sono infatti in rapporto con l'elemento biografico, tuttavia questo elemento viene costantemente trasceso. L'allegria non è soltanto un diario di guerra perché il dato contingente è proiettato in una direzione universale. È indubbio però che la raccolta è segnata fortemente dall'esperienza della guerra di cui vengono descritti tutti gli orrori, senza retorica e con estrema sofferenza. Ma oltre agli aspetti della guerra, molte sono le occasioni di recupero del dato memoriale della raccolta, legato soprattutto all'infanzia e all'adolescenza. Altri temi sono quelli del viaggio e dell'esilio. In questa raccolta si nota quel processo di sintesi che caratterizza, attraverso l'eliminazione di ogni divagazione discorsiva, la poesia di Ungaretti, la quale nell'Allegria appare ridotta davvero ai minimi termini, all'esaltazione della parola pura e nuda, fino a pervenire ad enunciati stringati. All'originalità di questo processo di scarnificazione del linguaggio tradizionale, sta la necessità di liberarsi dall'eccesso di ridondanza lessicale, dall'abuso della parola, che imperversava da sempre nella letteratura. Il risultato fu una poesia risolta in poche immagini, spesso in poche parole, caricate di una grande potenza evocatrice. Di qui la definizione di poesia della parola che ben si addice alla produzione di Giuseppe Ungaretti, non solo per l'importanza che la parola, liberata da ogni orpello e riportata al suo significato originario, vi riveste, ma anche per la sua natura intrinsecamente teatrale che la rende adatta ad essere declamata più che ad essere letta. ~L'essenzialità che si vive nella guerra si nota nelle stesse poesi, semplici, quotidiane e crude. -La veglia veglia accanto ad un compagno rimasto ucciso durante il combattimento. Questo contatto vicino con la morte, suscita in lui grande desiderio di vita. -Il Porto Sepolto Metafora tra: poeta e subacqueo e porto sepolto e verità che tornano alla luce -Fratelli Denuncia delle lacerazioni prodotte dalla guerra. Similitudine tra la parola fratelli e le linee successive (parola tremante, foglia appena nata). In fondo sotto tutti nella stessa posizione. -Sono Una Creatura Similitudini tra le caratteristiche della pietra e il poeta Pietra animo del poeta La sofferenza maggiore è vivere con questa morte dentro, non la morte in sé. -Soldati Poesia scarnificata, senso di precarietà. Similitudine della nostra condizione con quella delle foglie sull'albero, pronti a cadere da un momento all'altro. -Mattino Ermetismo totale. Temi del decadentismo, il poeta arriva lì dove le persone comuni non riescono ad arrivare. Trama: svegliandosi una mattina presto durante la guerra, il poeta rimane folgorato. Percezione visiva e cognitiva. Il titolo è un elemento importante in tutte le opere del poeta (che cosa contempla l'autore?). Possiamo cogliere il carattere Epifanico del poeta, che contemplando la natura si sente parte di lei stessa, quindi senso d'armonia. La M maiuscola all'inizio della poesia fa intendere come quest'opera sia personale e come essa parli di Ungaretti. -Fiumi Momento di pausa dall'orrore della guerra. Tuttavia la figura dell'albero mutilato ad inizio poesia fa trasparire che questa ha comunque lasciato il segno. Ungaretti, facendosi il bagno nell'Isonzo, si sente come una pietra del fiume, e nella sua mente sorgono i ricordi, la sua vita, la sua biografia. Nomina i fiumi delle città nella quale è cresciuto (Senna, Serchio, Nilo). Sineddoche= "le mie 4 ossa" "Una docile fibra dell'universo"= lui si riconosce come uno tra tanti, unito in maniera forte al tessuto (natura). Antropomorfismo= "ma queste occulte mani" stanno a significare i litri di acqua che gli passano addosso. A questo punto si sente stretto nelle mani della natura, a questo gli regala gli unici momenti di felicità, che solo la natura può dargli. Anafore strofe introdotte con "questo/questi/queste". Sinestesia "corolla di tenebre". Sentimento del tempo Recupera i sentimenti del passato e la stessa dimensione religiosa. influsso della teoria temporale di bergson. appartiene alla seconda fase poetica di ungaretti, dove la poesia torna ad una tradizione, con toni classici, recupero di una matrice classica e della punteggiatura. -La Madre L'autore immagina che una volta morto sarà condotto al cospetto di Dio con la compagnia della madre. (Dimensione spirituale) ~presenza della punteggiatura. la morte non è vista come qualcosa di drammatico, ma come un momento di riconciliazione. Il Dolore Scritto nel 1947 in Italia all'indomani della guerra. Il titolo rimanda alle perdite del fratello e del figliolo piccolo Antonietta (9 anni), perdite entrambe avvenute nel 1939 a San Paolo in Brasile. Il dolore rispecchia sia il suo personale (tratto autobiografico) ma anche universale, soprattutto in Europa. -Non Gridate Più È un invito ai superstiti della guerra a fare tesoro delle esperienze vissute nella 1 guerra mondiale e a non ripetere più lo stesso errore. Auspica ad una serena convivenza tra i popoli. Questa poesia ha un impegno civile e non è tanto autobiografica come le altre. EUGENIO MONTALE Nacque a Genova nel 1896 da una famiglia benestante. Ha studi irregolari dati dalla salute cagionevole. Nel 1917 si arruola volontario per la prima guerra mondiale. Nel 1925 firma il manifesto degli intellettuali antifascisti, redatto da Benedetto Croce. Ricordato, inoltre, per essere il primo italiano ad apprezzare le opere di Italo Svevo. Nel 1927 si trasferisce a Firenze e ottiene la direzione del gabinetto di Vieusseux, che successivamente gli verrà tolta e allontanato per aver rifiutato il Partito Fascista. Nel 1948 si trasferisce a Milano e collabora col "Corriere della sera". Nel 1963 viene eletto senatore a vita. Nel 1957 vince il Premio Nobel per la letteratura. Muore a Milano il 12 settembre 1981. LE OPERE Ossi di Seppia pubblicata nel 1925 ed incentrata su l'amara presa di coscienza del "mal di vivere", data dalla vita inaridita. Paesaggio della Liguria, la cui scabrosità (arido e senza acqua) diventa emblema di una disarmonia interiore, che rimanda a questi ossi di seppia. Suoni aspri e duri. Gli ossi di seppia si trovano sulla spiaggia, che si danno ai canarini, che vengono abbandonati, che rappresentano un titolo in-poetico (umili). Tuttavia, è un titolo intenso, che rimandano ad una vita ridotta all'osso, idea di vita cantata dal poeta in questa raccolta. Poesia Scarnificata all'essenziale. tema del muro non è possibile attingere al segreto del mondo. é un oggetto che esprime un concetto. Le Occasioni pubblicato nel 1939 e narra delle "occasioni" della vita del poeta. Si compone sul filo rievocatori, rivelando significati nascosti, facendo derivare così una poesia oscura. presente la ricerca di ciò che potrebbe costituire un'eccezione alla negatività dell'esistenza. Clizia (Irmã Brandeis): figura femminile di rilevante importanza nella vita dell'autore. Opere in prosa: Farfalle di Dinard tema dell'impossibilità di salvezza per l'uomo. Montale dedicò gran parte della sua produzione giornalistica proprio all'indagine dei fenomeni di costume durante gli anni del boom economico. Auto da fé libro di riflessioni di argomento morale e culturale. Polemizza contro la società dei consumi, definendo il consumismo una nuova barbaria. si interroga sul destino della società che è ormai controllata dai mass media, originando così alienazione dell'uomo moderno. PENSIERO E POETICA - La poesia di Montale è filosofica. La poesia di Montale è da considerarsi come una testimonianza. poesia metafisica oltre la realtà. secondo questa logica, la poesia funziona come strumento per conoscere oltre la semplice fisicità delle cose. poetica dell'oggetto un modo di esprimere quella che è la condizione esistenziale del poeta tramite gli oggetti che lo circondano e che evocano questi sentimenti come il "mal di vivere" (simile al correlativo oggettivo). ricerca del varco-attraverso gli oggetti, Montale non vuole rappresentare la realtà, ma coglierne il significato profondo, quindi attraverso il varco giungere all'essenza delle cose. La considerazione del poeta è ripresa dal Decadentismo; esso possiede momenti rari e perfetti, dove la natura gli rivela la verità delle cose. Montale passa da un Pessimismo esistenziale ad un Pessimismo storico, sviluppatasi nel corso del difficile dopoguerra. La Società dei consumi diventa il suo obiettivo polemico, ciò che incupisce il suo pessimismo. ciò viene fuori anche con l'adozione di toni ironici e sarcastici. -Figura della donna La poesia di Montale è popolata da numerose figure di donne diverse. Queste non vengono descritte, ma più che altro fissate in un particolare attimo che ne rivela l'intima essenza. Sono indicate come trasfigurazioni poetiche, dato che non appartengono a vita quotidiana ma sono un ricordo. Arletta: su di lei sviluppa una poetica basata sull'assenza. La donna compare in fugace apparizione e si configura come una rivelazione. Clizia: Donna Angelo, incarnazione dei valori della cultura della poesia, in opposizione alle barbarie dell'nazifascismo. Clizia appare in varie forme naturali e così facendo dà l'idea di incarnare una religione laica. Volpe e Mosca: con la morte di Clizia muore anche la figura della donna angelo, che porta il poeta a porre il suo sguardo verso il mondo reale. La prima rappresenta l'anti beatrice per eccellenza. Mosca segna il passaggio in cui la dimensione spirituale si sostituisce alla realtà quotidiana e rappresenta la concretezza e il buon senso. Per quanto riguarda le influenze, Montale si rifà ai grandi classici come Dante e Petrarca per modello di ricchezze tematiche e equilibrio tra forma e contenuto. Anche Leopardi viene preso in considerazione per quanto riguarda la visione pessimistica del mondo. Notevole è l'influsso decadentistico per quanto riguarda il prezioso lessico che meglio permette di descrivere gli oggetti, sebbene il poeta sia contro tale corrente. LESSICO= nuovo, essenziale, aspro, intona la fatica di vivere. Si accompagna un linguaggio vicino al parlato. Limoni "Ascoltami" = ricorda la pioggia nel pineto di D'Annunzio. Paesaggio Ligure. -Differenza tra i primi 3 versi è il resto dove ci fa capire le sue scelte sintattiche e grammaticali. -Ci fa sottintendere che lui non fa parte della schiera dei cosiddetti "poeti Laureati". -Rifiuto del linguaggio aulico, ma più familiare. -epifania= giallo di limoni, perché in quel momento la natura mostra all'autore qualcosa di se che porta gioia. CORRELATIVO OGGETTIVO: giallo ed oro dei limoni che si riesce a vedere sbirciando da una porta. Non chiederci la parola La filosofia del non, che scrive contro il poeta vate, quindi contro D'Annunzio. Montale qui si chiude a riccio data dall'ascesa del fascismo, che non permette all'autore la libera espressione. Viene definito Teologia Negativa. Questo atteggiamento è un emblema che assume la società, quello di sottostare a quello che gli viene imposto dai regimi totalitari. Fascismo pseudovalore (opposizione implicita al Fascismo). Spesso il male di vivere ho incontrato Il male di vivere è una caratteristica che si porta dietro tutti i poeti del '900, che hanno vissuto due guerre mondiali. Termini aspri, della condizione esistenziale dell'uomo del secolo. Correlazioni oggettivi molto presenti, che rappresentano la condizione dell'indifferenza (la statua nella sonnolenza del meriggio, la nuvola, il falco che vola in alto). Ho sceso dandoti il braccio Si trova nella raccolta Satura (Xenia). Tono più colloquiale che è dato dal registro che si è abbassato ed intimo. Dipinge la figura della moglie, morta nel 1963 (Mosca). Sono versi liberi. Troviamo due tempi verbali: passati per riferirsi ai tempi quando la moglie era viva, e tempi presenti per descrivere lo stato d'animo. 3 momenti fondamentali: -momento della discesa delle scale (metafora). -tema del viaggio. -tema della vista. Analisi Un milione di scale= iperbole (esagerazione) ma anche metafora del lungo periodo nella quale sono stati insieme. Viaggio-metafora della vita. Meriggiare pallido assorto Meriggiare pallido e assorto è una delle prime poesie di Montale, scritta nel 1916 e contenuta nella raccolta Ossi di Seppia (1925). Il paesaggio di cui parla è quello della Liguria estiva - arsa dal sole, bruciata, arida - e il suo tema centrale è quello della disarmonia rispetto alla natura: in questi elementi troviamo due motivi tipici dell'intera raccolta. L'ambientazione della poesia rappresenta la desolazione dell'esistenza umana e i versi costituiscono un continuo rimando alla solitudine della condizione umana: muri e confini invalicabili, lungi dall'aprire la strada a un'immaginazione consolatoria (come accade nell'Infinito di Leopardi), non hanno altro effetto che isolare ciascun individuo. Il tema del male di vivere, dominante in Ossi di seppia e centrale in Meriggiare pallido e assorto, rappresenta un rovesciamento dell'Alcyone dannunziano: il rapporto con la natura non è di fusione panica e celebrazione, ma è fatto di distanze, incomunicabilità e rifiuto. Non a caso, il titolo della raccolta fa riferimento proprio agli scheletri delle seppie, scarto inutile galleggiato in mare e trascinato a riva dalla corrente, dalle onde rifiutato. Il poeta, di fronte al meriggio (protagonista anche di una poesia di D'Annunzio), non prova alcuna serenità, ma prova solo inquietudine. La sua condizione (e quella di ogni essere umano) è una condizione di prigionia, solitudine e abbandono, di cui è impossibile liberarsi: il mare è lontano e irraggiungibile, la terra circoscritta da un muro invalicabile. L'uomo è simile alle formiche rosse che osserva: costretto a vagare, in fila, disperdendosi, riordinando, senza avere effettivamente una meta, in un paesaggio ostile e con cui è impossibile comunicare, che non può fornire alcuna risposta sul senso ultimo della propria vita. Nemmeno la poesia può spingersi oltre il quotidiano; il poeta non può che rinunciare a travalicare la contingenza e abdicare al trascendentale (in questo, ancora una volta, Montale si presenta come opposto alla concezione poetica dannunziana, che vede nel poeta un vate capace di comunicare al mondo una verità agli altri preclusa). PRIMO LEVI Nasce a Torino nel 1919 da una famiglia ebrea. Nel 1942 entra nel partito d'azione clandestino e nel 1943 con la caduta del fascismo entra a far parte della lega partigiana nel nord Italia, in Val d'Aosta. Qui venne rastrellato per essere ebreo e venne rinchiuso nel campo di concentramento di Fossoli (Modena). Nel 1944 venne trasferito ad Auschwitz nella quale rimase un anno. Nel 1945 venne liberato dall' Armata rossa e iniziò la stesura di "se questo è un uomo". Una volta tornato a Torino si dedicò al lavoro del chimico. Lui stesso si descrisse diviso in due metà: un chimico e un sopravvissuto. Morì suicida gettandosi dalla tromba delle scale nel 1987, probabilmente per il non riuscire a sopportare l'orrore vissuto negli anni di prigionia. PENSIERO E POETICA Primo levi non è mai stato uno scrittore vero e proprio, bensì abbracciò la letteratura per raccontare quello che aveva vissuto e diffondere la conoscenza e far ricordare. Lui stesso dice che i reduci di tali situazioni ormai vivono per raccontare. Attraverso la letteratura vuole indagare la realtà dei fatti attraverso la coscienza, comportandosi come un tecnico-scientifico, analizzando ogni evento e ponendosi la domanda perchè e com'è possibile tutto questo. Il linguaggio, per questo motivo, è molto semplice ed ironico per sdrammatizzare quanto accaduto. SE QUESTO E' UN UOMO dicembre 1945 gennaio 1947. E' sicuramente uno dei testi più emblematici scritti da Primo Levi, un racconto autobiografico, struggente, che racconta quali orrori si sono celati dentro la seconda guerra mondiale. Tema centrale: La Memoria Il testo venne scritto non per muovere accuse ai colpevoli, ma come testimonianza di un avvenimento storico e tragico. Lo stesso Levi diceva testualmente che il libro era «nato fin dai giorni di lager per il bisogno irrinunciabile di raccontare agli altri, di fare gli altri partecipi>> ed è scritto per soddisfare questo bisogno. È essenziale, da parte dell'autore, lo scopo di alternare la testimonianza del vissuto ad altri scorci in cui egli assume la prospettiva dello scienziato (si ricorda che Primo Levi era un chimico e che svolge queste mansioni anche nel campo di concentramento):[9] la società dei detenuti funziona secondo regole complesse e incomprensibili per chi vi è appena arrivato, ma senz'altro oggetto di analisi da parte del narratore. -Considerate se questo è un uomo Il testo è modellato su uno dei più importanti passi della Bibbia ebraica (Deut. 6,4ss.) nel quale Mosè esorta Israele a tenere sempre a mente, in ogni momento del giorno, che Dio è l'unico Signore di Israele. L'esortazione è preceduta da un comando: Ascolta Israele! (Shema Israel). Levi sembra quasi proclamare che i deportati sopravvissuti ad Auschwitz hanno il compito e l'autorità di proclamare un nuovo comandamento, relativo al ricordo e alla conservazione della memoria di quanto è accaduto. I SOMMERSI E I SALVATI I sommersi e i salvati è un saggio di Primo Levi che analizza la tragedia dei Lager nazisti, il ruolo delle vittime e degli aguzzini all'interno dei campi, l'importanza della testimonianza e il rischio che la memoria della persecuzione nazista venga dispersa o, peggio ancora, travisata e negata. L'opera pubblicata nel 1986, un anno prima del suicidio dello scrittore, è divisa in otto capitoli, preceduti da una Prefazione e seguiti da una Conclusione. I sommersi e i salvati si aprono con una citazione da The Rime of the Ancient Mariner di Samuel Taylor Coleridge (1772-1834), che servono a fotografare l'atteggiamento con cui Levi prova, lucidamente e razionalmente, a rievocare il doloroso ricordo, personale e collettivo, dei campi di sterminio di Auschwitz. Nelle pagine de I sommersi e i salvati Levi decide di farci udire la voce anche di chi non è sopravvissuto al nazismo, quella dei "sommersi". Questi ultimi sono coloro che non hanno trovato un modo per restare in vita perché hanno seguito passo per passo le regole della vita del campo; a loro si contrappongono i (pochi) "salvati" che, pur ad un prezzo altissimo, sono tornati vivi alla loro esistenza normale e quotidiana. Levi, annoverando tra questi, spiega al lettore come la maggior parte dei "salvati" siano riusciti a vivere perché hanno accettato di abbandonare parte della propria moralità e integrità, riuscendo a divenire "utili" al funzionamento del campo. Da ciò capiamo l'angoscia provata da Levi al momento della liberazione da parte degli alleati, che non viene vissuto con totale gioia, perché porta con sé la vergogna per essere sopravvissuti, e insieme l'onere delle testimonianza di ciò che i sopravvissuti hanno visto. La forza di questo libro è il coraggio di raccontare l'animo umano in una situazione inedita nella Storia come quella del campo di sterminio. Levi non descrive la spinta alla solidarietà e all'aiuto reciproco da parte degli internati, ma piuttosto presenta la vita del campo secondo la massima mors tua vita mea - "la tua morte è la mia vita", e cioè il cinico principio per cui alla morte di un compagno corrisponde una speranza di salvezza in più per se stessi: la quotidianità dell'incubo, l'assurdità delle leggi del campo in una situazione esistenziale in cui nulla pare avere più norma o valore, la perversità di un microcosmo che pare non avere orizzonti di uscita. Levi ci spiega quali limiti disumani possa raggiungere una condizione come quella dei prigionieri di un lager, non riferendosi tanto alla ferocia nazista, bensì descrivendo lo stato di degradazione morale e fisica in cui versano i prigionieri: una disumanizzazione tale da togliere significato anche alla morte.