Materie

Materie

Di più

Giuseppe Ungaretti

31/3/2023

1527

82

Condividi

Salva

Scarica


GIUSEPPE UNGARETTI
L'uomo tra le due guerre, vive la prima in trincea in prima persona, e vive anche nel periodo post
guerra, quindi gli ann

Iscriviti

Registrati per avere accesso illimitato a migliaia di appunti. È gratis!

Accesso a tutti i documenti

Unisciti a milioni di studenti

Migliora i tuoi voti

Iscrivendosi si accettano i Termini di servizio e la Informativa sulla privacy.

GIUSEPPE UNGARETTI
L'uomo tra le due guerre, vive la prima in trincea in prima persona, e vive anche nel periodo post
guerra, quindi gli ann

Iscriviti

Registrati per avere accesso illimitato a migliaia di appunti. È gratis!

Accesso a tutti i documenti

Unisciti a milioni di studenti

Migliora i tuoi voti

Iscrivendosi si accettano i Termini di servizio e la Informativa sulla privacy.

GIUSEPPE UNGARETTI
L'uomo tra le due guerre, vive la prima in trincea in prima persona, e vive anche nel periodo post
guerra, quindi gli ann

Iscriviti

Registrati per avere accesso illimitato a migliaia di appunti. È gratis!

Accesso a tutti i documenti

Unisciti a milioni di studenti

Migliora i tuoi voti

Iscrivendosi si accettano i Termini di servizio e la Informativa sulla privacy.

GIUSEPPE UNGARETTI
L'uomo tra le due guerre, vive la prima in trincea in prima persona, e vive anche nel periodo post
guerra, quindi gli ann

Iscriviti

Registrati per avere accesso illimitato a migliaia di appunti. È gratis!

Accesso a tutti i documenti

Unisciti a milioni di studenti

Migliora i tuoi voti

Iscrivendosi si accettano i Termini di servizio e la Informativa sulla privacy.

GIUSEPPE UNGARETTI
L'uomo tra le due guerre, vive la prima in trincea in prima persona, e vive anche nel periodo post
guerra, quindi gli ann

Iscriviti

Registrati per avere accesso illimitato a migliaia di appunti. È gratis!

Accesso a tutti i documenti

Unisciti a milioni di studenti

Migliora i tuoi voti

Iscrivendosi si accettano i Termini di servizio e la Informativa sulla privacy.

GIUSEPPE UNGARETTI L'uomo tra le due guerre, vive la prima in trincea in prima persona, e vive anche nel periodo post guerra, quindi gli anni della contestazione giovanile e la nascita della Repubblica italiana. Successivamente si iscrive al fascismo, ma va in Brasile per insegnare letteratura all’università di San Paolo e tornerà in Italia durante la seconda guerra mondiale. Successivamente riesce ad ottenere una cattedra, ma verrà puntato dagli anti fascisti perché lui era iscritto al fascismo -> alla fine riesce ad ottener il consenso degli italiani grazie ai suoi scritti. Ungaretti, come altri poeti che avevano lavori statali come i professori, sono stati costretti a schierarsi politicamente, quindi lui si schiera dalla parte del fascismo, perché ci credeva davvero in quell'ideologia credeva in quel nazionalismo che avrebbe dovuto riportare l'Italia ai vertici dell'Europa. Ungaretti è un'interventista, lui si arruola di sua spontanea volontà all'esercito per combattere nella prima guerra mondiale; lui ci credeva molto. Però rimarrà molto deluso, come rimarrà deluso dalla seconda guerra mondiale. VITA Nasce ad Alessandria d'Egitto da genitori di origine toscana, di Lucca, una città che in quegli anni era molto povera, quindi soggetta ad emigrazione. Appena nasce, suo padre venne a mancare. Ungaretti frequenta una scuola internazionale ad Alessandria e qui inizia ad appassionarsi alla letteratura del tempo e inizia a studiare...

Non c'è niente di adatto? Esplorare altre aree tematiche.

Knowunity è l'app per l'istruzione numero 1 in cinque paesi europei

Knowunity è stata inserita in un articolo di Apple ed è costantemente in cima alle classifiche degli app store nella categoria istruzione in Germania, Italia, Polonia, Svizzera e Regno Unito. Unisciti a Knowunity oggi stesso e aiuta milioni di studenti in tutto il mondo.

Ranked #1 Education App

Scarica

Google Play

Scarica

App Store

Knowunity è l'app per l'istruzione numero 1 in cinque paesi europei

4.9+

Valutazione media dell'app

13 M

Studenti che usano Knowunity

#1

Nelle classifiche delle app per l'istruzione in 11 Paesi

900 K+

Studenti che hanno caricato appunti

Non siete ancora sicuri? Guarda cosa dicono gli altri studenti...

Utente iOS

Adoro questa applicazione [...] consiglio Knowunity a tutti!!! Sono passato da un 5 a una 8 con questa app

Stefano S, utente iOS

L'applicazione è molto semplice e ben progettata. Finora ho sempre trovato quello che stavo cercando

Susanna, utente iOS

Adoro questa app ❤️, la uso praticamente sempre quando studio.

Didascalia alternativa:

gli intellettuali pi contemporanei. Nel 1912 si trasferisce a Parigi, dove incontra tutti i maggiori intellettuali del tempo: vive fianco a fianco dei maggiori esponenti del soggettivismo e del vitalismo, e ha la possibilità di approfondire la sua conoscenza sulla poesia decadente e simbolista. Inoltre viene a contatto con le avanguardie di primo novecento. (la Francia è il luogo della sua formazione) Da tutte queste sue esperienze lui riprenderà: Parole in libertà uturismo) -> niente punteggiatura e sazi che la definivano Ricerca del significato nascosto delle cose e uso delle analogie (simbolismo) Nel 1914 scoppia la prima guerra mondiale e Ungaretti, volontariamente, andrà a combattere nel Carso, dove inizia a scrivere le poesie per la sua raccolta di poesie "l'allegria". Finisce la guerra, torna a Parigi e sposa una donna francese. Torna in Italia, va a Roma e aderisce al fascismo. Agli albori della seconda guerra mondiale viene chiamato in Brasile per insegnare all'università di San Paolo. Torna in Italia nel pieno della seconda guerra mondale e insegna all'università di Roma. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, viene attaccato dagli antifascisti per la sua scelta politica, che lui non rinnegherà mai, ma si farà piacere dalla popolazione italiana perché denuncia e descrivere quelli che erano gli orrori della guerra. OPERE Prima fase: sperimentalismo (avanguardismo) Il porto sepolto Allegria di naufragi (ossimoro che doveva essere risolto) Allegria (decide ci mantenere solo il termine positivo, in ogni caso è un ossimoro perché è una raccolta che parla di guerra) Queste sono raccolte uguali, ma che si evolvono nel tempo. Novità formali: abolizioni della rima, della metrica e della punteggiatura, che lui però assimila agli spazi bianchi, perché lo spazio bianco equivale il punto fermo. Ungaretti era molto attento al linguaggio, per lui doveva essere essenziale, perché capisce che per parlare di guerra doveva utilizzare un linguaggio essenziale e talvolta doloroso perché la guerra è dolorosa (la parola è essenziale; la parola ha una funzione evocatrice, riusciva ad evocare persone o oggetti). Ungaretti prende spunto da tutte le avanguardie che si erano sviluppate. Seconda fase: recupero della tradizione che parte dal riavvicinamento alla religione Ungaretti trova conforto nella religione (Ungaretti trova la speranza nella religione). Terza fase: ritorno in Italia e ultime poesie Il dolore (nasce da dolori che lo segnano per tutta la vita: la morte del fratello e del figlio) La terra promessa Un grido e paesaggi L'ultima fase della vita di Ungaretti sarà segnata dal dolore causato dalle atrocità della guerra ne dalla morte del figlio. ALLEGRIA Una raccolta poetica che ha avuto una vita molta lunga: le prime poesie vengono scritte durante la guerra e vengono pubblicate nel 1916 con il titolo "il porto sepolto" (nesce da una leggenda raccontata ad Alessandria perché si credeva che sotto le acque di Alessandria ci fosse un porto). Il porto sepolto rimanda all'abisso, quindi al segreto che la poesie nasconde e che solo i poeti sono in grado di rivelare perché riescono ad "immergersi" in questo abisso. Successivamente viene pubblicata una seconda edizione, con l'aggiunta di altre poesie, dal titolo "allegria dei naufragi" -> torna la metafora dell'acqua, che tutto travolge, in un'espressione ossimorica (Ungaretti accosta un termine felice, quale l'allegria, ad un termine triste, il naufragio, che sta ad indicare la morte). la terza stesura dell'opera, decide di intitolarla solo "allegria" perché vi è un sentimento più ottimista verso la vita che lo aspetta. Il verso è destrutturato, le pause sono indicate dagli spazi bianchi e solitamente un verso era occupato solo da una parola -> sta ad indicare che la poesia di Ungaretti è estremamente sintetica, ma ricca di significato attraverso l'utilizzo di analogie (Ungaretti è un essere privilegiato perché è in grado di cogliere i nessi segreti tra le cose). Nelle sue poesie, Ungaretti mette in contatto immagini apparentemente lontane tramite le analogie. Ungaretti è caratterizzato dal monolinguismo, come Petrarca, infatti questo è uno degli scrittori che Ungaretti prenderà come modello lessicale. Ogni poesia reca data, luogo e soggetto di cui tratta la poesia -> espediente utilizzato per far sembrare la sua raccolta un diario. I temi della raccolta rendono evidente la componente autobiografica della raccolta: ci sono delle poesie che si legano all'infanzia e all'adolescenza del poeta altre poesie trattano la tematica della guerra, che sta in quelle poesie più dolorose e crude -> la guerra viene vista dal poeta sia come l'occasione per riscoprire il valore della solidarietà tra gli uomini che l'emblema della condizione di precarietà che caratterizza la vita dell'uomo. FRATELLI La parola "fratelli" viene ripresa 3 volte nella poesia: una nel titolo e due nel testo. La parola fratelli viene sempre isolata, occupa sempre un verso da sola, perché è una parola che dice tutto da sola. Il componimento si svolge durante la notte, il momento della giornata in cui regna il buio e in cui è difficile riconoscere le persone, a causa della poca luce. Il componimento di apre con una domanda, che indica il fatto che ci sono due soldati che nella notte si sono incontrati e che non riescono a capire se fanno parte dello stesso reggimento o meno. Nella domanda viene utilizzata per la seconda volta la parola "fratelli" perché il soldato che fa la domanda, cerca di stabilire una qualche solidarietà con l'altro soldato per evitare che lo aggredisca nel caso questi due non facessero parte dello stesso reggimento -> messaggio di fratellanza e simbolo della precarietà della vita dei soldati. Fratelli è una parola tremante nella notte perché di notte non riesci a riconoscere chi ti sta venendo incontro, potrebbe essere un soldato nel tuo reggimento, ma anche un soldato nemico. La precarietà della vita del soldati, torna quando questa viene paragonata, quindi rappresenta un collegamento, ad una foglia fragile; una foglia appena nata. Una foglia appena nata, è una foglia fragile, molto precaria, che potrebbe morire da un momento all'altro, e per questo motivo deve essere preservata, come la vita di un soldato (motivo per cui il soldato cerca di stabilire una connessione usando il termine fratelli). Spasimante: affanno dei soldati, che si notte si possono trovare davanti altri soldati e non hanno la possibilità di riconoscere se sono amici o no. Affanno di chi sa che ha una vita fragile, ma ha ancora bisogna di speranza. Queste due poesie hanno in comune la metafora della foglia. Non è una metafora nuova, viene già usata da omero e da Virgilio e anche da Dante. SOLDATI Anche in questa poesia, come quella precedente, il titolo entra a far parte del testo perché contiene il primo, e unico, termine di paragone -> soldati (il titolo rappresenta il punto di partenza per il procedimento analogico che sta alla base del componimento dato che il termine di paragone viene espresso solo nel titolo). La poesia è incentrata sulla similitudine tra i soldati e le foglie. I soldati stanno come le foglie d'autunno sugli alberi -> come le foglie d'autunno sono precarie perché stanno per cadere, anche i soldati sono precari perché non sanno quando e se cadranno. Questa similitudine serve per far capire quanto la vita dei soldati sia precaria durante la guerra. Il "si" impersonale fa si che questa poesia possa essere universale, fa si che non tratti solo di una esperienza di guerra. VEGLIA Ungaretti si trova a vegliare per tutta notte sul copro morto massacrato di un suo fratello soldato. "buttato" -> si riferisce al corpo vivo di Ungaretti, anomalia perché questo è un verbo che di solto potremmo usare per un corpo morto. Capiamo che il soldato è morto dal fatto che abbia la bocca digrignata e le mani gonfie. In questo contesto di morte, Ungaretti ha l'istinto di scrivere lettere prime d'amore. Contrappone la morte all'amore perché, tanto più si tocca la morte con mano, "tanto più si è attaccati alla vita". Vedendo il suo compagno morte, Ungaretti ha la voglia di uscire vivo da questa guerra -> unico elemento positivo della poesia. SAN MARTINO DEL CARSO Il paese che Ungaretti descrive è quello di San Martino che è stato un paese praticamente raso al suolo: è rimasto solo qualche "brandello" di muro (brandello è un termine che viene usato per descrivere un pezzo di carne; invece qui il poeta lo utilizza per descrivere i muri per personificarli). In questo paese si vedono gli effetti distruttivi della guerra. Dopo aver descritto l'aspetto del paese, Ungaretti passa alla descrizione degli abitanti del paese, a coloro che sono morti durante le guerra, ai suoi amici soldati che erano morti -> "dei miei amici non ne era rimasto neanche un brandello". Non era rimasto niente di quei suoi amici perché, morendo in guerra, non sono stati degnati neanche di una sepoltura, di una tomba, quindi i loro cari che sono ancora vivi, non hanno la possibilità neanche di avere un luogo fisico dove piangerli. Però Ungaretti capisce che non serve un posto fisico per ricordare i suoi amici, lui li tiene nel suo cuore, che diventa il paese più pesante in cui vivere perché i paesi distrutti si possono ricostruire, ma le vite invece non possono ritornare. Da tutto questo possiamo capire che secondo Ungaretti non c'è alcuna speranza nella guerra. I FIUMI È la poesia in cui Ungaretti mette insieme tutta la sua vita, sono tutti i fiumi che hanno caratterizzato la sua vita. Tramite i fiumi, Ungaretti riesce a fare un viaggio nel suo passato -> questo sta ad indicare il fatto che questa è la poesia della consapevolezza, perché Ungaretti riesce a prendere conoscenza di sé ed è in grado di recuperare il suo passato attraverso la memoria. Ungaretti riesce a fare questo viaggio immergendosi nelle acque del fiume Isonzo, durante il periodo in cui stava combattendo in guerra. In quella mattina, Ungaretti, si immerge nelle acque dell'Isonzo in un luogo in cui regna un senso di languore (sofferenza): umore triste e sono presenti solo alberi mutilati (personificazione per indicare i soldati morti) l'umore che prevale è quello di un circo prima o dopo lo spettacolo (è Ungaretti si sente proprio così, si stente triste). Ungaretti, quella mattina, da vivo, si lava nelle acque dell'Isonzo e si è disteso nel fiume come se quella fosse un'urna e lui fosse una reliquia (immagini religiose, ma in quel momento lui era ateo). Mentre lui era disteso, il fiume che scorreva lo levigava come un sasso (il fatto che il fiume scorra, sta ad indicare che è in movimento, che tutto è in movimento). Finito il bagno, viene fuori dal fiume e cammina come "un acrobata sull'acqua", cammina in modo precario. Quando esce, va vicino ai suoi panni sporchi e si sdraia a prendere il sole come un beduino (rimando alla sua infanzia ad Alessandria d'Egitto). In questo momento, Ungaretti dice che si è sentito come una fibra dell'universo, si sente parte dell'universo -> panismo, diventare un tutt'uno con la natura. Il dolore di Ungaretti arriva quando non si sente più in armonia con la natura, ma le mani occulte gli regalano felicità (le mani non sono quelle di dio perché non era ancora cattolico, ma della natura). I fiumi che Ungaretti prenderà in considerazione sono i 4 che hanno caratterizzato la sua vita: Isonzo: fiume del presente, è il fiume dove è stata combattuta la prima guerra mondiale. È il fiume della sua contemporaneità. Serchio: è il fiume che attraversa la città di Lucca, la città dei suoi genitori. Nilo: è il fiume della sua infanzia, è il fiume che lo ha visto nascere e crescere e ardere di inconsapevolezza (si è inconsapevoli quando si è bambini). Senna: è il fiume della crescita, è il fiume della consapevolezza, è stato proprio in quel luogo che lui si è conosciuto. Questi ragionamenti che Ungaretti fa sui fiumi della sua vita, li fa durante la notte e gli sembra che la sua vita sia una "corolla di tenebre" (ossimoro: associazione tra la corolla del fiore e la morte -> rimando ai "Fiore del male" di Baudelaire). SONO UNA CREATURA Messaggio positivo nel titolo: io sono una creatura perché esisto, ma tutto è una creatura perché tutto è stato creato, quindi la creatura non è necessariamente un uomo. Le prime due strofe sono una similitudine tra una pietra e il suo pianto. La pietra presa in considerazione è la pietra del monte San Michele. Qui Ungaretti descrive la pietra: è fredda, è insensibile, è prosciugata (è una montagna da cui è stata strappata la vita dei suoi abitanti), è refrattaria e impenetrabile. Come questa pietra, che è stata prosciugata da tutte le lacrime, la guerra ha fatto diventare questa pietra disanimata, è così il pianto del poeta che non si vede, è un pianto inesistente perché la guerra ha provocato così tanto dolore al poeta che non è più in grado di piangere e parlare, il dolore ha pietrificato l'animo del poeta. L'ultima strofa è slegata dal testo "La morte di sconta vivendo", che ha due possibili interpretazioni: È più doloroso vivere che morire Per riuscire a morire bisogna vivere MATTINA M'illumino d'immenso Questo componimento arriva dopo una notte passata in trincea, sotto la piaggia, nel fango e quando vede le prime luci del giorno, gli vengono in mente queste parole. Mi -> io poetico, è Ungaretti che parla. Ma è bilanciato dall'immensità del messaggio, che diventa universale, e che riporta l'io poetico in una dimensione universale. Quello che colpisce è l'immensità della luce e la luce stessa. È una sinestesia: illumino -> senso della vista; immenso -> insieme di sensi. Questo è un messaggio di speranza, c'è tanta positività.