Giovanni Verga nacque a Catania nel 1840 da una famiglia di proprietari terrieri di origini nobiliari. A 16 anni compose il suo primo romanzo, "Amore e Patria", anche se non venne mai pubblicato. Durante la sua vita, Verga fu favorevole all'unità nazionale e scrisse romanzi patriottici che inneggiavano alla propria patria. Tuttavia, desiderava fare lo scrittore e sentiva la necessità di emigrare in città, dove gli artisti avevano maggiori opportunità.
Incontri a Firenze e Milano
Nel 1865 si trasferì a Firenze, dove incontrò Luigi Capuana, con il quale condivise idee letterarie. In questo periodo scrisse due romanzi, "La Peccatrice" e "Storia di Una Capinera", entrambi caratterizzati da ispirazione autobiografica e narrazioni sull'amore impossibile. Successivamente, verso il 1872, si spostò a Milano, capitale economica e culturale del paese, dove conobbe esponenti della Scapigliatura, letterati che sostenevano il legame tra amore e morte.
Il cambiamento nel modo di scrivere
A Milano, Verga fu influenzato dal naturalismo francese e dalle opere di Émile Zola, che determinarono un cambiamento nel suo modo di scrivere. Compose la novella "Nedda", che narra la storia di una raccoglitrice di olive umile e povera, sostituendo l'ambiente borghese con la Sicilia rurale e introducendo i "Vinti", coloro che hanno perso nella lotta per il progresso.
Il Ciclo Dei Vinti
Nel 1878, Verga progettò una raccolta di 5 romanzi chiamata "Il Ciclo Dei Vinti" con l'intenzione di rappresentare la lotta per la vita che coinvolge tutte le classi sociali. Pubblicò la novella "Rosso Malpelo" che segnò il definitivo passaggio al Verismo, e nel 1880 raccolse le sue novelle in "Vita Dei Campi" con protagonisti soli ed emarginati ambientati nel contesto contadino siciliano.
La visione del mondo di Giovanni Verga
La conversione al Verismo determinò in Verga un profondo mutamento nelle tecniche narrative e nella visione del mondo. Adottò il materialismo come movente delle azioni umane e si legò alla teoria evoluzionistica di Darwin, introducendo concetti come la Lotta Per La Vita e il Determinismo. Tuttavia, Verga rifiutò l'Ottimismo Positivista e sostenne un ideale dell'Ostrica e una rassegnata accettazione dell'ingiustizia che domina la realtà.
Giovanni Verga trascorse i suoi ultimi anni in solitudine a Catania e morì nel 1922, colpito da una trombosi.
In conclusione, il contributo di Verga all'evoluzione della letteratura italiana, in particolare attraverso il suo Ciclo Dei Vinti, è di grande importanza e ha influenzato numerosi altri scrittori e movimenti letterari. L'eredità di Verga è ancora oggi riconosciuta e celebrata.