Gli ultimi anni e il lascito letterario
Negli ultimi decenni della sua vita, Verga tornò a vivere stabilmente a Catania, affrontando problemi psicologici ed economici. Nonostante le difficoltà, continuò a scrivere e a mantenere contatti con il mondo letterario.
Durante la Prima Guerra Mondiale, Verga si schierò con gli interventisti. Nel dopoguerra, si avvicinò al movimento fascista, riflettendo un atteggiamento comune a molti intellettuali dell'epoca.
Esempio: L'adesione di Verga al fascismo, come quella di altri scrittori come D'Annunzio, riflette la complessità del rapporto tra intellettuali e politica nell'Italia del primo Novecento.
Nel 1920 Verga fu nominato senatore e compì il suo ultimo viaggio a Roma. Morì a Catania nel 1922, ritornando simbolicamente alle sue radici siciliane.
Il lascito letterario di Giovanni Verga è immenso. Le sue opere principali come "I Malavoglia" e "Mastro-don Gesualdo" sono considerate pietre miliari della letteratura italiana. Il suo stile impersonale e la sua attenzione alla realtà sociale siciliana hanno influenzato profondamente la narrativa italiana del Novecento.
Highlight: L'influenza di Verga si estende ben oltre il verismo, anticipando tecniche narrative moderne come il discorso indiretto libero e l'impersonalità dell'autore.
Per gli studenti che si avvicinano a Verga, è importante comprendere non solo la trama delle sue opere, ma anche il contesto storico e sociale in cui si collocano. Un riassunto per tesina su Giovanni Verga dovrebbe includere:
- La formazione e gli esordi letterari
- La svolta verista e le opere principali
- Le tecniche narrative e lo stile
- I temi ricorrenti (la "roba", l'ideale dell'ostrica, il progresso)
- L'impatto sulla letteratura italiana
Vocabolario: L'ideale dell'ostrica è un concetto chiave nella filosofia di Verga, che paragona l'attaccamento dei personaggi al proprio ambiente a quello dell'ostrica allo scoglio.