La Visione Pessimistica di Verga nei Capitoli 11-15 dei Malavoglia
Giovanni Verga sviluppa nei capitoli centrali del suo capolavoro "I Malavoglia" una delle più intense rappresentazioni del suo pensiero pessimistico, attraverso la figura di 'Ntoni Malavoglia. Il giovane protagonista, simbolo del distacco dai valori tradizionali, compie la sua definitiva separazione dalla famiglia, incarnando quella che diventerà una delle tematiche più significative delle opere di Verga.
La narrazione di questi capitoli riflette pienamente le caratteristiche del Verismo italiano, movimento letterario di cui Verga è massimo esponente. L'autore descrive con crudo realismo le conseguenze dell'allontanamento dai valori ancestrali, mostrando come il tentativo di sfuggire alla propria condizione sociale porti inevitabilmente alla rovina. Il mondo che descrive Verga è dominato da una legge implacabile di sopravvivenza, dove chi tenta di elevarsi socialmente è destinato al fallimento.
L'influenza del determinismo naturalistico e delle teorie darwiniane emerge con particolare forza in questa sezione del romanzo. Verga interpreta la vita come una continua lotta per la sopravvivenza, dove gli individui sono sottoposti a forze sociali ed economiche che li sovrastano. Questa visione, tipica del Verismo caratteristiche, si manifesta attraverso una narrazione oggettiva e impersonale, priva di interventi diretti dell'autore.
Evidenziazione: La visione della vita che emerge dal romanzo è profondamente pessimistica e deterministica. Verga vede l'esistenza umana come governata da leggi naturali inesorabili, dove il progresso e il cambiamento sociale portano alla disgregazione dei valori tradizionali.
Definizione: Il determinismo naturalistico nel Verismo in letteratura è la concezione secondo cui gli eventi della vita umana sono predeterminati da fattori sociali, economici e biologici, senza possibilità di cambiamento.