La Poetica di Giacomo Leopardi: I Canti e le Opere Maggiori
I Canti rappresentano il cuore della produzione poetica di Giacomo Leopardi, raccogliendo l'intera sua opera in versi. Pubblicati per la prima volta a Firenze nel 1831, videro due successive edizioni: una a Napoli nel 1835 e l'ultima, postuma, a Firenze nel 1845. Questa raccolta segna l'inizio di una nuova stagione della poesia italiana, ponendo l'io lirico al centro della composizione.
Definizione: I Canti sono composizioni di carattere lirico e soggettivo che rappresentano Leopardi come massimo esponente del romanticismo italiano, inaugurando una poetica introspettiva che influenzerà tutto il Novecento.
Nel periodo 1818-1823, Leopardi compone le Canzoni, caratterizzate da un impianto formale classicistico e da un linguaggio aulico. In queste opere emerge il pessimismo storico leopardiano, con una critica alla modernità e un'esaltazione dell'antichità. Opere come "Bruto minore" e "Ultimo canto di Saffo" (1821-1822) esplorano l'infelicità umana come condizione assoluta.
Gli Idilli, contemporanei alle Canzoni, presentano un linguaggio più semplice e musicale, incarnando la poetica del vago e dell'indefinito. A differenza degli idilli classici, quelli leopardiani hanno una forte dimensione autobiografica e interiore, partendo da esperienze personali per riflettere sul destino umano.