Gabriele D'Annunzio fu uno dei più importanti letterati italiani tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, la cui influenza si estese ben oltre la letteratura.
La vita privata di D'Annunzio fu tanto eccentrica quanto la sua opera letteraria. Nato a Pescara nel 1863, visse una vita all'insegna dell'eccesso e del lusso, accumulando debiti enormi per mantenere il suo stile di vita sfarzoso. Le sue opere più importanti includono "Il piacere", "L'innocente", "Il trionfo della morte" e "Le vergini delle rocce", romanzi che esplorano temi come l'estetismo, il superomismo e la ricerca della bellezza assoluta. La sua produzione poetica, con raccolte come "Alcyone", rappresenta uno dei vertici del decadentismo italiano.
Il suo pensiero e poetica si basarono sul concetto del superuomo nietzschiano, adattato alla cultura italiana. D'Annunzio creò un personaggio pubblico che incarnava i suoi ideali estetici e politici, influenzando profondamente la cultura del suo tempo. La sua relazione con il fascismo fu complessa: mentre non aderì mai formalmente al partito, la sua retorica e il suo stile influenzarono notevolmente la propaganda fascista. L'impresa di Fiume (1919-1920) rappresentò l'apice del suo attivismo politico. Morì nel 1938 nel Vittoriale degli Italiani, la sua ultima dimora trasformata in un monumento alla sua vita e alle sue gesta. Le sue curiosità più note riguardano la sua vita amorosa turbolenta, le sue imprese militari durante la Prima Guerra Mondiale e la sua passione per il volo. Per i bambini che si avvicinano allo studio di questo autore, è importante sottolineare come D'Annunzio rappresenti un esempio unico di come la letteratura possa intrecciarsi con la storia e la politica del proprio tempo.