Il significato del decadentismo nella letteratura rappresenta una svolta fondamentale nella cultura europea di fine Ottocento, caratterizzata da un profondo senso di crisi e disillusione.
Il movimento decadente nasce come reazione al positivismo e al naturalismo, proponendo una nuova visione dell'arte e della letteratura basata sul simbolismo e immaginazione nel decadentismo. Gli artisti decadenti rifiutano la razionalità e l'oggettività per esplorare invece le profondità dell'animo umano, i sogni, le sensazioni più sottili e le corrispondenze misteriose tra le cose. La poesia diventa lo strumento privilegiato per esprimere questi stati d'animo indefiniti e suggestivi, attraverso un uso innovativo del linguaggio ricco di metafore, simboli e musicalità.
Paul Verlaine e il movimento decadente rappresentano perfettamente questa nuova sensibilità artistica. Verlaine, con la sua poetica delle "nuances", cerca di catturare le sfumature più delicate dell'esperienza umana, trasformando la poesia in una sorta di musica verbale. Il poeta diventa una figura maledetta, un veggente che si distacca dalla società borghese per vivere ai margini, dedicandosi completamente all'arte e alla ricerca di sensazioni sempre più raffinate. Questa visione influenza profondamente tutta la letteratura successiva, dalla poesia simbolista alle avanguardie del Novecento, creando un nuovo modo di concepire il ruolo dell'artista nella società e il rapporto tra arte e vita. Il decadentismo introduce temi come lo spleen, il dandismo, l'estetismo e la ricerca del bello assoluto, che diventano centrali nella cultura moderna.