Dante Alighieri vita e opere rappresenta uno dei più importanti capitoli della letteratura italiana medievale. Nato a Firenze nel 1265 da una famiglia della piccola nobiltà, Dante si formò in un periodo di grandi cambiamenti politici e culturali. La sua educazione fu influenzata dalla cultura classica e dalla filosofia medievale, elementi che si riflettono profondamente nelle sue opere.
Durante la sua giovinezza, l'incontro con Beatrice amore e poesia segnò profondamente la sua vita artistica e personale. Beatrice Portinari, conosciuta quando aveva solo nove anni, divenne la musa ispiratrice della sua poesia. Questo amore platonico e spirituale trovò la sua massima espressione nella "Vita Nova" e successivamente nella "Divina Commedia", dove Beatrice assume il ruolo di guida celeste. La sua poesia innovò profondamente lo stile del "dolce stil novo", elevando l'amore a un livello spirituale e filosofico mai raggiunto prima.
Il tema del Dante Alighieri esilio e politica è fondamentale per comprendere la sua produzione letteraria matura. Nel 1302, a causa delle lotte politiche tra Guelfi Bianchi e Neri, fu condannato all'esilio da Firenze. Questo periodo di grande sofferenza personale si trasformò in un'opportunità di crescita artistica e intellettuale. Durante l'esilio compose le sue opere più importanti, tra cui il "De Vulgari Eloquentia", il "Convivio" e soprattutto la "Divina Commedia". Quest'ultima, scritta in volgare fiorentino, rappresenta la sintesi perfetta della sua visione del mondo, unendo elementi teologici, filosofici, politici e personali in un'opera che diventerà il fondamento della lingua e della letteratura italiana. L'esilio, pur nella sua tragicità, permise a Dante di elaborare una visione universale che trascende il suo tempo, facendo di lui non solo il padre della lingua italiana ma un poeta di dimensione mondiale.