La cultura del Seicento fu caratterizzata da fenomeni che segnarono una forte novità rispetto al precedente periodo rinascimentale. Nacque un nuovo rapporto con gli antichi e con la tradizione, basato non più sull'imitazione dei classici, ma sul loro superamento. Questo atteggiamento viene definito "anticlassicismo". Il superamento della tradizione favorì una vera e propria rivoluzione scientifica, senza la quale non ci sarebbe stato il Barocco o quanto meno la sua spinta al rinnovamento dei linguaggi. Il Barocco segnò l'inizio di una nuova sensibilità letteraria e artistica, esattamente come la rivoluzione scientifica decretò il tramonto per giungere a una nuova visione.
Caratteristiche distintive del Barocco
Un'altra rilevante caratteristica fu l'importanza data all'apparire, all'immagine e alla teatralità. Accanto al sapere tecnico-scientifico, si sviluppò una cultura visiva e teatrale, tesa a impressionare chi osserva. La sperimentazione barocca si espresse anzitutto sulla poesia lirica, volevano sperimentare la possibilità di dire cose nuove. I versi di Marino, ad esempio, sono ricchi di distici verbali, immagini a effetto, concetti e argutezze. In sostanza, Marino elaborò il concettismo, il cui scopo era meravigliare i lettori, mentre i lirici del Cinquecento avevano l'equilibrio classico.
L'Arcadia
Con la rivoluzione scientifica si diffuse un nuovo clima culturale. Un'altra rilevante caratteristica fu l'importanza data all'apparire, all'immagine e alla teatralità. Accanto al sapere tecnico-scientifico, si sviluppò una cultura visiva e teatrale, tesa a impressionare chi osserva. La sperimentazione barocca si espresse anzitutto sulla poesia lirica, volevano sperimentare la possibilità di dire cose nuove. I versi di Marino, ad esempio, sono ricchi di distici verbali, immagini a effetto, concetti e argutezze. In sostanza, Marino elaborò il concettismo, il cui scopo era meravigliare i lettori, mentre i lirici del Cinquecento avevano l'equilibrio classico.
L'Illuminismo
Dall'età della critica prese slancio l'illuminismo, che deriva dall'espressione francese "âge des lumières" (età dei lumi), in riferimento dei lumi della regione. I filosofi intendevano illuminare ogni realtà umana, dal buio del passato alla luce del presente. Quest'opera di "rischiaramento" avrebbe reso possibile la felicità del genere umano. Nel Settecento si nutriva grande fiducia nella possibilità della ragione e, utilizzando lo strumento della ragione, gli illuministi investirono tutti gli ambiti della vita.
Gli illuministi allargarono i loro interessi in ambito culturale, politico e letterario. Inoltre, tutto quanto ricade sull'attività umana: le tecniche, i mestieri, le arti. Proprio in quest'epoca si stava preparando la prima rivoluzione tecnologica e industriale. L'illuminismo sul piano filosofico mise da parte le idee o principi eterni. Un ruolo importante fu attribuito anche allo studio sulle sensazioni umane differenziate dai sentimenti, che saranno invece coltivati dai romantici dell'Ottocento. Si affermò così il sensismo, il quale generò al suo interno il superamento dell'illuminismo. L'unica fonte di conoscenza disponibile agli uomini è la sensazione, da cui derivano tutte le idee.
Un'altra novità fu una diversa concezione del ruolo della figura stessa dell'intellettuale, il quale si presentava come uomo di cultura ricco di umanità. I filosofi volevano che le nuove idee incidessero sui valori sociali, sulla politica e sull'arte, perciò si rivolgevano anzitutto sulla pubblica opinione. L'illuminismo nel giro di qualche decennio giunse a modificare l'immagine stessa della letteratura e del ruolo del letterario, giudicando inutile una letteratura che puntasse solo alle belle forme. L'importanza ricadeva sul coinvolgimento, sull'allargamento degli interessi culturali, sui temi per problemi del presente e sulla reazione contro l'accademismo.
Il nuovo teatro tendeva ad abbandonare le invenzioni, le trovate comiche e gli effetti scenografici, per concentrarsi invece sui caratteri. Fu questo il senso della riforma della commedia, promossa dal drammaturgo veneziano Carlo Goldoni.
Carlo Goldoni
Carlo Goldoni nasce a Venezia il 25 febbraio 1707 in famiglia si respira aria di teatro. Il padre, medico, si dile