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La vita e l'opera di Alessandro Manzoni rappresentano un percorso di profonda evoluzione intellettuale e spirituale.

La formazione illuministica di Alessandro Manzoni si sviluppa durante la sua giovinezza a Milano e Parigi, dove entra in contatto con gli ideali razionalisti e il pensiero degli enciclopedisti francesi. Questo periodo formativo lo porta ad abbracciare inizialmente una visione laica e razionalista della realtà, influenzata dalle idee di Voltaire e degli altri philosophes. Tuttavia, il suo pensiero subisce una svolta decisiva con la conversione religiosa di Alessandro Manzoni avvenuta nel 1810, che lo porta ad abbracciare il cattolicesimo e a integrare la fede con la ragione.

La visione politica e sociale di Manzoni si caratterizza per una profonda attenzione alle classi più umili e per un'idea di progresso basata sui valori cristiani e sulla giustizia sociale. Nei "Promessi Sposi", sua opera maggiore, emerge chiaramente questa prospettiva attraverso la rappresentazione della società del Seicento e delle sue ingiustizie. Manzoni sviluppa una concezione della storia come strumento di comprensione del presente e come mezzo per promuovere il miglioramento morale della società. Il suo impegno civile si manifesta anche nel sostegno alla causa dell'unità nazionale italiana, vista non solo come unificazione politica ma come processo di rinnovamento morale e culturale. La sua riflessione sulla lingua italiana e la scelta del fiorentino colto come modello linguistico riflettono la sua visione di una cultura nazionale unitaria e accessibile a tutti i ceti sociali.

20/6/2023

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ITALIANO
Alessando Manzoni
(Milano 1785- Milano 1873)
Figlio di Giulia Beccaria (figlia di Cesare, Dei delitti e delle pene) e Giovanni Verr

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La Formazione e il Pensiero di Alessandro Manzoni

La formazione illuministica di Alessandro Manzoni si sviluppa attraverso un percorso complesso che parte dalla sua infanzia a Milano. Figlio di Giulia Beccaria e Pietro Manzoni, riceve un'educazione inizialmente cattolica che si intreccia con le idee giacobine. Durante il soggiorno parigino con la madre, entra in contatto con il circolo degli idéologues, assimilando principi illuministi fondamentali che influenzeranno il suo pensiero.

Definizione: Gli idéologues erano intellettuali francesi che applicavano il razionalismo alle scienze umane, basandosi sul sensismo illuminista.

La conversione religiosa di Alessandro Manzoni rappresenta un momento cruciale nella sua evoluzione intellettuale. Non si tratta di un rifiuto totale dell'Illuminismo, ma di una sua reinterpretazione alla luce della fede cattolica. Manzoni mantiene gli ideali di libertà, uguaglianza e giustizia, ma li inserisce in una prospettiva cristiana, rifiutando il materialismo e la mitologia classica.

La visione politica e sociale di Manzoni si caratterizza per una netta separazione tra Stato e Chiesa: il primo deve occuparsi del benessere materiale, la seconda di quello spirituale. L'intellettuale assume un ruolo di responsabilità civile, utilizzando la letteratura come strumento di riflessione sociale.

Evidenziazione: La letteratura manzoniana non è mai puro intrattenimento, ma si pone sempre al servizio di un progetto civile e morale.

ITALIANO
Alessando Manzoni
(Milano 1785- Milano 1873)
Figlio di Giulia Beccaria (figlia di Cesare, Dei delitti e delle pene) e Giovanni Verr

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Il Pensiero Religioso e la Visione Storica

La conversione di Manzoni non è un'adesione acritica al cattolicesimo, ma una sintesi originale tra ragione e fede. Pur accettando la predisposizione umana al peccato, non abbraccia completamente il giansenismo, mantenendo una visione più equilibrata del rapporto tra grazia divina e libertà umana.

Vocabolario: Il giansenismo era un movimento teologico che sosteneva la predestinazione divina e una visione pessimistica della natura umana.

La sua visione della Storia è caratterizzata da un pessimismo realistico, consapevole dei limiti umani ma fiducioso nell'azione della Provvidenza. Quest'ultima non è vista come un determinismo assoluto, ma come una forza che opera attraverso le vicende umane, trasformando anche il male in occasione di redenzione.

Nel contesto del Romanticismo, Manzoni assume una posizione originale: rifiuta sia l'irrazionalismo romantico che il classicismo mitologico, privilegiando una letteratura fondata sulla verità storica e finalizzata all'utilità sociale.

Citazione: "L'utile per iscopo, il vero per soggetto e l'interessante per mezzo" - questa è la formula con cui Manzoni definisce la sua poetica.

ITALIANO
Alessando Manzoni
(Milano 1785- Milano 1873)
Figlio di Giulia Beccaria (figlia di Cesare, Dei delitti e delle pene) e Giovanni Verr

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La Questione della Lingua e l'Impegno Civile

La riflessione linguistica di Manzoni si inserisce nel più ampio progetto di unificazione culturale dell'Italia. Consapevole della frammentazione linguistica del paese, si impegna per la creazione di una lingua nazionale comprensibile e moderna, identificando nel fiorentino colto il modello ideale.

Esempio: La "risciacquatura in Arno" dei Promessi Sposi rappresenta il tentativo concreto di realizzare questo ideale linguistico.

L'impegno politico-patriottico di Manzoni, pur non manifestandosi in un'azione diretta, si esprime attraverso la letteratura. La sua visione dell'unità nazionale si fonda sulla comunanza di lingua, religione, memorie storiche e sentimenti del popolo italiano.

La questione linguistica diventa così parte integrante del progetto politico: l'unità della lingua è considerata prerequisito fondamentale per l'unità politica della nazione.

ITALIANO
Alessando Manzoni
(Milano 1785- Milano 1873)
Figlio di Giulia Beccaria (figlia di Cesare, Dei delitti e delle pene) e Giovanni Verr

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I Promessi Sposi e la Visione Sociale

Il capolavoro manzoniano rappresenta la sintesi perfetta del suo pensiero sociale e religioso. Attraverso le vicende di Renzo e Lucia, Manzoni costruisce un affresco della società secentesca che diventa specchio delle problematiche contemporanee.

Evidenziazione: Il romanzo affronta temi universali come il rapporto tra potere e giustizia, la presenza del male nella storia e il ruolo della Provvidenza.

La scelta di ambientare la storia nel Seicento permette a Manzoni di trattare temi politicamente sensibili sotto il dominio austriaco, creando paralleli tra l'oppressione spagnola e quella asburgica. La struttura narrativa, con il suo narratore ironico e onnisciente, permette di sviluppare una critica sociale profonda ma mai diretta.

Il romanzo diventa così strumento di riflessione sulla giustizia sociale, sul ruolo della Chiesa e sul rapporto tra individuo e potere, temi che mantengono una straordinaria attualità.

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Alessando Manzoni
(Milano 1785- Milano 1873)
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La Formazione e il Pensiero di Leopardi

La formazione illuministica di Alessandro Manzoni si sviluppò in un contesto culturale complesso, caratterizzato da profondi cambiamenti sociali e intellettuali. Le opere di Leopardi riflettono questa evoluzione attraverso tre raccolte fondamentali: lo Zibaldone di Pensieri, i Canti e le Operette Morali.

Lo Zibaldone rappresenta il laboratorio intellettuale dove Leopardi annotò riflessioni, pensieri e osservazioni dal 1817 al 1832. Quest'opera monumentale rivela uno stile agile e moderno, con una prosa diretta che anticipa modalità espressive contemporanee. La frammentarietà del testo non è casuale, ma riflette la sistematicità del pensiero leopardiano.

Definizione: Lo Zibaldone prende il nome da "zabaione", indicando metaforicamente una mescolanza di ingredienti diversi, proprio come i vari pensieri e riflessioni che compongono l'opera.

I Canti rappresentano il vertice della poesia leopardiana, suddivisi in due fasi principali: i Piccoli Idilli (1818-1821), incentrati su temi personali e sul pessimismo storico, e i Grandi Idilli, che esplorano la condizione umana universale attraverso il prisma del pessimismo cosmico.

Le Operette Morali costituiscono una raccolta di prose narrative e dialogiche pubblicata nel 1827, lo stesso anno dei Promessi Sposi. Quest'opera rappresenta il manifesto filosofico di Leopardi, dove attraverso dialoghi immaginari tra personaggi storici, mitologici e allegorici, l'autore esplora i grandi temi dell'esistenza umana.

Evidenziazione: Le Operette Morali segnano il passaggio definitivo di Leopardi dal pessimismo storico al pessimismo cosmico, attraverso una profonda riflessione sulla natura e sulla condizione umana.

ITALIANO
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(Milano 1785- Milano 1873)
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L'Evoluzione del Pensiero Leopardiano

Il pensiero di Leopardi si evolve attraverso fasi distinte, partendo dal pessimismo storico per giungere al pessimismo cosmico. Questa trasformazione riflette un percorso intellettuale profondo che coinvolge la sua visione della natura, dell'uomo e della società.

Nella fase del pessimismo storico, Leopardi contrappone un'età antica idealizzata, caratterizzata dal contatto diretto con la natura e dalla felicità, all'età moderna dominata dalla ragione che ha privato l'uomo delle sue illusioni. La teoria del piacere, elaborata nel 1820, rappresenta un momento cruciale di questa riflessione.

Citazione: "L'uomo non è mai contento di sé e ricorre continuamente al desiderio" - questa osservazione leopardiana sintetizza l'essenza della sua teoria del piacere.

Il passaggio al pessimismo cosmico segna una svolta radicale nella concezione leopardiana della natura, che da benigna diventa "matrigna", indifferente alle sofferenze umane. Questa visione si consolida attraverso l'influenza del pensiero materialista e trova la sua massima espressione nelle Operette Morali.

Esempio: Nelle Operette Morali, il dialogo "Dialogo della Natura e di un Islandese" rappresenta emblematicamente questa nuova visione della natura come forza indifferente e ostile all'uomo.

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(Milano 1785- Milano 1873)
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La Poetica e lo Stile di Leopardi

La poetica leopardiana si caratterizza per una profonda originalità che combina elementi classici con una sensibilità moderna. Il suo approccio alla letteratura mantiene una funzione civile e educativa, pur distanziandosi sia dal romanticismo che dal classicismo tradizionale.

La lingua di Leopardi nelle Operette Morali rappresenta un esempio straordinario di prosa filosofica che unisce elementi arcaici e innovativi. L'autore crea una miscela linguistica unica, combinando latinismi, arcaismi ed espressioni familiari per affrontare temi filosofici complessi con apparente leggerezza.

Vocabolario: La prosa leopardiana si caratterizza per una "miscela di arcaismi, latinismi, espressioni familiari e comiche, stilemi peregrini" che creano uno stile inconfondibile.

Il rapporto con la tradizione classica rimane fondamentale, ma viene reinterpretato in chiave moderna. Leopardi critica i romantici per il loro eccesso di sentimentalismo e difende un classicismo che valorizza l'immaginazione e la naturalezza degli stati d'animo.

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L'Eredità Culturale di Leopardi

L'influenza di Leopardi sulla cultura italiana ed europea è stata profonda e duratura. La sua capacità di unire riflessione filosofica e creazione poetica ha creato un modello unico di intellettuale moderno.

La modernità del pensiero leopardiano si manifesta particolarmente nella sua critica al progresso e nella sua visione materialistica dell'esistenza. Il suo rifiuto dello storicismo e del provvidenzialismo anticipa temi che diventeranno centrali nel pensiero contemporaneo.

Evidenziazione: L'attualità del pensiero leopardiano risiede nella sua capacità di analizzare la condizione umana al di là delle contingenze storiche, offrendo riflessioni ancora valide nel mondo contemporaneo.

Il suo contributo alla letteratura italiana non si limita alle innovazioni stilistiche e formali, ma si estende a una nuova concezione del ruolo dell'intellettuale nella società. La sua visione della letteratura come strumento di conoscenza e di critica sociale rimane un modello di riferimento.

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Il Naturalismo e il Verismo: Due Correnti Letterarie a Confronto

Il Naturalismo francese rappresenta una svolta significativa nella letteratura europea del XIX secolo, caratterizzandosi per un approccio scientifico alla narrazione della realtà quotidiana. Questa corrente letteraria si sviluppa in Francia grazie all'influenza delle teorie di Hippolyte Taine, che considera la coscienza umana come un meccanismo influenzato dall'ambiente circostante.

Émile Zola, figura centrale del Naturalismo, porta questa corrente al suo apice con opere di forte impatto sociale, tra cui spicca il celebre "J'Accuse", intervento cruciale nell'affaire Dreyfus. Il movimento si distingue per l'impersonalità narrativa, dove l'autore si limita a osservare e registrare la realtà senza interferire con giudizi personali.

Definizione: Il Naturalismo è una corrente letteraria che si basa sull'osservazione scientifica della realtà, eliminando ogni elemento soggettivo dalla narrazione.

Il Verismo italiano, derivato dal Naturalismo francese, si sviluppa come risposta alle specifiche condizioni sociali dell'Italia post-unitaria. Luigi Capuana ne è l'iniziatore, ma è Giovanni Verga a portarlo alla sua massima espressione. Questa corrente si distingue per una particolare attenzione alla realtà rurale e alle classi sociali più umili.

Evidenziazione: Le principali differenze tra Naturalismo e Verismo:

  • Il Naturalismo si concentra sull'ambiente urbano e industriale
  • Il Verismo predilige l'ambientazione rurale e le tradizioni popolari
  • Il Naturalismo crede nel progresso sociale
  • Il Verismo mantiene una visione pessimistica del destino umano
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Le Caratteristiche Distintive del Naturalismo e del Verismo

Il Naturalismo francese si caratterizza per una forte fiducia nel progresso e nel metodo scientifico, eredità diretta del positivismo. Gli scrittori naturalisti credono fermamente nel determinismo, secondo cui il comportamento umano è il risultato di fattori genetici e ambientali. L'ambientazione è prevalentemente urbana, con particolare attenzione ai aspetti più crudi della società industriale.

Il Verismo italiano, pur mantenendo l'impersonalità narrativa del Naturalismo, sviluppa caratteristiche proprie. La tecnica della regressione, dove il narratore si pone allo stesso livello culturale dei personaggi, è una innovazione specificamente verista. L'ambientazione rurale diventa predominante, con un focus particolare sulla vita dei contadini e dei pescatori del Sud Italia.

Esempio: Nel Verismo, un racconto ambientato in un villaggio siciliano viene narrato adottando il punto di vista e il linguaggio dei pescatori locali, creando così un effetto di autenticità.

La differenza fondamentale tra le due correnti risiede nella visione del ruolo dell'intellettuale: mentre il Naturalismo crede nella possibilità di migliorare la società attraverso la letteratura, il Verismo mantiene una visione più pessimistica, considerando il destino umano come immutabile. Questa diversità riflette le differenti condizioni sociali e culturali di Francia e Italia nel XIX secolo.

Vocabolario:

  • Determinismo: teoria secondo cui ogni evento è la conseguenza necessaria di eventi precedenti
  • Regressione: tecnica narrativa dove l'autore assume il punto di vista dei personaggi
  • Impersonalità: assenza di interventi diretti dell'autore nella narrazione

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La formazione illuministica di Alessandro Manzoni si sviluppa durante la sua giovinezza a Milano e Parigi, dove entra in contatto con gli ideali razionalisti e il pensiero degli enciclopedisti francesi. Questo periodo formativo lo porta ad abbracciare inizialmente una visione laica e razionalista della realtà, influenzata dalle idee di Voltaire e degli altri philosophes. Tuttavia, il suo pensiero subisce una svolta decisiva con la conversione religiosa di Alessandro Manzoni avvenuta nel 1810, che lo porta ad abbracciare il cattolicesimo e a integrare la fede con la ragione.

La visione politica e sociale di Manzoni si caratterizza per una profonda attenzione alle classi più umili e per un'idea di progresso basata sui valori cristiani e sulla giustizia sociale. Nei "Promessi Sposi", sua opera maggiore, emerge chiaramente questa prospettiva attraverso la rappresentazione della società del Seicento e delle sue ingiustizie. Manzoni sviluppa una concezione della storia come strumento di comprensione del presente e come mezzo per promuovere il miglioramento morale della società. Il suo impegno civile si manifesta anche nel sostegno alla causa dell'unità nazionale italiana, vista non solo come unificazione politica ma come processo di rinnovamento morale e culturale. La sua riflessione sulla lingua italiana e la scelta del fiorentino colto come modello linguistico riflettono la sua visione di una cultura nazionale unitaria e accessibile a tutti i ceti sociali.

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La formazione illuministica di Alessandro Manzoni si sviluppa attraverso un percorso complesso che parte dalla sua infanzia a Milano. Figlio di Giulia Beccaria e Pietro Manzoni, riceve un'educazione inizialmente cattolica che si intreccia con le idee giacobine. Durante il soggiorno parigino con la madre, entra in contatto con il circolo degli idéologues, assimilando principi illuministi fondamentali che influenzeranno il suo pensiero.

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La conversione religiosa di Alessandro Manzoni rappresenta un momento cruciale nella sua evoluzione intellettuale. Non si tratta di un rifiuto totale dell'Illuminismo, ma di una sua reinterpretazione alla luce della fede cattolica. Manzoni mantiene gli ideali di libertà, uguaglianza e giustizia, ma li inserisce in una prospettiva cristiana, rifiutando il materialismo e la mitologia classica.

La visione politica e sociale di Manzoni si caratterizza per una netta separazione tra Stato e Chiesa: il primo deve occuparsi del benessere materiale, la seconda di quello spirituale. L'intellettuale assume un ruolo di responsabilità civile, utilizzando la letteratura come strumento di riflessione sociale.

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La conversione di Manzoni non è un'adesione acritica al cattolicesimo, ma una sintesi originale tra ragione e fede. Pur accettando la predisposizione umana al peccato, non abbraccia completamente il giansenismo, mantenendo una visione più equilibrata del rapporto tra grazia divina e libertà umana.

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La sua visione della Storia è caratterizzata da un pessimismo realistico, consapevole dei limiti umani ma fiducioso nell'azione della Provvidenza. Quest'ultima non è vista come un determinismo assoluto, ma come una forza che opera attraverso le vicende umane, trasformando anche il male in occasione di redenzione.

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La formazione illuministica di Alessandro Manzoni si sviluppò in un contesto culturale complesso, caratterizzato da profondi cambiamenti sociali e intellettuali. Le opere di Leopardi riflettono questa evoluzione attraverso tre raccolte fondamentali: lo Zibaldone di Pensieri, i Canti e le Operette Morali.

Lo Zibaldone rappresenta il laboratorio intellettuale dove Leopardi annotò riflessioni, pensieri e osservazioni dal 1817 al 1832. Quest'opera monumentale rivela uno stile agile e moderno, con una prosa diretta che anticipa modalità espressive contemporanee. La frammentarietà del testo non è casuale, ma riflette la sistematicità del pensiero leopardiano.

Definizione: Lo Zibaldone prende il nome da "zabaione", indicando metaforicamente una mescolanza di ingredienti diversi, proprio come i vari pensieri e riflessioni che compongono l'opera.

I Canti rappresentano il vertice della poesia leopardiana, suddivisi in due fasi principali: i Piccoli Idilli (1818-1821), incentrati su temi personali e sul pessimismo storico, e i Grandi Idilli, che esplorano la condizione umana universale attraverso il prisma del pessimismo cosmico.

Le Operette Morali costituiscono una raccolta di prose narrative e dialogiche pubblicata nel 1827, lo stesso anno dei Promessi Sposi. Quest'opera rappresenta il manifesto filosofico di Leopardi, dove attraverso dialoghi immaginari tra personaggi storici, mitologici e allegorici, l'autore esplora i grandi temi dell'esistenza umana.

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Il pensiero di Leopardi si evolve attraverso fasi distinte, partendo dal pessimismo storico per giungere al pessimismo cosmico. Questa trasformazione riflette un percorso intellettuale profondo che coinvolge la sua visione della natura, dell'uomo e della società.

Nella fase del pessimismo storico, Leopardi contrappone un'età antica idealizzata, caratterizzata dal contatto diretto con la natura e dalla felicità, all'età moderna dominata dalla ragione che ha privato l'uomo delle sue illusioni. La teoria del piacere, elaborata nel 1820, rappresenta un momento cruciale di questa riflessione.

Citazione: "L'uomo non è mai contento di sé e ricorre continuamente al desiderio" - questa osservazione leopardiana sintetizza l'essenza della sua teoria del piacere.

Il passaggio al pessimismo cosmico segna una svolta radicale nella concezione leopardiana della natura, che da benigna diventa "matrigna", indifferente alle sofferenze umane. Questa visione si consolida attraverso l'influenza del pensiero materialista e trova la sua massima espressione nelle Operette Morali.

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La poetica leopardiana si caratterizza per una profonda originalità che combina elementi classici con una sensibilità moderna. Il suo approccio alla letteratura mantiene una funzione civile e educativa, pur distanziandosi sia dal romanticismo che dal classicismo tradizionale.

La lingua di Leopardi nelle Operette Morali rappresenta un esempio straordinario di prosa filosofica che unisce elementi arcaici e innovativi. L'autore crea una miscela linguistica unica, combinando latinismi, arcaismi ed espressioni familiari per affrontare temi filosofici complessi con apparente leggerezza.

Vocabolario: La prosa leopardiana si caratterizza per una "miscela di arcaismi, latinismi, espressioni familiari e comiche, stilemi peregrini" che creano uno stile inconfondibile.

Il rapporto con la tradizione classica rimane fondamentale, ma viene reinterpretato in chiave moderna. Leopardi critica i romantici per il loro eccesso di sentimentalismo e difende un classicismo che valorizza l'immaginazione e la naturalezza degli stati d'animo.

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La modernità del pensiero leopardiano si manifesta particolarmente nella sua critica al progresso e nella sua visione materialistica dell'esistenza. Il suo rifiuto dello storicismo e del provvidenzialismo anticipa temi che diventeranno centrali nel pensiero contemporaneo.

Evidenziazione: L'attualità del pensiero leopardiano risiede nella sua capacità di analizzare la condizione umana al di là delle contingenze storiche, offrendo riflessioni ancora valide nel mondo contemporaneo.

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Il Naturalismo e il Verismo: Due Correnti Letterarie a Confronto

Il Naturalismo francese rappresenta una svolta significativa nella letteratura europea del XIX secolo, caratterizzandosi per un approccio scientifico alla narrazione della realtà quotidiana. Questa corrente letteraria si sviluppa in Francia grazie all'influenza delle teorie di Hippolyte Taine, che considera la coscienza umana come un meccanismo influenzato dall'ambiente circostante.

Émile Zola, figura centrale del Naturalismo, porta questa corrente al suo apice con opere di forte impatto sociale, tra cui spicca il celebre "J'Accuse", intervento cruciale nell'affaire Dreyfus. Il movimento si distingue per l'impersonalità narrativa, dove l'autore si limita a osservare e registrare la realtà senza interferire con giudizi personali.

Definizione: Il Naturalismo è una corrente letteraria che si basa sull'osservazione scientifica della realtà, eliminando ogni elemento soggettivo dalla narrazione.

Il Verismo italiano, derivato dal Naturalismo francese, si sviluppa come risposta alle specifiche condizioni sociali dell'Italia post-unitaria. Luigi Capuana ne è l'iniziatore, ma è Giovanni Verga a portarlo alla sua massima espressione. Questa corrente si distingue per una particolare attenzione alla realtà rurale e alle classi sociali più umili.

Evidenziazione: Le principali differenze tra Naturalismo e Verismo:

  • Il Naturalismo si concentra sull'ambiente urbano e industriale
  • Il Verismo predilige l'ambientazione rurale e le tradizioni popolari
  • Il Naturalismo crede nel progresso sociale
  • Il Verismo mantiene una visione pessimistica del destino umano

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ITALIANO
Alessando Manzoni
(Milano 1785- Milano 1873)
Figlio di Giulia Beccaria (figlia di Cesare, Dei delitti e delle pene) e Giovanni Verr

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Le Caratteristiche Distintive del Naturalismo e del Verismo

Il Naturalismo francese si caratterizza per una forte fiducia nel progresso e nel metodo scientifico, eredità diretta del positivismo. Gli scrittori naturalisti credono fermamente nel determinismo, secondo cui il comportamento umano è il risultato di fattori genetici e ambientali. L'ambientazione è prevalentemente urbana, con particolare attenzione ai aspetti più crudi della società industriale.

Il Verismo italiano, pur mantenendo l'impersonalità narrativa del Naturalismo, sviluppa caratteristiche proprie. La tecnica della regressione, dove il narratore si pone allo stesso livello culturale dei personaggi, è una innovazione specificamente verista. L'ambientazione rurale diventa predominante, con un focus particolare sulla vita dei contadini e dei pescatori del Sud Italia.

Esempio: Nel Verismo, un racconto ambientato in un villaggio siciliano viene narrato adottando il punto di vista e il linguaggio dei pescatori locali, creando così un effetto di autenticità.

La differenza fondamentale tra le due correnti risiede nella visione del ruolo dell'intellettuale: mentre il Naturalismo crede nella possibilità di migliorare la società attraverso la letteratura, il Verismo mantiene una visione più pessimistica, considerando il destino umano come immutabile. Questa diversità riflette le differenti condizioni sociali e culturali di Francia e Italia nel XIX secolo.

Vocabolario:

  • Determinismo: teoria secondo cui ogni evento è la conseguenza necessaria di eventi precedenti
  • Regressione: tecnica narrativa dove l'autore assume il punto di vista dei personaggi
  • Impersonalità: assenza di interventi diretti dell'autore nella narrazione

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