La vita e l'opera di Alessandro Manzoni rappresentano un percorso di profonda evoluzione intellettuale e spirituale.
La formazione illuministica di Alessandro Manzoni si sviluppa durante la sua giovinezza a Milano e Parigi, dove entra in contatto con gli ideali razionalisti e il pensiero degli enciclopedisti francesi. Questo periodo formativo lo porta ad abbracciare inizialmente una visione laica e razionalista della realtà, influenzata dalle idee di Voltaire e degli altri philosophes. Tuttavia, il suo pensiero subisce una svolta decisiva con la conversione religiosa di Alessandro Manzoni avvenuta nel 1810, che lo porta ad abbracciare il cattolicesimo e a integrare la fede con la ragione.
La visione politica e sociale di Manzoni si caratterizza per una profonda attenzione alle classi più umili e per un'idea di progresso basata sui valori cristiani e sulla giustizia sociale. Nei "Promessi Sposi", sua opera maggiore, emerge chiaramente questa prospettiva attraverso la rappresentazione della società del Seicento e delle sue ingiustizie. Manzoni sviluppa una concezione della storia come strumento di comprensione del presente e come mezzo per promuovere il miglioramento morale della società. Il suo impegno civile si manifesta anche nel sostegno alla causa dell'unità nazionale italiana, vista non solo come unificazione politica ma come processo di rinnovamento morale e culturale. La sua riflessione sulla lingua italiana e la scelta del fiorentino colto come modello linguistico riflettono la sua visione di una cultura nazionale unitaria e accessibile a tutti i ceti sociali.