Il realismo manzoniano rappresenta uno dei pilastri fondamentali della letteratura italiana dell'Ottocento, caratterizzato da una profonda riflessione sulla realtà storica e sociale.
Alessandro Manzoni, figura centrale del romanticismo italiano, sviluppa una poetica basata su tre concetti fondamentali: "l'utile per iscopo, il vero per soggetto e l'interessante per mezzo". Questa triade, esposta nella celebre Lettera sul Romanticismo, costituisce il nucleo del suo pensiero letterario. Il vero rappresenta la realtà storica e morale che l'autore intende rappresentare, l'utile si riferisce alla finalità educativa e morale dell'opera letteraria, mentre l'interessante riguarda la capacità di coinvolgere il lettore attraverso una narrazione avvincente.
La vita privata di Manzoni è strettamente intrecciata con la sua produzione letteraria. Il suo percorso intellettuale si sviluppa tra Illuminismo e Romanticismo, assorbendo dal primo il rigore razionale e dal secondo la sensibilità per i temi storici e popolari. Le opere più importanti includono "I Promessi Sposi", gli "Inni Sacri" e le tragedie storiche come "Il Conte di Carmagnola" e "Adelchi". Il suo rapporto con Cesare D'Azeglio, testimoniato da un importante carteggio, rivela le sue riflessioni sulla letteratura e sulla società del tempo. La sua poetica si distingue per un approccio realistico alla narrazione, dove la ricerca storica si fonde con l'invenzione letteraria, creando un modello di romanzo storico che influenzerà profondamente la letteratura italiana successiva. Il pensiero di Manzoni si caratterizza per una profonda riflessione morale e religiosa, che si manifesta nella rappresentazione dei personaggi e nelle vicende narrate, sempre orientate verso una finalità educativa e sociale.