William Wordsworth e il Manifesto del Romanticismo
Immagina di dover scrivere poesie usando un linguaggio così artificiale e pomposo che nessuno capirebbe cosa stai dicendo. Ecco, Wordsworth si è ribellato proprio contro questo! Nato nel 1770 nel Lake District inglese, ha vissuto in prima persona la Rivoluzione Francese e ha incontrato Coleridge nel 1795.
Insieme hanno creato le "Lyrical Ballads", una raccolta che ha fatto scoppiare una vera rivoluzione poetica. La prefazione di questa raccolta è diventata il Manifesto del Romanticismo inglese. Wordsworth sosteneva che la poesia dovesse parlare di situazioni quotidiane e persone comuni, usando un linguaggio semplice invece di quello elevato del '700.
Per Wordsworth, l'uomo e la natura sono inseparabili. La natura non è solo un bel paesaggio da guardare: è la nostra maestra che ci insegna l'amore e la moralità. È attraverso i sensi, soprattutto vista e udito, che possiamo percepire sia la bellezza visiva che i suoni del mondo naturale.
💡 Concetto chiave: Tutta la vera poesia nasce da "emozioni rievocate nella tranquillità" - cioè il poeta rielabora attraverso la memoria un'esperienza emotiva per trasformarla in arte.
La sua poesia "Daffodils" è l'esempio perfetto di questa teoria. Il poeta vaga solo come una nuvola finché non vede una distesa di narcisi dorati che danzano nel vento. Questa visione trasforma la sua solitudine malinconica in gioia pura, e ogni volta che ricorda quella scena, il suo cuore "danza con i narcisi".