Il rifiuto e la vendetta del mostro
Dopo sei mesi di osservazione, il mostro decise di rivelarsi alla famiglia. Approfittando di un momento in cui il vecchio cieco era solo, si presentò a lui chiedendo ospitalità. L'anziano, non potendo vederlo, lo accolse con gentilezza. Tuttavia, quando Felix e le ragazze rientrarono in casa, il giovane colpì il mostro per il suo aspetto ripugnante, costringendolo a fuggire.
La creatura si nascose, continuando a osservare da lontano, e scoprì che la famiglia si era trasferita. Ricordando di avere in tasca gli appunti della sua creazione, apprese che Victor era nato a Ginevra e si diresse verso l'Italia. Durante il viaggio, incontrò una bambina che salvò dall'annegamento, ma fu ferito da un uomo che lo scambiò per un aggressore.
Arrivato nei dintorni di Ginevra, trovò un bambino nel bosco e pensò di rapirlo per educarlo, ma quando il piccolo rivelò di essere figlio di Frankenstein, il mostro decise di vendicarsi uccidendolo. Poi mise l'immagine della madre del bambino nel vestito di Justine mentre dormiva, incastrandola.
💡 Il rifiuto da parte degli umani trasforma il mostro da un essere gentile e desideroso di connessioni a un vendicatore spietato contro il suo creatore.
Dopo aver raccontato la sua storia, il mostro propose un patto a Victor: se avesse creato una compagna femminile per lui, si sarebbe esiliato nelle foreste americane senza fare più del male. Victor, dopo molte riflessioni, accettò il patto per evitare ulteriori crimini e disgrazie, pur sapendo che questa decisione lo avrebbe condannato a una perenne tristezza.