Le strategie vincenti: l'arte dell'etopea
Nel sistema giuridico ateniese non esistevano avvocati professionisti, quindi i logografi come Lisia erano gli unici "esperti" del settore. Ma attenzione: il loro compito non era dimostrare la verità con prove tecniche, bensì convincere la giuria popolare.
La chiave del successo di Lisia era l'etopea - l'arte di creare un "personaggio temporaneo" credibile per ogni cliente. Non bastava raccontare i fatti: bisognava far sembrare l'accusato una persona simpatica e affidabile, con cui i giurati potessero identificarsi.
Il capolavoro di questa tecnica è l'orazione "Per l'uccisione di Eratostene", dove Lisia difende Eufileto, accusato di aver ucciso con premeditazione l'amante di sua moglie. L'obiettivo non era negare l'omicidio, ma dimostrare che si trattava di "φόνος δίκαιος" (omicidio legittimo) - un diritto riconosciuto a chi sorprendeva l'adultero in flagrante.
Strategia geniale: Lisia presenta Eufileto come un marito ingenuo e tradito, vittima più che carnefice, che ha semplicemente applicato la legge invece di cercare vendetta personale.
L'orazione è strutturata magistralmente: nel proemio coinvolge i giurati, nella narratio racconta la storia come una commedia degli equivoci, e nell'epilogo trasforma il caso personale in una questione di interesse pubblico.