Le origini del conflitto: dal mito alla storia
Erodoto inizia il suo racconto con una catena di rapimenti mitici: Io, Europa, Medea ed Elena. Questa sequenza, raccontata secondo la versione dei "dotti persiani", serve per collegare la tradizione epica alla storia contemporanea. I Persiani sostengono che tutto iniziò con i Fenici che rapirono Io, poi i Greci presero Europa, quindi rapirono Medea, finché Paride non rapì Elena scatenando la guerra di Troia.
Ma Erodoto prende subito le distanze da queste versioni mitiche: "quanto a me, riguardo a tali fatti, non mi azzardo a dire che sono avvenuti in un modo o in un altro". Questa sospensione del giudizio è tipicamente erodotea: riporta le diverse versioni ma non si schiera, lasciando al lettore la valutazione.
Il primo personaggio storico (non mitico) responsabile del conflitto è Creso, re dei Lidi. Per introdurlo, Erodoto racconta la famosa novella di Gige e Candaule, che illustra perfettamente il tema della ὕβρις punita: Candaule, accecato dalla vanità, mostra la moglie nuda a Gige, innescando una catena di eventi che porterà alla sua morte e al cambio di dinastia.
Tecnica narrativa: Erodoto usa la "composizione anulare" - inizia da un punto, fa digressioni, e poi torna al punto di partenza, come in un cerchio.
La novella di Arione e il delfino mostra invece il gusto erodoteo per il meraviglioso: il famoso musicista, buttato in mare dai marinai, viene salvato da un delfino. Queste storie, oltre a intrattenere il pubblico, servono per illustrare il rapporto tra l'uomo, la natura e il divino.