Il pensiero e le opere pubbliche
Isocrate risolve in modo geniale il conflitto tra opinione (δόξα) e verità (αλήθεια): mentre i sofisti dicono che la verità è inconoscibile e Platone che solo la verità conta, lui trova una via di mezzo. Si considera un vero filosofo e relega gli studi platonici a semplice preparazione.
Troppo timido per parlare in pubblico, scrive discorsi destinati alla diffusione che prima circolano nella sua scuola, poi raggiungono un pubblico più ampio. Il Panegirico (380 a.C.) è la sua prima opera importante: esalta il primato di Atene e propone di unire tutti i greci contro i persiani.
💡 Nota bene: Nel Plataico immagina un cittadino che chiede aiuto ad Atene contro Tebe, ma nessuno lo ascolta!
I discorsi ciprioti (A Nicocle, Nicocle, Evagora) sono manuali di buon governo: spiegano come deve comportarsi un principe e quali sono i vantaggi di un governo illuminato. Il sovrano ideale deve unire il meglio di monarchia, aristocrazia e democrazia.
Nell'Areopagitico propone di tornare al governo dei padri, mentre Sulla Pace critica l'imperialismo ateniese. Deluso da Atene, nel Filippo (346 a.C.) chiede al re macedone di farsi promotore della concordia tra le polis greche per attaccare insieme la Persia.