I complementi di luogo

Sapere dove, verso dove e da dove si muovono le persone è essenziale per capire qualsiasi racconto greco! Il greco usa preposizioni specifiche combinate con i casi per esprimere ogni tipo di movimento.

Il complemento di stato in luogo (dove si sta) si forma con il dativo preceduto da ἐν oppure da ἐπί. Ad esempio: "Le fanciulle sono nel cortile" usa ἐν + dativo.

Il complemento di moto a luogo (dove si va) richiede l'accusativo con εἰς, ἐπί o πρός. Quando Leonida guida i soldati "contro i Persiani", usa ἐπί + accusativo.

Il complemento di moto da luogo (da dove si viene) e moto per luogo (attraverso dove si passa) usano il genitivo: ἀπό o ἐκ per "da", διά per "attraverso".

Trucco mnemonico: Accusativo = movimento VERSO qualcosa, Genitivo = movimento DA/ATTRAVERSO qualcosa, Dativo = stare fermi IN un posto.

I complementi d'agente e di causa efficiente

Quando traduci frasi passive, devi sempre chiederti: chi compie l'azione? Il greco distingue chiaramente tra persone e cose che agiscono.

Il complemento d'agente indica la persona che compie l'azione in una frase passiva. Si esprime con il genitivo preceduto da ὑπό o πρός. "I maestri sono amati dagli allievi" mostra questo uso perfettamente.

Il complemento di causa efficiente indica invece una cosa (non una persona) che provoca l'azione. Usa sempre il dativo semplice, senza preposizioni. "Gli uomini sono guidati dai piaceri" è un esempio tipico.

La differenza è semplice: se è una persona che agisce consciamente, usa ὑπό + genitivo. Se è una forza, un sentimento o una cosa, usa il dativo semplice.

Attenzione: Non confondere mai agente (persona) con causa efficiente (cosa) - il greco li distingue sempre!

I complementi di mezzo, compagnia e modo

Questi complementi descrivono come avviene un'azione e sono fondamentali per capire i dettagli di battaglie, viaggi e situazioni quotidiane.

Il complemento di mezzo (con cosa) usa il dativo semplice o preceduto da σύν. Per le persone come strumento, preferisce διά + genitivo: "Lo stratego annuncia la vittoria per mezzo dei messaggeri".

Il complemento di compagnia (insieme a chi) si esprime con μετά + genitivo oppure σύν + dativo. Entrambe le forme sono corrette! Per le truppe militari si usa spesso il dativo semplice.

Il complemento di modo (come, in che maniera) segue le stesse regole del mezzo: dativo semplice o con σύν. Può anche usare διά, μετά o ἐπί + genitivo per sfumature diverse.

Ricorda: Il dativo è il caso dell'accompagnamento - quasi sempre indica "con qualcosa/qualcuno"!

Il complemento di causa

La causa è cruciale per capire le motivazioni dei personaggi greci! Il greco offre tre modi diversi per esprimerla, ognuno con una sfumatura particolare.

Il dativo semplice esprime la causa immediata ed emotiva: "I soldati fuggono per la paura" mostra una reazione istintiva e diretta.

Il genitivo con ὑπό indica una causa più profonda e duratura, spesso una qualità personale: "Il legislatore è amato per la sua giustizia".

L'accusativo con διά esprime cause esterne e concrete: "I marinai non sentono il timoniere a causa dei tuoni" - qualcosa di fisico che impedisce l'azione.

I verba affectuum (verbi di sentimento) come "vergognarsi", "stupirsi", "adirarsi" richiedono sempre il genitivo semplice per indicare la causa del sentimento.

Strategia: Chiediti sempre se la causa è emotiva (dativo), caratteriale $ὑπό + genitivo$ o fisica/esterna $διά + accusativo$.

Il complemento di fine

Capire lo scopo di un'azione ti aiuta a comprendere le motivazioni dei personaggi e la logica degli eventi storici.

Il complemento di fine si esprime principalmente con l'accusativo preceduto da εἰς, ἐπί o πρός. "Gli Spartani erano abili per la guerra" mostra il tipico uso con εἰς.

Un'alternativa elegante usa il genitivo seguito da ἕνεκα (per, a causa di): "Gli atleti gareggiano per la gloria". Questa forma suona più solenne e letteraria.

Il dativo con ἐπί si usa per scopi che riguardano il bene o il male di qualcuno: "I bambini vengono puniti per il loro bene".

Ogni preposizione ha sfumature diverse, ma tutte rispondono alla domanda "perché?" o "a che scopo?".

Nota bene: Il complemento di fine è essenziale per capire le motivazioni nella letteratura e nella storia greca!

Il complemento di tempo determinato

Il tempo è fondamentale per seguire la cronologia degli eventi storici e letterari! Il greco è molto preciso nell'indicare quando accade qualcosa.

Il tempo determinato indica il momento esatto di un evento. Il genitivo semplice è la forma più comune: "Di notte i prigionieri fuggivano" usa νυκτός al genitivo.

Il dativo semplice o con ἐν specifica giorni e periodi: "Il giorno dopo le navi salpano" oppure "D'autunno i contadini raccolgono i frutti".

Per la successione temporale, usa πρό + genitivo per "prima di" e μετά + accusativo per "dopo": "Prima della battaglia invoca gli dèi" / "Dopo la morte di Ciro...".

Il genitivo con ἐπί indica periodi storici lunghi: "In guerra moltissimi cittadini muoiono".

Trucco: Genitivo = momenti specifici, Dativo = giorni e stagioni, πρό/μετά = sequenza temporale.

Il complemento di tempo continuato

Mentre il tempo determinato indica "quando", il tempo continuato risponde a "per quanto tempo" - una distinzione cruciale per le traduzioni!

Il tempo continuato esprime la durata di un'azione. L'accusativo semplice è la forma base: "Il guardiano veglia tutta la notte" usa πᾶσαν τὴν νύκτα.

L'accusativo con ἀνά o παρά enfatizza la continuità: "Socrate per tutta la vita insegnava la virtù ai giovani". Queste preposizioni rendono l'idea di costanza.

Il genitivo con διά è un'alternativa elegante: "Gli agricoltori lavorano la terra tutto il giorno" suona più letterario con questa costruzione.

La differenza con il tempo determinato è netta: uno dice "quando" (momento), l'altro "per quanto" (durata).

Attenzione: Non confondere mai "di notte" $quando = genitivo$ con "tutta la notte" $quanto = accusativo$!

I complementi di estensione e distanza

Questi complementi sono essenziali per capire descrizioni di edifici, fortificazioni e distanze geografiche nei testi storici!

Il complemento di estensione indica le dimensioni fisiche di qualcosa. Il genitivo semplice è la forma standard: "una fossa di quindici piedi" usa il genitivo della misura.

Con il verbo ἔχω ("avere") si usa l'accusativo: "La piramide aveva un'altezza di otto tese". Spesso si aggiunge l'accusativo di relazione come τὸ βάθος ("quanto alla profondità").

Il complemento di distanza usa l'accusativo con ἀπέχω ("distare"): "Farnabazo distava circa 160 stadi" mostra l'uso tipico con numerali approssimativi.

Per distanze approssimative, aggiungi avverbi come ὡς ("circa") o μάλιστα ("press'a poco") prima del numerale.

Ricorda: Estensione = dimensioni di UN oggetto, Distanza = spazio TRA due punti diversi.

I complementi di stima, prezzo e età

Questi complementi completano il quadro delle relazioni quantitative e sono frequenti nei testi economici e biografici.

Il complemento di stima o prezzo indica il valore di qualcosa e usa quasi sempre il genitivo: "un patrimonio di settanta mine" mostra l'uso con cifre precise.

Per stime approssimative, usa avverbi come πολλοῦ ("molto") o ὀλίγου ("poco") con verbi di stima come ποιοῦμαι ("considero") o ἡγοῦμαι ("ritengo").

Il complemento di età ha due costruzioni equivalenti: genitivo + ἐτῶν ("di anni") oppure accusativo + ἔτη + participio γεγονώς ("essendo nato").

"Annibale, bambino di nove anni" si può dire sia ἐννέα ἐτῶν che ἐννέα ἔτη γεγονώς - entrambe le forme sono corrette e comuni.

Consiglio: Il genitivo è sempre sicuro per età, prezzo e valore - quando sei in dubbio, usalo!