Le tragedie patriottiche e il ciclo troiano
Gli Eraclidi e Le Supplici celebrano Atene come città giusta che protegge i deboli. Negli Eraclidi, i figli di Eracle perseguitati da Euristeo trovano protezione ad Atene, dove Demofonte li accoglie e li difende. Nelle Supplici, le madri dei guerrieri morti nell'assedio di Tebe chiedono aiuto agli ateniesi per recuperare i corpi dei figli.
Queste opere diventano una cassa di risonanza della propaganda bellica ateniese. Euripide presenta Atene come la città che difende i valori più alti: democrazia, diritto, libertà, uguaglianza e sovranità popolare in contrapposizione alla tirannide.
Il ciclo delle donne troiane (Ecuba, Troiane, Andromaca) affronta invece il tema della guerra dal punto di vista delle vittime. In Ecuba, la vecchia regina perde prima la figlia Polissena (sacrificata sulla tomba di Achille) e poi scopre l'uccisione del figlio Polidoro, trasformandosi da vittima in vendicatrice spietata.
Le Troiane inizia dove normalmente un dramma greco termina: con la catastrofe. Tutto si è già compiuto e le donne troiane vengono distribuite come schiave ai vincitori. La struttura è statica, scandita per scene parallele dove l'azione è bloccata.
Messaggio pacifista: Euripide trasmette un potente messaggio contro la follia della guerra, mostrando come anche i vincitori vadano incontro alla rovina.