I Persiani: il sogno profetico e l'orgoglio democratico
La regina Atossa racconta un sogno "chiaramente visibile" - caratteristica tipica dei sogni profetici. Due sorelle (Grecia e Persia) litigano, Serse tenta di "aggiogarle" con un ponte di barche, ma la sorella greca spezza il giogo. È la metafora perfetta della disfatta persiana!
Il presagio dell'aquila (simbolo di Zeus e della monarchia persiana) sconfitta dallo sparviero (sacro ad Apollo, simbolo di Atene) completa il quadro profetico. Il piccolo ma valoroso esercito ateniese sconfiggerà la grande potenza persiana.
Nel dialogo serrato tra Atossa e il Corifeo emerge tutto l'orgoglio patriottico di Eschilo. Le domande della regina permettono di contrapporre i due modelli:
Persia: esercito immenso di arcieri, ricchezza nelle casse, monarchia e sudditanza.
Atene: esercito piccolo ma valoroso, falange oplitica, ricchezza dalla terra, democrazia e libertà.
Frase memorabile: "Di nessun uomo si dichiarano schiavi né sudditi" - così il Corifeo descrive gli Ateniesi, mostrando tutto l'orgoglio per la democrazia.
La battaglia di Salamina viene raccontata nei dettagli dal Messaggero. Eschilo, che ha combattuto di persona, offre un resoconto accurato ma visto dalla prospettiva dei vinti: è la tragedia dei nemici che va in scena davanti ai vincitori.