Innovazioni teatrali e stile poetico
Eschilo rivoluziona la drammaturgia introducendo il secondo attore (deuteragonista), che aumenta le possibilità dialogiche in scena. Le sue competenze coreografiche sono eccellenti: cura particolarmente la disposizione e gestione del coro, anche se questo comporta una certa rigidità nell'uso degli attori.
Le innovazioni scenografiche includono probabilmente l'invenzione della scenografia realistica, con uso massiccio di macchine sollevatrici, altari, statue divine e particolare attenzione per costumi e maschere degli attori.
Il suo stile poetico è caratterizzato da oscurità e maestosità, come testimonia Aristofane nel duello poetico tra Eschilo ed Euripide. La lingua eschilea predilige termini composti arditi, nessi asindetici ed espressioni aforistiche concise, mostrando ancora l'influenza della poesia arcaica.
Peculiare è il ricorso al gioco paretimologico (eponumia): l'accostamento di parole apparentemente legate dalla stessa etimologia per sottolineare il legame tra nomi ed essenza delle cose.
Tra le tragedie principali ricordiamo: I Persiani (unica tragedia di argomento storico), I Sette contro Tebe (sulla maledizione dei Labdacidi), Le Supplici (sul contrasto tra ubris e pudore), l'Orestea (trilogia sulla vendetta e giustizia) e il Prometeo incatenato (sulla ribellione titanica).
💡 Eredità duratura: Le innovazioni tecniche di Eschilo hanno influenzato tutto il teatro occidentale successivo.