Le Olintiache: l'ultima occasione perduta
Le tre Olintiache sono forse i discorsi più drammatici di Demostene. Scritte mentre Filippo assedia Olinto 349−348a.C., rappresentano l'ultimo tentativo di fermare l'espansione macedone.
Prima Olintiaca: Tono pacato ma determinato. Demostene presenta l'assedio di Olinto come l'occasione perfetta per intervenire contro Filippo su territorio nemico.
Seconda Olintiaca: Qui emerge il moralista. Filippo viene descritto come l'incarnazione del male - dissoluto, fraudolento, empio, circondato da cortigiani corrotti. È propaganda, ma efficace.
Terza Olintiaca: Il discorso più coraggioso. Demostene propone di usare i fondi del theoricón (i soldi per gli spettacoli pubblici) per finanziare la guerra. Una proposta che sfidava direttamente gli interessi popolari.
Il concetto di tyche (fortuna) attraversa tutte le Olintiache. Demostene rifiuta l'idea che i successi di Filippo dipendano dal favore divino: sono il risultato dell'inerzia greca, non della superiorità macedone.
💡 Strategia retorica: Demostene contrappone la "fortuna di Filippo" alla "fortuna di Atene" - gli dei non hanno scelto, tocca agli uomini decidere il loro destino.