Le Crociate furono una serie di spedizioni militari promosse dalla Chiesa cattolica tra l'XI e il XIII secolo per liberare la Terra Santa dal dominio musulmano.
Le cause delle crociate furono molteplici: il desiderio di riconquistare Gerusalemme e i luoghi sacri della cristianità, l'espansione dell'Islam che minacciava l'Europa, interessi economici e commerciali, la possibilità per nobili e cavalieri di ottenere nuove terre e ricchezze. Papa Urbano II nel 1095 al Concilio di Clermont lanciò il celebre appello "Deus Vult" (Dio lo vuole) che diede inizio alla Prima Crociata. In totale si susseguirono 8 crociate principali, con alterne fortune per gli eserciti cristiani.
Le conseguenze delle Crociate furono profonde e durature: portarono a un intenso scambio culturale tra Oriente e Occidente, favorirono lo sviluppo dei commerci nel Mediterraneo e la nascita di nuove rotte commerciali, determinarono la nascita degli ordini cavallereschi come Templari e Ospitalieri. Tra gli aspetti positivi ci furono l'arricchimento culturale dell'Europa attraverso il contatto con la civiltà islamica più evoluta, l'impulso all'economia e ai commerci, lo sviluppo delle città marinare italiane. Tra gli aspetti negativi vanno ricordati l'enorme perdita di vite umane, le atrocità commesse in nome della fede, l'acuirsi delle tensioni tra cristianità e Islam. Le crociate si conclusero con la vittoria finale dei musulmani, che nel 1291 riconquistarono l'ultima roccaforte cristiana di San Giovanni d'Acri. Nonostante il fallimento militare, le crociate ebbero un impatto fondamentale sulla società medievale europea, contribuendo alla sua evoluzione culturale, economica e sociale.