La Scoperta della Radioattività e le Prime Ricerche
Tutto iniziò nel 1896 quando il fisico francese Becquerel scoprì per puro caso che i composti dell'uranio emettevano radiazioni misteriose che potevano impressionare le lastre fotografiche. Inizialmente chiamò questo fenomeno "raggi uranici", senza sapere di aver fatto una delle scoperte più importanti della storia.
Marie Curie, la brillante scienziata polacca, capì che non solo l'uranio aveva questa proprietà e coniò il termine "radioattività naturale". La sua determinazione la portò a vincere il Nobel nel 1903 e a dedicare la vita all'isolamento di nuovi elementi radioattivi dall'uraninite.
Lavorando con tonnellate di minerale, Marie e suo marito Pierre riuscirono a isolare il polonio (330 volte più radioattivo dell'uranio) e il radio (900 volte più radioattivo dell'uranio). Questi elementi erano presenti in quantità infinitesimali ma avevano un potere radioattivo straordinario.
💡 Curiosità: Marie Curie è stata l'unica persona al mondo a vincere premi Nobel in due discipline scientifiche diverse: fisica e chimica!
I Tipi di Radiazioni e il Decadimento
Rutherford scoprì che esistono tre tipi di radiazioni emesse dai nuclei instabili. I raggi α sono nuclei di elio con doppia carica positiva, i raggi β sono elettroni ad alta energia, mentre i raggi γ sono onde elettromagnetiche ancora più potenti dei raggi X.
Il decadimento radioattivo avviene quando un nucleo instabile si trasforma per raggiungere la stabilità. Ogni tipo di decadimento modifica diversamente il numero atomico e la massa: il decadimento α diminuisce entrambi, il β- aumenta solo il numero atomico, mentre il γ non cambia nulla.
La legge del decadimento ci dice che il numero di nuclei radioattivi diminuisce esponenzialmente nel tempo secondo la formula N = N₀e^−λt. Il tempo di dimezzamento è costante per ogni elemento e rappresenta il tempo necessario perché metà del campione si trasformi.