L'Ascesi: La Liberazione Totale
La morale, pur nobile, rimane ancora dentro la vita e presuppone un attaccamento ad essa. L'ascesi invece punta alla liberazione totale: non solo dall'egoismo, ma dalla stessa volontà di vivere.
Nasce dall'"orrore dell'uomo" - l'esperienza attraverso cui l'individuo decide di estirpare il proprio desiderio di esistere, godere e volere. Il primo passo è la castità perfetta, che libera dall'impulso alla generazione e quindi dalla perpetuazione della specie.
Seguono rinuncia ai piaceri, umiltà, digiuno, povertà, sacrificio e auto-macerazione. La soppressione della volontà di vivere è l'unico vero atto di libertà possibile all'uomo, perché normalmente siamo determinati dal nostro carattere e dalla catena causale.
Il cammino ascetico porta al nirvana buddista - l'esperienza del nulla. Ma attenzione: non è il "niente" assoluto, bensì un "nulla relativo al mondo", una negazione del mondo stesso. È qui che emerge l'influenza orientale più profonda.
Questa teoria "orientalistica" resta la parte più debole e contraddittoria del sistema schopenhaueriano, ma non deve far perdere di vista la potenza demistificatrice della sua filosofia e la profondità delle sue analisi sulla condizione umana.
💡 Valutazione critica: Anche se l'ascesi appare estrema, Schopenhauer ci ha lasciato intuizioni preziose sul dolore, l'illusione e la ricerca di autenticità.