Marx: La Rivoluzione del Materialismo
Marx (1818-1881) abbandona definitivamente la visione spiritualistica della realtà per abbracciare il materialismo storico - la vera forza motrice del mondo è di natura socioeconomica, non spirituale. Usa la dialettica di Hegel ma la capovolge: non sono le idee a muovere la storia, ma i rapporti economici concreti.
Il materialismo dialettico di Marx analizza i modi di produzione, composti da forze produttive (lavoro, mezzi, tecnologie) e rapporti produttivi (le classi sociali che derivano dal possesso dei mezzi di produzione). Da qui emerge la distinzione fondamentale tra struttura economica e sovrastruttura ideologica.
Il capitalismo per Marx è un sistema destinato all'autodistruzione. Il capitalista sfrutta l'operaio attraverso il plusvalore - paga il lavoratore meno di quanto produce, intascando la differenza. Ma questo meccanismo crea contraddizioni insanabili: crisi cicliche, concentrazione di capitali, disoccupazione crescente.
La soluzione è la rivoluzione proletaria che porterà al comunismo: abolizione della proprietà privata, tutto gestito dallo Stato, beni accessibili a tutti. Il Manifesto del partito comunista incita i lavoratori a unirsi contro la borghesia per costruire una società senza classi.
💡 Paradosso del sistema: Il capitalismo per sopravvivere deve crescere sempre, ma crescendo crea i presupposti della propria distruzione - geniale, no?