Pitagora e la sua visione del mondo
Nato nel 570 a.C. a Samo, Pitagora è considerato l'inventore della filosofia e il creatore della teoria del suono. Le sue comunità pitagoriche, di stampo aristocratico, si diffusero in Italia meridionale, assumendo caratteristiche simili a una setta religiosa. I membri studiavano fino a 8 ore al giorno, con una rigida gerarchia: chi era al livello più basso poteva solo ascoltare il maestro, senza vederlo.
Per Pitagora, l'arché (il principio di tutte le cose) risiedeva nei numeri. Il filosofo considerava l'uno non come un vero numero, ma come il principio di tutti i numeri, né pari né dispari. I numeri pari rappresentavano il principio negativo e femminile, mentre quelli dispari il principio positivo e maschile. Il numero dieci era considerato perfetto poiché contiene la somma dei primi quattro numeri (1+2+3+4).
Il cosmo secondo Pitagora non era caotico o disordinato, ma seguiva un ordine matematico e armonico in cui anche gli opposti si conciliavano. Questa visione ordinata dell'universo si rifletteva nella figura sacra della tetraktys, simbolo geometrico del numero dieci su cui i pitagorici erano soliti pregare.
Curiosità: Pitagora credeva nella metempsicosi, la dottrina della reincarnazione secondo cui chi compie azioni malvagie si reincarna in una vita sempre peggiore. Questo concetto collegava la sua matematica a una dimensione etica e spirituale.