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LE TRE CRITICHE DI KANT CRITICA DELLA RAGION PURA- come è possibile la conoscenza? (carattere gnoseologico) ● Kant vuole fare una rivoluzione GNOSEOLOGICA O gnoseologia: studio della conoscenza Kant capisce che è semplicemente una questione di metodo: O metodo induttivo - Empirismo (conoscenza a posteriori) ● ● O CRITICA DELLA RAGION PRATICA -come è possibile agire nel giusto? (carattere etico - morale) ● Kant si interessa dell'etica ATT: ● ■ la conoscenza viene solo dall'esperienza sensibile metodo deduttivo - Razionalismo (conoscenza a priori). ■ la conoscenza deve essere universale (valida per tutti), attraverso: ● la conoscenza sensibile: SPAZIO-TEMPO ● le 12 categorie: forme pure a priori dell'intelletto O O la morale è l'insieme di norme e valori di un soggetto (o di un gruppo) l'etica, oltre a considerare questo insieme, riflette razionalmente su di esso. La morale è la riflessione prima dell'azione (che quindi potrà essere morale o immorale) O Platone: è morale la razionalità dell'uomo che segue i dettami della ragione e non degli istinti. O Nell'età moderna, è giusto ciò che porta piacere e benessere alla maggioranza. O Per kant, da buon prussiano, il giusto è obbedire ai doveri. La morale è universale, quindi tutti possono essere morali Esistono due tipi di azioni: O Involontarie che sfuggono alla morale perché accadono per natura Volontarie che a loro volta possono essere: O ■ Permissibili: permesse dal dovere. quello che posso fare...
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Stefano S, utente iOS
Susanna, utente iOS
in quanto conformi al dovere O autonome: I"io voglio" coincide con l'"io devo" in questo caso si ha il giusto azione morale ● quelle che non voglio fare, ma devo ● eteronome: “io voglio" non coincide con "io devo" azione che segue un imperativo esterno Impermissibili: non permesse dal dovere (es volare). A questo punto Kant definisce un IMPERATIVO CATEGORICO: O DEVI DUNQUE PUOI O SE LO POSSO FARE, LO DEVO FARE O Agisci secondo ragione. O Dal quale ne scaturiscono due altri: ■ AGISCI SEMPRE PER FARE AGLI ALTRI QUELLO CHE VORRESTI FOSSE FATTO A TE ■ NON USARE GLI ALTRI COME MEZZO MA COME FINE. affinché tutti agiscano nel bene, è necessaria l'idea regolatrice e punitrice di Dio; secondo che l'imperativo categorico funzionerebbe solo se tutti avessero la stessa moralità, ma non tutti hanno la stessa moralità. CRITICA DEL GIUDIZIO -come è possibile il bello oggettivo? (carattere estetico) ● Kant designa la terza facoltà dell'uomo quella del sentimento: O Termine medio tra l'intelletto (conoscenza- critica della ragion pura) e la morale (ragione- critica della ragion pratica) O Consente di cogliere la finalità universale negli oggetti particolari ● GIUDIZIO DETERMINANTE (oggettivi e scientificamente validi- determinano mediante i giudizi a priori esposti da Kant nella Critica della ragion pura: il tempo lo spazio e le 12 categorie) GIUDIZIO RIFLETTENTE (giudizi sentimentali puri -derivano a priori dalla nostra mente- che esprimono un bisogno, tipico dell'essere finito dell'uomo). O A seconda di come viene articolato il principio di finalità, si articola in: ■ O Giudizio Estetico La facoltà di giudicare la Finalità soggettiva o formale per via del piacere o dispiacere ● ■ ● ● Giudizio Teleologico (telos: fine) Facoltà di giudicare la Finalità oggettiva o reale mediante l'intelletto e la ragione è un giudizio dato dopo una concettualizzazione c'è un FINE Ordine finalistico interno alla natura stessa O es: questo palazzo è bello PERCHÉ SERVE A ospitare i senzatetto. ● ● ● Estetica: dottrina dell'arte e della bellezza COME SI FORMULA LA BELLEZZA UNIVERSALE? O 4 criteri: ● universalmente cosa è il bello/ il non bello è un giudizio immediato e intuito (non mediato dalla ragione), spontaneo Lo avvertiamo in sintonia con le nostre esigenze spirituali Rapporto di armonia tra il soggetto e la rappresentazione del soggetto O es: il tramonto è bello. QUALITÀ: ● il bello è l'oggetto di un piacere disinteressato, senza un fine, bellezza immediata ● Non si cura del suo esistere, ma solo della loro immagine È bella perché è bella. ■ QUANTITÀ: ● bellezza senza concettualizzazione, senza ragionamento ● Bellezza libera pura (# bellezza aderente, implica il riferimento a un modello di perfezione) ● # la ragazza è bella PERCHÉ RISPONDE AI CANONI DI BELLEZZA RELAZIONE: bellezza disinteressata ma SENZA FINE e SENZA SCOPO gioco PER VINCERE ● ■ MODALITÀ: la bellezza senza concetto corrisponde a un piacere NECESSARIO ● Tutti devono essere d'accordo del piacere della bellezza senza dover giustificare tale emozione O Proprio perché non ci sono principi razionali del gusto, l'educazione alla bellezza non può risiedere in manuali tecnici, ma solo nella ripetuta contemplazione della stessa. Giudizio estetico # Piacere Giudizio estetico: non passa da nessun tipo di ragionamento ■ Piacere: mediato dai sensi, soggettivo
CRITICA DELLA RAGION PURA, CRITICA DELLA RAGION PRATICA, CRITICA DEL GIUDIZIO.
1378
Vita e opere di Kant
86
biografia, scritti, percorso filosofico, la critica della ragion pura, la critica della ragion pratica, la critica del giudizio
94
spiegazione completa e chiara del filosofo
564
Vita, Scritti, il Criticismo, i 3 Giudizi, la Rivoluzione Copernicana, le Categorie, l'Io Penso. La Critica della Ragion Pratica, Pura e del Giudizio.
63
intero studio della critica del giudizio di Kant
117
Vita , Critica della Ragion pura, Critica della Ragion pratica e Critica del Giudizio
LE TRE CRITICHE DI KANT CRITICA DELLA RAGION PURA- come è possibile la conoscenza? (carattere gnoseologico) ● Kant vuole fare una rivoluzione GNOSEOLOGICA O gnoseologia: studio della conoscenza Kant capisce che è semplicemente una questione di metodo: O metodo induttivo - Empirismo (conoscenza a posteriori) ● ● O CRITICA DELLA RAGION PRATICA -come è possibile agire nel giusto? (carattere etico - morale) ● Kant si interessa dell'etica ATT: ● ■ la conoscenza viene solo dall'esperienza sensibile metodo deduttivo - Razionalismo (conoscenza a priori). ■ la conoscenza deve essere universale (valida per tutti), attraverso: ● la conoscenza sensibile: SPAZIO-TEMPO ● le 12 categorie: forme pure a priori dell'intelletto O O la morale è l'insieme di norme e valori di un soggetto (o di un gruppo) l'etica, oltre a considerare questo insieme, riflette razionalmente su di esso. La morale è la riflessione prima dell'azione (che quindi potrà essere morale o immorale) O Platone: è morale la razionalità dell'uomo che segue i dettami della ragione e non degli istinti. O Nell'età moderna, è giusto ciò che porta piacere e benessere alla maggioranza. O Per kant, da buon prussiano, il giusto è obbedire ai doveri. La morale è universale, quindi tutti possono essere morali Esistono due tipi di azioni: O Involontarie che sfuggono alla morale perché accadono per natura Volontarie che a loro volta possono essere: O ■ Permissibili: permesse dal dovere. quello che posso fare...
LE TRE CRITICHE DI KANT CRITICA DELLA RAGION PURA- come è possibile la conoscenza? (carattere gnoseologico) ● Kant vuole fare una rivoluzione GNOSEOLOGICA O gnoseologia: studio della conoscenza Kant capisce che è semplicemente una questione di metodo: O metodo induttivo - Empirismo (conoscenza a posteriori) ● ● O CRITICA DELLA RAGION PRATICA -come è possibile agire nel giusto? (carattere etico - morale) ● Kant si interessa dell'etica ATT: ● ■ la conoscenza viene solo dall'esperienza sensibile metodo deduttivo - Razionalismo (conoscenza a priori). ■ la conoscenza deve essere universale (valida per tutti), attraverso: ● la conoscenza sensibile: SPAZIO-TEMPO ● le 12 categorie: forme pure a priori dell'intelletto O O la morale è l'insieme di norme e valori di un soggetto (o di un gruppo) l'etica, oltre a considerare questo insieme, riflette razionalmente su di esso. La morale è la riflessione prima dell'azione (che quindi potrà essere morale o immorale) O Platone: è morale la razionalità dell'uomo che segue i dettami della ragione e non degli istinti. O Nell'età moderna, è giusto ciò che porta piacere e benessere alla maggioranza. O Per kant, da buon prussiano, il giusto è obbedire ai doveri. La morale è universale, quindi tutti possono essere morali Esistono due tipi di azioni: O Involontarie che sfuggono alla morale perché accadono per natura Volontarie che a loro volta possono essere: O ■ Permissibili: permesse dal dovere. quello che posso fare...
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in quanto conformi al dovere O autonome: I"io voglio" coincide con l'"io devo" in questo caso si ha il giusto azione morale ● quelle che non voglio fare, ma devo ● eteronome: “io voglio" non coincide con "io devo" azione che segue un imperativo esterno Impermissibili: non permesse dal dovere (es volare). A questo punto Kant definisce un IMPERATIVO CATEGORICO: O DEVI DUNQUE PUOI O SE LO POSSO FARE, LO DEVO FARE O Agisci secondo ragione. O Dal quale ne scaturiscono due altri: ■ AGISCI SEMPRE PER FARE AGLI ALTRI QUELLO CHE VORRESTI FOSSE FATTO A TE ■ NON USARE GLI ALTRI COME MEZZO MA COME FINE. affinché tutti agiscano nel bene, è necessaria l'idea regolatrice e punitrice di Dio; secondo che l'imperativo categorico funzionerebbe solo se tutti avessero la stessa moralità, ma non tutti hanno la stessa moralità. CRITICA DEL GIUDIZIO -come è possibile il bello oggettivo? (carattere estetico) ● Kant designa la terza facoltà dell'uomo quella del sentimento: O Termine medio tra l'intelletto (conoscenza- critica della ragion pura) e la morale (ragione- critica della ragion pratica) O Consente di cogliere la finalità universale negli oggetti particolari ● GIUDIZIO DETERMINANTE (oggettivi e scientificamente validi- determinano mediante i giudizi a priori esposti da Kant nella Critica della ragion pura: il tempo lo spazio e le 12 categorie) GIUDIZIO RIFLETTENTE (giudizi sentimentali puri -derivano a priori dalla nostra mente- che esprimono un bisogno, tipico dell'essere finito dell'uomo). O A seconda di come viene articolato il principio di finalità, si articola in: ■ O Giudizio Estetico La facoltà di giudicare la Finalità soggettiva o formale per via del piacere o dispiacere ● ■ ● ● Giudizio Teleologico (telos: fine) Facoltà di giudicare la Finalità oggettiva o reale mediante l'intelletto e la ragione è un giudizio dato dopo una concettualizzazione c'è un FINE Ordine finalistico interno alla natura stessa O es: questo palazzo è bello PERCHÉ SERVE A ospitare i senzatetto. ● ● ● Estetica: dottrina dell'arte e della bellezza COME SI FORMULA LA BELLEZZA UNIVERSALE? O 4 criteri: ● universalmente cosa è il bello/ il non bello è un giudizio immediato e intuito (non mediato dalla ragione), spontaneo Lo avvertiamo in sintonia con le nostre esigenze spirituali Rapporto di armonia tra il soggetto e la rappresentazione del soggetto O es: il tramonto è bello. QUALITÀ: ● il bello è l'oggetto di un piacere disinteressato, senza un fine, bellezza immediata ● Non si cura del suo esistere, ma solo della loro immagine È bella perché è bella. ■ QUANTITÀ: ● bellezza senza concettualizzazione, senza ragionamento ● Bellezza libera pura (# bellezza aderente, implica il riferimento a un modello di perfezione) ● # la ragazza è bella PERCHÉ RISPONDE AI CANONI DI BELLEZZA RELAZIONE: bellezza disinteressata ma SENZA FINE e SENZA SCOPO gioco PER VINCERE ● ■ MODALITÀ: la bellezza senza concetto corrisponde a un piacere NECESSARIO ● Tutti devono essere d'accordo del piacere della bellezza senza dover giustificare tale emozione O Proprio perché non ci sono principi razionali del gusto, l'educazione alla bellezza non può risiedere in manuali tecnici, ma solo nella ripetuta contemplazione della stessa. Giudizio estetico # Piacere Giudizio estetico: non passa da nessun tipo di ragionamento ■ Piacere: mediato dai sensi, soggettivo