La filosofia occidentale ha visto l'evoluzione di importanti concetti sulla conoscenza e la realtà attraverso il pensiero di figure chiave come Kant, Hegel e Nietzsche.
Il pensiero filosofico di Kant si sviluppa principalmente nella sua opera fondamentale, la Critica della ragion pura, dove analizza i limiti e le possibilità della conoscenza umana. Kant distingue tra conoscenza sensibile e intellettuale, sostenendo che la nostra comprensione del mondo deriva dall'interazione tra le intuizioni sensibili e le categorie dell'intelletto. Nella sua Dissertazione del 1770, Kant aveva già iniziato a delineare la distinzione tra mondo sensibile e intelligibile, ponendo le basi per la sua teoria della conoscenza. Il filosofo tedesco sostiene che non possiamo conoscere le cose in sé (noumeno), ma solo come ci appaiono attraverso le forme a priori della sensibilità: spazio e tempo.
Il pensiero di Hegel in breve si caratterizza per la sua visione dialettica della realtà e della storia. Per Hegel, il compito della filosofia è comprendere il movimento dello Spirito Assoluto nella sua totalità. Il suo pensiero filosofico si basa sull'idea che la realtà sia razionale e che la ragione si sviluppi attraverso un processo dialettico di tesi, antitesi e sintesi. Diversamente, il pensiero di Nietzsche rappresenta una rottura radicale con la tradizione filosofica precedente. Il suo pensiero filosofico si concentra sulla critica dei valori tradizionali e sulla proposta di una nuova visione dell'uomo. Il concetto di superuomo (Übermensch) rappresenta l'ideale di un individuo che supera i limiti della morale tradizionale e afferma la propria volontà di potenza. Nietzsche critica la metafisica occidentale e propone una filosofia basata sull'affermazione della vita e sulla trasvalutazione di tutti i valori.