Le altre due Critiche: etica, bellezza e limiti umani
Nella Critica della ragion pratica Kant affronta l'etica con il famoso imperativo categorico: "Agisci in modo che il tuo comportamento possa diventare una legge universale". Non è più "fai questo se vuoi quello", ma "fai questo punto e basta" - senza condizioni.
Il problema? Kant si rende conto che seguire sempre il dovere non ci rende felici. Ecco perché immaginiamo un paradiso dove finalmente dovere e felicità coincidono. È una cosa che non possiamo dimostrare, ma ci serve per vivere.
La Critica del giudizio parla del bello (che piace a tutti, non solo a te) e del sublime - quella sensazione mista di meraviglia e terrore che provi guardando una tempesta o il cielo stellato. Ti senti grande per la capacità di pensiero, ma anche piccolissimo di fronte alla natura.
💡 Pensaci: Kant ti sta dicendo che sei come un abitante di un'isola (il fenomeno) che conosce perfettamente casa sua, ma continua a guardare verso l'oceano misterioso (il noumeno) sperando di scoprire cosa c'è oltre.