La Concezione dello Stato in Hegel: Tra Etica e Politica
Hegel sviluppa una concezione dello stato profondamente originale e rivoluzionaria, che si distacca nettamente dalle teorie politiche tradizionali. Per il filosofo tedesco, lo stato etico rappresenta la massima incarnazione della razionalità e dell'eticità, non derivando da un contratto sociale né da diritti naturali preesistenti.
Definizione: Lo stato hegeliano è l'incarnazione suprema dell'eticità e del bene universale, fondato sull'idea stessa di stato e non su contratti o diritti naturali.
Nel pensiero di Hegel, lo stato precede logicamente e ontologicamente il popolo e i diritti individuali. Il filosofo rifiuta sia il contrattualismo di Hobbes che il giusnaturalismo, sostenendo che i diritti esistono solo all'interno dello stato e grazie ad esso. La sua visione è organicista: lo stato è un organismo superiore alla somma delle sue parti, dove l'individuo trova la sua massima libertà pur essendo subordinato al tutto.
La forma politica ideale per Hegel è la monarchia costituzionale, che rappresenta la sintesi dialettica delle tre forme classiche di governo: monarchia tesi, aristocrazia antitesi e democrazia sintesi. In questo sistema, il re ha un ruolo principalmente simbolico, mentre il vero potere esecutivo è nelle mani dei ministri, con un parlamento bicamerale che detiene il potere legislativo.
Evidenziazione: La Fenomenologia dello spirito mostra come lo stato sia il momento culminante dello sviluppo dello spirito oggettivo, dove la ragione attiva si manifesta nella sua forma più elevata.