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Filosofia /
Hegel
Sara Gallo
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Hegel: la vita e il pensiero, i capisaldi, la Fenomenologia dello Spirito, il Sistema hegeliano
4ªl/5ªl
Sintesi
Hegel Nasce a stoccarda nel 1770. Frequenta l'università di Tubinga e diventa successivamente uno straordinario professore universitario, riscuotendo infatti grande successo. Muore nel 1831 a Berlino. opere più importanti: -Lo spirito del cristianesimo e il suo destino (1798) - La Fenomenologia dello spirito (1807) - La scienza della logica (1812) Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (1817) - Lineamenti di filosofia del diritto (1821) I TRE CAPISALDI DEL SUO SISTEMA: La risoluzione del Finito nell'infinito L'identità di ragione e realtà La funzione giustificatrice della Filosofia 1. LA RISOLUZIONE DEL FINITO NELL’INFINITO La realtà è un organismo unitario e non un insieme di sostanze autonome: IL VERO E' L'INTERO Il finito è formato da sostanze autonome solo in apparenza, poiché l'intelletto (astratto) le isola e le astrae dalla totalità a cui invece appartengono. L'inifinito è l'assoluto, è la vera realtà che comprende tutto; la ragione (concreta) è invece capace di superare le distinzioni tra sostanze, includendole nella totalità. IL FINITO E' REALE SOLO IN QUANTO PARTE DELL'INFINITO. La filosofia di Hegel è una forma di MONISMO PANTEISTICO, vede quindi nel mondo (finito) la manifestazione di Dio (infinito). 2. IDENTITA’ DI RAGIONE E REALTA' ASSOluto = spirito = ragione = infinito 8 CIÒ CHE E' RAZIONALE E REALE, CIÒ CHE E' REALE E' RAZIONALE -> la razionalità non è solo astrazione ma è ciò che governa la realtà -> la realtà non è puro caos...
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ma la manifestazione di una struttura razionale 3. FUNZIONE GIUSTIFICATRICE DELLA FILOSOFIA La filosofia non deve far altro che prendere atto della razionalità del reale, comprenderia e mostraria. È come la nottola di Minerva: comprende la realtà quando essa si è già realizzata se per l'illuminismo il filosofo deve battersi per la razionalizzazione della realtà, per Hegel non deve che prendere atto della realtà, che è già di per sé razionale. LA DIALETTICA Metodo della filosofia e legge suprema della realtà Per Hegel il vero sapere non si attua nell'immediatezza, ma è MEDIAZIONE, cioè avviene attraverso un percorso. Questo implica un metodo che trasformi la filosofia in scienza dell'ASSOluto. Il metodo della filosofia è la dialettica, che per Hegel assume una nuova forma triadica, corrispondente ai momenti dello sviluppo dell'ASSOluto. Il pensiero, infatti, non si deve limitare a far emergere delle contrapposizioni (tesi e antitesi) ma deve oltrepassarie per ottenere una verità più alta: sintesi. Il processo dell'assoluto è il processo con cui lo spirito giunge a conoscere se stesso; Puomo non è fuori da questo processo: la filosofia è il luogo della autocomprensione dello spirito; il metodo della filosofia, quindi, non sarà diverso del metodo con cui lo spirito conosce se stesso. La dialettica è quindi una legge universale, sia ontologica (lo spirito si attua) che logica (lo spirito si conosce e l'uomo conosce lo spirito). Dialettica: 1. TESI = lato astratto o intellettivo 2. ANTITESI = lato dialettico o negativamente razionale 3. SINTESI = lato speculativo o positivamente razionale LATO ASTRATTO (TESI) In questo lato opera l'intelletto (facoltà che astrae i concetti), conducendo dal particolare all'universale. Il suo limite però è quello di considerare i concetti come qualcosa di distinto e separato, per cui Puniversale astratto diventa un nuovo particolare. LATO DIALETTICO (ANTITESI) La ragione fa emergere delle contraddizioni: ogni concetto appare implicato dal suo contrario; la determinatezza dei concetti astratti Si rivela per ciò che è: negazione (il finito è sé stesso in quanto non è altro). LATO SPECULATIVO (SINTESI) La ragione supera la contraddizione, cogliendo una superiore unità: è una riaffermazione del positivo della tesi, attuata attraverso la negazione del negativo dell'antitesi; come indica il verbo AUFHEBEN, è un superare, ma allo stesso tempo un conservare. Le parti del sistema filosofico: 1. TESI = IDEA IN SE = l'idea in sé stessa a prescindere dalla sua realizzazione nella natura e nello spirito; parte logico-razionale della realtà. LA LOGICA Studia l'idea in sé (dottrina dell'essere / concetto) 2. ANTITESI = IDEA FUORI DA SE = NATURA = alienazione dell'idea nelle realtà spazio-temporali del mondo, nella natura FILOSOFIA DELLA NATURA 3. SINTESI = IDEA CHE TORNA IN SE = SPIRITO = idea che dopo essersi fatta natura, acquista coscienza di sé nell’UOMO. FILOSOFIA DELLO SPIRITO (suddivisa in spirito soggettivo, oggettivo e assoluto). a Fenomenologia dello Spirito si basa sui due presupposti hegeliani: IL VERO E' L'INTERO (i diversi aspetti parziali della realtà non vanno considerati separati ma come momenti e articolazioni della totalità) e LA VERITA' NON E' SOSTANZA MA SOGGETTO (la totalità non è qualcosa di già dato, ma il risultato di un processo che coinvolge il soggetto). In questa opera íegel descrive i momenti del percorso conoscitivo della coscienza, dal grado più bassi fino al sapere assoluto, cioè la verità. La verità sarà costituita dalla talità dei momenti che compongono il percorso (il vero è l'intero) e Passoluto sarà in realtà il soggetto del processo conoscitivo, che però solo al termine del percorso comprende di esserlo (la verità è soggetto). La struttura della Fenomenologia dello spirito è articolata in forma triadica: coscienza Ragione certezza sensibile Percezione intelletto Autocoscienza 17 ragione osservativa dialettica servo padrone Stoicismo e scetticismo coscienza infelice J Attuazione dell'autocoscienza razionale individualità in sé e per sé La Fenomenologia può essere definita come la storia romanzata della coscienza, che attraverso contrasti e scissioni esce dalla sua individualità e si riconosce come ragione che è realtà e realtà che è ragione. 1. LA COSCIENZA - certezza sensibile (TESI): È il punto di partenza, è la più povera nonostante appaia all'uomo come la più ricca e sicura, perché l'unica cosa che può fare è dire che qualcosa esiste solo qui ed ora. - percezione (ANTITESI): il soggetto prende coscienza dell'oggetto come uno, ma anche come composto di molte qualità; non riesce a determinare un oggetto se non sintetizzando le sue qualità. - intelletto (SINTESI): unifica le qualità delle cose e acquisisce consapevolezza. Risolve l'intero oggetto in sé stessa e diventa a questo punto coscienza di sé, passando al prossimo momento. 2. AUTOCOSCIENZA L'attenzione si sposta dall'oggetto al soggetto, dall'attività concreta dell'io nei suoi rapporti con gli altri; l'autocoscienza raggiunge il suo appagamento solo in un'altra autocoscienza e attraverso il conflitto. - dialettica servo-padrone (TESI): il rapporto tra servo e padrone rende l'idea di una vita in cui lo scontro domina. Il padrone si adagia sul lavoro del servo senza la fatica del conflitto, mentre il servo trova nel lavoro il suo riscatto. Si ha quindi un'inversione di ruoli, e solo il servo può trovare la sua evoluzione e l'evoluzione della sua coscienza. - Stoicismo e scetticismo (ANTITESI): la coscienza termina il suo errare ed Hegel analizza la storia occidentale. L'uomo si ritrova in epoca Stoica (celebrazione della libertà interiore, che però è astratta), che però non appaga la sua coscienza; si passa quindi allo scetticismo (tutto è vano e non vero), la cui contraddizione porta però al momento successivo. - coscienza infelice (SINTESI): è legata alla religiosità. La parte migliore di sé viene proiettato in un essere esterno, trascendente e perfetto (DiO), mentre quella peggiore è collocata nell'uomo. La posizione servitrice nei confronti di Dio (ebraismo) viene superata col cristianesimo, nel momento in cui Dio si fa uomo tramite Gesù. Dopo la sua morte, però, è sempre più lontano dagli uomini e torna la lontananza da Dio, che nell'età medievale trova la risposta della Flagellazione. Da qui in poi la scissione risale, passando per l'età rinascimentale e moderna, in cui la coscienza si rende conto si essere essa stessa Dio, passando al terzo momento. 3. LA RAGIONE La coscienza diventa ragione e assume in sé ogni realtà -> la ragione è la certezza di essere ogni realtà. - ragione osservativa (TESI): è un inquieto cercare che si rivolge al mondo della natura. È la fase del naturalismo ed empirismo, si divide in: - osservazione della natura - osservazione dell'autocoscienza nel rapporto con Peffettualità esterna (leggi logiche e psicologiche) - osservazione dell'autocoscienza nel rapporto con l'effettualità immediata (fisiognomica e frenologia). - ragione attiva (ANTITESI): la coscienza si rende conto che l'unità di io e mondo non è già data, ma deve essere realizzata, ma è destinata a fallire finché resta un progetto individuale. E' divisa in: - piacere e necessità -> la ricerca del proprio piacere incontra la necessità del destino, che travolge l'uomo - legge del cuore e delirio della presunzione -> tutte le individualità pensano di essere portatrici del vero progetto di miglioramento della realtà. - virtù e corso del mondo -> ai fanatismi l'uomo contrappone la virtù, ma lo scontro tra essa e la concreta realtà si conclude con la sconfitta del cavaliere della virtù. -individualità in sé e per sé (SINTESI): Si divide in - regno animale dello spirito e l'inganno -> le ambizioni universalistiche della virtù vengono messe da parte per dedicarsi ai propri compiti - ragione legislatrice -> cerca in sé stessa delle leggi che valgano per tutti, ma si rivelano contraddittorie per la loro origine individuale - ragione esaminatrice di leggi -> la ragione si pone al di sopra delle leggi, riducendone la validità. con queste figure Hegel rivela che ponendosi dal punto di vista dell'individuo non si può raggiungere l'universalità, che si trova solo nella fase dello spirito oggettivo: la ragione realizzata nell'istituzione dello stato. Il Sistema Dopo la Fenomenologia dello spirito Hegel scrive la sua monumentale opera filosofica: ENCICLOPEDIA DELLE SCIENZE FILOSOFICHE, che si divide in: -> LOGICA (TESI), opere fondamentali: - la scienza della logica enciclopedia delle scienze filosofiche -> FILOSOFIA DELLA NATURA (ANTITESI) - enciclopedia delle scienze filosofiche -> FILOSOFIA DELLO SPIRITO (SINTESI) - enciclopedia delle scienze filosofiche - lineamenti di filosofia del diritto - pubblicazioni dei suoi allievi LOGICA/IDEA (TESI) NATURA (ANTITESI) SPIRITO (SINTESI) Arte Logica dell'essere logica dell'essenza Logica del concetto religione Meccanica fisica organica spirito soggettivo spirito oggettivo spirito assoluto filosofia V essere Nulla famiglia divenire antropologia Fenomenologia Psicologia Diritto moralità eticità società Civile Stato 1. LA LOGICA La logica è la scienza dell'idea pura, cioè dell'idea nell'elemento astratto del pensiero. Anch'essa ha struttura tradica. a) tesi -> LOGICA DELL'ESSERE: è il concetto più vuoto ed astratto di tutti. L'ESSERE è assolutamente indeterminato e privo di contenuto. ESSO è quindi uguale al NULLA, e il passaggio dall'essere al nulla o dal nulla all'essere non sarà che DIVENIRE. b) antitesi -> LOGICA DELL'ESSENZA: il divenire dell'essere come pura astrazione lo porta ad essere determinato C) Sintesi -> LOGICA DEL CONCETTO: è il passaggio finale, a cui arriva dopo complessi passaggi, quello finale sarà il pervenire all'IDEA = totalità della realtà nella ricchezza delle sue determinazioni. 8 La logica è importante per mostrare come Hegel procede secondo la dialettica. Partito dall'essere nulla, dopo varie determinazioni, ora lo spirito è pronto per un salto verso il FUORI DI SE', quindi l'antitesi. 2. LA FILOSOFIA DELLA NATURA La natura è una necessità, ma anche qualcosa di profondamente diverso dallo spirito. E' sostanzialmente IDEA NELLA FORMA DELL'ESSERE ALTRO, dunque è PURA ESTERIORITÀ È Sicuramente divina, ma il suo essere non corrisponde al concetto -> CONTRADDIZIONE, è la decadenza dell'idea da sé stessa, inadeguata al suo potenziale. è comunque un passaggio necessario per far sì che l'idea faccia ritorno a sé stessa ulteriormente arricchita. Tuttavia, non è concepibile voler conoscere Dio attraverso le opere naturali, dunque la natura è la PATTUMIERA DEL SISTEMA. Si divide in: - MECCANICA - FISICA - ORGANICA E dopo un errare tra le cose naturali l'idea fa ritorno in sé stessa e si fa spirito, entrando nel terzo momento. 3. FILOSOFIA DELLO SPIRITO È lo studio dell'idea, che dopo essere uscita da sé, si fa finalmente soggettività, libertà e auto-produzione. Si divide in: 1) SPIRITO SOGGETTIVO => È IO spirito individuale nel suo lento e progressivo emergere dalla natura con un processo che parte dalle Forme più elementari per arrivare alle più complesse attività conoscitive e pratiche. Il viaggio si compie attraverso: - ANTROPOLOGIA: Studia lo spirito come anima durante una sorta di dormiveglia dello spirito. Si tratta dei legami che legano lo spirito alla natura, come il carattere, il temperamento.... In questa sezione Hegel suddivide le età della vita, anticipando gli studi di psicologia: infanzia (armonia col mondo), giovinezza (contrasto con il mondo), maturità (riconciliazione col mondo). -FENOMENOLOGIA: Studia lo spirito in quanto coscienza, autocoscienza e ragione (come nella Fenomenologia dello spirito) - PSICOLOGIA: Studia lo spirito nelle sua manifestazioni universali, come il conoscere teorico (totalità delle determinazioni, come l'intuizione, la rappresentazione e il pensiero, che costituiscono il processo concreto con cui la ragione trova sé stessa nel suo contenuto; attività pratica (unità delle manifestazioni, come il sentimento pratico, gli impulsi e la felicità, con cui lo spirito diventa in possesso di sé e quindi libero); volere libero o spirito libero (volontà di libertà con cui lo spirito può oggettivarsi nella realtà. 2) SPIRITO OGGETTIVO => qui si trova il nucleo del pensiero di Hegel, nonostante si tratti di un momento negativo (antitesi), è un passaggio decisivo in cui lo spirito deve fare i conti con le istituzioni sociali concrete. - DIRITTO ASTRATTO: lo spirito libero si manifesta come volere del singolo individuo, considerato come persona fornita di capacità giuridiche e come puri soggetti astratti di diritto. Si divide in: PROPRIETA': la persona trova il suo compimento in una cosa esterna, che diventa di sua proprietà CONTRATTO: la proprietà diviene realmente sua solo in presenza di un accordo tra le persone giuridiche -> un contratto ILLECITO/PENA: Pillecito richiede una pena, che rappresenta la riaffermazione potenziata del diritto ed una negazione dell'illecito. La pena, per essere efficace, non deve essere vendicativa, ma essere introiettata dal colpevole. - MORALITA': Sfera della volontà soggettiva, si manifesta in AZIONE: è individuale e mira al BENE: è però un'idea astratta ESSERE E DOVER ESSERE: SCISSione tra una soggettività che deve realizzare il bene e il bene che deve essere realizzato. Dunque la morale individuale non può appagare lo spirito ed Occorre passare all'eticità. -ETICITA': risolve la contraddizione della moralità tra soggettività e bene, e tra essere e dover essere. L'eticità è morale sociale, cioè la realizzazione del bene nelle forme istituzionali e rappresenta il superamento della spaccatura tra interiorità ed esteriorità, quindi il fine dell'errare infelice della coscienza. FAMIGLIA: è una unità spirituale basata sull'amore e la fiducia. si articola in matrimonio, patrimonio ed educazione dei figli, che una volta educati possono uscire dalla famiglia e Formarne una nuova. SOCIETA' CIVILE: il Sistema unitario della famiglia si frantuma nel sistema atomistico della società civile, che è la spera economico-giuridica-sociale-amministrativa del vivere insieme. È un luogo di scontro tra gli interessi particolari e quelli della società, si articola in: SISTEMA DEI BISOGNI, gli individui per soddisfare i propri bisogni danno origine a diverse classi: sostanziale o naturale (agricoltori), formale (artigiani e commercianti), universale (pubblici funzionari) AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA, Sfera delle leggi e della loro tutela -> diritto pubblico POLIZIA E CORPORAZIONI: per evitare la guerra tra classi. Nelle corporazioni tutti collaborano per il bene comune, tutti cedono qualcosa per il bene supremo. STATO: culmine dell'eticità. Lo spirito si ricompone e si riafferma l'unità della famiglia, dunque si presenta come una sorta di famiglia in grande, dove di nuovo vengono manifestati gli interessi collettivi. È l'incarnazione della moralità sociale e del bene comune, è sostanza etica consapevole di sé. I diritti dei singoli individui non possono però essere in contrasto con quelli universali; il popolo non precede lo stato, ma si realizza solo nei confini dello Stato. LA sovranità dello stato deriva dallo stato stesso e lo stato non si fonda gli individui, ma sull'idea stessa di Stato. Rifiuta quindi il modello contrattualistico e giusnaturalistico, affermando il modello di STATO ETICO. LO Stato deve sempre operare attraverso le leggi; STATO DI DIRITTO, Fondato sul rispetto delle leggi e sulla salvaguardia delle libertà dell'individuo, che in Germania prenderà il nome di REICHSTAAT. Ogni costituzione deve essere il frutto di una progressiva manifestazione dello spirito: ogni popolo, infatti, ha una costituzione adeguata, ed ogni imposizione di costituzione è destinata a fallire. La costituzione dello stato, quindi, non potrà che essere una COSTITUZIONE RAZIONALE, identificata da Hegel con la monarchia costituzionale. Elabora anche una divisione dei poteri in LEGISLATIVO (affidato al parlamento hegeliano, cioè una assemblea delle classi; le leggi sono frutto del compromesso), GOVERNATIVO (è la somma di potere giudiziario, esecutivo e poliziesco; viene esercitato dai funzionari dello Stato) e PRINCIPESCO (compito di rappresentare lo stato affidato al monarca). Hegel critica tutti coloro che, come kant, propongono l'idea di un organismo sovrannazionale per evitare guerre -> non esiste alcun giudice in grado di esaminare le pretese degli Stati. L'unica cosa che può giudicare è la STORIA = SPIRITO UNIVERSALE, CHE HA COME STRUMENTO LA GUERRA. In questo senso si può parlare di FILOSOFIA DELLA STORIA, Che ha il fine di far giungere lo spirito al sapere di ciò che esso è veramente, che lo oggettivi e manifesti oggettiavemente sé stesso -> SPIRITO DEL MONDO. 8 La storia si serve degli uomini per realizzare i suoi fini, ogni individuo è quindi partecipe della sua epoca: SPIRITO DEL POPOLO. Il termine popolo assume più importanza = portatore di una storia propria e manifestazione di una razionalità dispiegata (non a caso l'800 è il secolo delle rivoluzioni nazionali -> il VOLKGEIST è uno dei principi romantici). L'uomo, però, non è concepito come succube della storia e totalmente passivo; esistono infatti individui che conoscono la verità del loro tempo: GLI EROI, che sono in grado di anticipare le mosse della ragione; sono individui storico-cosmico-universali in cui si mANIFESŁA l’ASTUZIA DELLA RAGIONE. La storia si serve di loro per i propri fini, ma punta molto più in alto: allo STATO -> la storia non è che il susseguirsi di forme statali che costituiscono i momenti di un divenire assoluto. Il passaggio successivo alla costituzione dello stato è quello della LOTTA TRA STATI. La lotta tra stati ha come fine la realizzazione della libertà dello spirito e del mondo in cui esso si manifesta. Può essere divisa in tre momenti: 1. Mondo orientale (uno solo è libero) 2. Mondo greco-romano (alcuni sono liberi) 3. Mondo cristiano-germanico (tutti sono liberi) Dunque lo stato etico è l'ultimo stadio dello sviluppo della razionalità libera, risolve l'individui nell'organismo universale della comunità e concilia l'essere con il dover essere, la,oralità individuale con l'eticità universale, protegge la proprietà e la famiglia. Il modello di Stato etico scelto da Hegel è quello della Prussia, ritenendo la superiorità tedesca. 3) SPIRITO ASSOLUTO => l'idea giunge alla piena coscienza della propria infinità ed asSOIUŁEZZA: TUTTO E' SPIRITO E NON VI E' NULLA AL DI FUORI DELLO SPIRITO. Si divide in: -ARTE (TESI): 10 spirito si intuisce nelle forme sensibili, perché nel bello artistico spirito e natura sono un tutt'uno, sono natura spiritualizzata e spirito naturalizzato. si articola in: ARTE SIMBOLICA: Squilibrio tra contenuto e forma a favore della forma; tipica dei popoli orientali ARTE CLASSICA: equilibrio e armonia tra contenuto e forma ARTE ROMANTICA: nuovo squilibrio tra contenuto spirituale e forma sensibile, ma questa volta a favore del contenuto. Questo squilibrio provoca la morte dell'arte, perché le forme sensibili non sono più capaci di contenere il pensiero dell'atomo. - RELIGIONE (ANTITESI): 10 Spirito si coglie in forma di rappresentazione nel divino. IMMEDIATEZZA: il rapporto tra Dio e la coscienza è essenziale, è propria del sentimento. INTUIZIONE: il sentimento non è in grado di giustificare Dio quindi si passa all'intuizione, rappresentata dall'arte RAPPRESENTAZIONE: è il modo tipico religioso di pensare Dio. il limite della religione è che non è risultato della ragione, ma del sentimento; se Dio è trascendente, è quindi anche fuori dal tutto. Divide la storia della religione in quattro parti: religioni panteistiche (estremo oriente), religioni naturali (persiana, egiziana e siriaca), religione dell'individualità spirituale (giudaica, greca, romana) e religione assoluta (cristianesimo). Il cristianesimo è il culmine dello sviluppo religioso perché Dio appare come PURO SPIRITO. Tuttavia, la religione non è in grado di esprimere lo spirito e si passa quindi oltre. - FILOSOFIA (SINTESI) => la filosofia parla della forma adeguata dello spirito: IL CONCETTO: l'idea giunge alla piena coscienza di sé. Hegel concepisce la filosofia come una formazione storica, sviluppata attraverso una serie di momenti. Filosofia = INTERA STORIA DELLA FILOSOFIA GIUNTA A COMPIMENTO CON HEGEL STESSO, è un progressivo sviluppo verso la sua piena realizzazione. Dunque la filosofia è come la NOTTOLA DI MINERVA: giunge per ultima e questo le da una superiorità sulle altre discipline, poiché può riflettere su ciò che è stato. LA FILOSOFIA NON HA IL COMPITO DI CAMBIARE IL MONDO, MA DI INTERPRETARLO E DI OFFRIRE UNA VISIONE IL PIU' RAZIONALE POSSIBILE. va oltre le situazioni particolare, puntando all'unità (il vero è l'intero). La filosofia rappresenta le fondamenta del sapere perché, giungendo ultima, può permettersi di giungere a conclusioni e concetti. LA VERITA' IN FILOSOFIA E' CHE UN CONCETTO E LA REALTA' CONCRETA CORRISPONDONO (CIO' CHE E' RAZIONALE È REALE; CIO' CHE E' REALE E' RAZIONALE.
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Hegel: la vita e il pensiero, i capisaldi, la Fenomenologia dello Spirito, il Sistema hegeliano
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Fenomenologia dello spirito, logica-filosofia della natura-filosofia dello spirito
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appunti presi a lezione
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enciclopedia delle scienze in compendio, eticità, dottrina organicismo
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partendo da Kant, appunti completi sul pensiero di Hegel
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Il file contiene un riassunto completo di tutto ciò che è importante sapere del filosofo, integrato con appunti presi a lezione!
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appunti dettagliati sulla vita e il pensiero di Hegel, fenomenologia della ricerca, tesi di fondo del sistema hegeliano, movimento dialettico, stato etico,
Hegel Nasce a stoccarda nel 1770. Frequenta l'università di Tubinga e diventa successivamente uno straordinario professore universitario, riscuotendo infatti grande successo. Muore nel 1831 a Berlino. opere più importanti: -Lo spirito del cristianesimo e il suo destino (1798) - La Fenomenologia dello spirito (1807) - La scienza della logica (1812) Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (1817) - Lineamenti di filosofia del diritto (1821) I TRE CAPISALDI DEL SUO SISTEMA: La risoluzione del Finito nell'infinito L'identità di ragione e realtà La funzione giustificatrice della Filosofia 1. LA RISOLUZIONE DEL FINITO NELL’INFINITO La realtà è un organismo unitario e non un insieme di sostanze autonome: IL VERO E' L'INTERO Il finito è formato da sostanze autonome solo in apparenza, poiché l'intelletto (astratto) le isola e le astrae dalla totalità a cui invece appartengono. L'inifinito è l'assoluto, è la vera realtà che comprende tutto; la ragione (concreta) è invece capace di superare le distinzioni tra sostanze, includendole nella totalità. IL FINITO E' REALE SOLO IN QUANTO PARTE DELL'INFINITO. La filosofia di Hegel è una forma di MONISMO PANTEISTICO, vede quindi nel mondo (finito) la manifestazione di Dio (infinito). 2. IDENTITA’ DI RAGIONE E REALTA' ASSOluto = spirito = ragione = infinito 8 CIÒ CHE E' RAZIONALE E REALE, CIÒ CHE E' REALE E' RAZIONALE -> la razionalità non è solo astrazione ma è ciò che governa la realtà -> la realtà non è puro caos...
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ma la manifestazione di una struttura razionale 3. FUNZIONE GIUSTIFICATRICE DELLA FILOSOFIA La filosofia non deve far altro che prendere atto della razionalità del reale, comprenderia e mostraria. È come la nottola di Minerva: comprende la realtà quando essa si è già realizzata se per l'illuminismo il filosofo deve battersi per la razionalizzazione della realtà, per Hegel non deve che prendere atto della realtà, che è già di per sé razionale. LA DIALETTICA Metodo della filosofia e legge suprema della realtà Per Hegel il vero sapere non si attua nell'immediatezza, ma è MEDIAZIONE, cioè avviene attraverso un percorso. Questo implica un metodo che trasformi la filosofia in scienza dell'ASSOluto. Il metodo della filosofia è la dialettica, che per Hegel assume una nuova forma triadica, corrispondente ai momenti dello sviluppo dell'ASSOluto. Il pensiero, infatti, non si deve limitare a far emergere delle contrapposizioni (tesi e antitesi) ma deve oltrepassarie per ottenere una verità più alta: sintesi. Il processo dell'assoluto è il processo con cui lo spirito giunge a conoscere se stesso; Puomo non è fuori da questo processo: la filosofia è il luogo della autocomprensione dello spirito; il metodo della filosofia, quindi, non sarà diverso del metodo con cui lo spirito conosce se stesso. La dialettica è quindi una legge universale, sia ontologica (lo spirito si attua) che logica (lo spirito si conosce e l'uomo conosce lo spirito). Dialettica: 1. TESI = lato astratto o intellettivo 2. ANTITESI = lato dialettico o negativamente razionale 3. SINTESI = lato speculativo o positivamente razionale LATO ASTRATTO (TESI) In questo lato opera l'intelletto (facoltà che astrae i concetti), conducendo dal particolare all'universale. Il suo limite però è quello di considerare i concetti come qualcosa di distinto e separato, per cui Puniversale astratto diventa un nuovo particolare. LATO DIALETTICO (ANTITESI) La ragione fa emergere delle contraddizioni: ogni concetto appare implicato dal suo contrario; la determinatezza dei concetti astratti Si rivela per ciò che è: negazione (il finito è sé stesso in quanto non è altro). LATO SPECULATIVO (SINTESI) La ragione supera la contraddizione, cogliendo una superiore unità: è una riaffermazione del positivo della tesi, attuata attraverso la negazione del negativo dell'antitesi; come indica il verbo AUFHEBEN, è un superare, ma allo stesso tempo un conservare. Le parti del sistema filosofico: 1. TESI = IDEA IN SE = l'idea in sé stessa a prescindere dalla sua realizzazione nella natura e nello spirito; parte logico-razionale della realtà. LA LOGICA Studia l'idea in sé (dottrina dell'essere / concetto) 2. ANTITESI = IDEA FUORI DA SE = NATURA = alienazione dell'idea nelle realtà spazio-temporali del mondo, nella natura FILOSOFIA DELLA NATURA 3. SINTESI = IDEA CHE TORNA IN SE = SPIRITO = idea che dopo essersi fatta natura, acquista coscienza di sé nell’UOMO. FILOSOFIA DELLO SPIRITO (suddivisa in spirito soggettivo, oggettivo e assoluto). a Fenomenologia dello Spirito si basa sui due presupposti hegeliani: IL VERO E' L'INTERO (i diversi aspetti parziali della realtà non vanno considerati separati ma come momenti e articolazioni della totalità) e LA VERITA' NON E' SOSTANZA MA SOGGETTO (la totalità non è qualcosa di già dato, ma il risultato di un processo che coinvolge il soggetto). In questa opera íegel descrive i momenti del percorso conoscitivo della coscienza, dal grado più bassi fino al sapere assoluto, cioè la verità. La verità sarà costituita dalla talità dei momenti che compongono il percorso (il vero è l'intero) e Passoluto sarà in realtà il soggetto del processo conoscitivo, che però solo al termine del percorso comprende di esserlo (la verità è soggetto). La struttura della Fenomenologia dello spirito è articolata in forma triadica: coscienza Ragione certezza sensibile Percezione intelletto Autocoscienza 17 ragione osservativa dialettica servo padrone Stoicismo e scetticismo coscienza infelice J Attuazione dell'autocoscienza razionale individualità in sé e per sé La Fenomenologia può essere definita come la storia romanzata della coscienza, che attraverso contrasti e scissioni esce dalla sua individualità e si riconosce come ragione che è realtà e realtà che è ragione. 1. LA COSCIENZA - certezza sensibile (TESI): È il punto di partenza, è la più povera nonostante appaia all'uomo come la più ricca e sicura, perché l'unica cosa che può fare è dire che qualcosa esiste solo qui ed ora. - percezione (ANTITESI): il soggetto prende coscienza dell'oggetto come uno, ma anche come composto di molte qualità; non riesce a determinare un oggetto se non sintetizzando le sue qualità. - intelletto (SINTESI): unifica le qualità delle cose e acquisisce consapevolezza. Risolve l'intero oggetto in sé stessa e diventa a questo punto coscienza di sé, passando al prossimo momento. 2. AUTOCOSCIENZA L'attenzione si sposta dall'oggetto al soggetto, dall'attività concreta dell'io nei suoi rapporti con gli altri; l'autocoscienza raggiunge il suo appagamento solo in un'altra autocoscienza e attraverso il conflitto. - dialettica servo-padrone (TESI): il rapporto tra servo e padrone rende l'idea di una vita in cui lo scontro domina. Il padrone si adagia sul lavoro del servo senza la fatica del conflitto, mentre il servo trova nel lavoro il suo riscatto. Si ha quindi un'inversione di ruoli, e solo il servo può trovare la sua evoluzione e l'evoluzione della sua coscienza. - Stoicismo e scetticismo (ANTITESI): la coscienza termina il suo errare ed Hegel analizza la storia occidentale. L'uomo si ritrova in epoca Stoica (celebrazione della libertà interiore, che però è astratta), che però non appaga la sua coscienza; si passa quindi allo scetticismo (tutto è vano e non vero), la cui contraddizione porta però al momento successivo. - coscienza infelice (SINTESI): è legata alla religiosità. La parte migliore di sé viene proiettato in un essere esterno, trascendente e perfetto (DiO), mentre quella peggiore è collocata nell'uomo. La posizione servitrice nei confronti di Dio (ebraismo) viene superata col cristianesimo, nel momento in cui Dio si fa uomo tramite Gesù. Dopo la sua morte, però, è sempre più lontano dagli uomini e torna la lontananza da Dio, che nell'età medievale trova la risposta della Flagellazione. Da qui in poi la scissione risale, passando per l'età rinascimentale e moderna, in cui la coscienza si rende conto si essere essa stessa Dio, passando al terzo momento. 3. LA RAGIONE La coscienza diventa ragione e assume in sé ogni realtà -> la ragione è la certezza di essere ogni realtà. - ragione osservativa (TESI): è un inquieto cercare che si rivolge al mondo della natura. È la fase del naturalismo ed empirismo, si divide in: - osservazione della natura - osservazione dell'autocoscienza nel rapporto con Peffettualità esterna (leggi logiche e psicologiche) - osservazione dell'autocoscienza nel rapporto con l'effettualità immediata (fisiognomica e frenologia). - ragione attiva (ANTITESI): la coscienza si rende conto che l'unità di io e mondo non è già data, ma deve essere realizzata, ma è destinata a fallire finché resta un progetto individuale. E' divisa in: - piacere e necessità -> la ricerca del proprio piacere incontra la necessità del destino, che travolge l'uomo - legge del cuore e delirio della presunzione -> tutte le individualità pensano di essere portatrici del vero progetto di miglioramento della realtà. - virtù e corso del mondo -> ai fanatismi l'uomo contrappone la virtù, ma lo scontro tra essa e la concreta realtà si conclude con la sconfitta del cavaliere della virtù. -individualità in sé e per sé (SINTESI): Si divide in - regno animale dello spirito e l'inganno -> le ambizioni universalistiche della virtù vengono messe da parte per dedicarsi ai propri compiti - ragione legislatrice -> cerca in sé stessa delle leggi che valgano per tutti, ma si rivelano contraddittorie per la loro origine individuale - ragione esaminatrice di leggi -> la ragione si pone al di sopra delle leggi, riducendone la validità. con queste figure Hegel rivela che ponendosi dal punto di vista dell'individuo non si può raggiungere l'universalità, che si trova solo nella fase dello spirito oggettivo: la ragione realizzata nell'istituzione dello stato. Il Sistema Dopo la Fenomenologia dello spirito Hegel scrive la sua monumentale opera filosofica: ENCICLOPEDIA DELLE SCIENZE FILOSOFICHE, che si divide in: -> LOGICA (TESI), opere fondamentali: - la scienza della logica enciclopedia delle scienze filosofiche -> FILOSOFIA DELLA NATURA (ANTITESI) - enciclopedia delle scienze filosofiche -> FILOSOFIA DELLO SPIRITO (SINTESI) - enciclopedia delle scienze filosofiche - lineamenti di filosofia del diritto - pubblicazioni dei suoi allievi LOGICA/IDEA (TESI) NATURA (ANTITESI) SPIRITO (SINTESI) Arte Logica dell'essere logica dell'essenza Logica del concetto religione Meccanica fisica organica spirito soggettivo spirito oggettivo spirito assoluto filosofia V essere Nulla famiglia divenire antropologia Fenomenologia Psicologia Diritto moralità eticità società Civile Stato 1. LA LOGICA La logica è la scienza dell'idea pura, cioè dell'idea nell'elemento astratto del pensiero. Anch'essa ha struttura tradica. a) tesi -> LOGICA DELL'ESSERE: è il concetto più vuoto ed astratto di tutti. L'ESSERE è assolutamente indeterminato e privo di contenuto. ESSO è quindi uguale al NULLA, e il passaggio dall'essere al nulla o dal nulla all'essere non sarà che DIVENIRE. b) antitesi -> LOGICA DELL'ESSENZA: il divenire dell'essere come pura astrazione lo porta ad essere determinato C) Sintesi -> LOGICA DEL CONCETTO: è il passaggio finale, a cui arriva dopo complessi passaggi, quello finale sarà il pervenire all'IDEA = totalità della realtà nella ricchezza delle sue determinazioni. 8 La logica è importante per mostrare come Hegel procede secondo la dialettica. Partito dall'essere nulla, dopo varie determinazioni, ora lo spirito è pronto per un salto verso il FUORI DI SE', quindi l'antitesi. 2. LA FILOSOFIA DELLA NATURA La natura è una necessità, ma anche qualcosa di profondamente diverso dallo spirito. E' sostanzialmente IDEA NELLA FORMA DELL'ESSERE ALTRO, dunque è PURA ESTERIORITÀ È Sicuramente divina, ma il suo essere non corrisponde al concetto -> CONTRADDIZIONE, è la decadenza dell'idea da sé stessa, inadeguata al suo potenziale. è comunque un passaggio necessario per far sì che l'idea faccia ritorno a sé stessa ulteriormente arricchita. Tuttavia, non è concepibile voler conoscere Dio attraverso le opere naturali, dunque la natura è la PATTUMIERA DEL SISTEMA. Si divide in: - MECCANICA - FISICA - ORGANICA E dopo un errare tra le cose naturali l'idea fa ritorno in sé stessa e si fa spirito, entrando nel terzo momento. 3. FILOSOFIA DELLO SPIRITO È lo studio dell'idea, che dopo essere uscita da sé, si fa finalmente soggettività, libertà e auto-produzione. Si divide in: 1) SPIRITO SOGGETTIVO => È IO spirito individuale nel suo lento e progressivo emergere dalla natura con un processo che parte dalle Forme più elementari per arrivare alle più complesse attività conoscitive e pratiche. Il viaggio si compie attraverso: - ANTROPOLOGIA: Studia lo spirito come anima durante una sorta di dormiveglia dello spirito. Si tratta dei legami che legano lo spirito alla natura, come il carattere, il temperamento.... In questa sezione Hegel suddivide le età della vita, anticipando gli studi di psicologia: infanzia (armonia col mondo), giovinezza (contrasto con il mondo), maturità (riconciliazione col mondo). -FENOMENOLOGIA: Studia lo spirito in quanto coscienza, autocoscienza e ragione (come nella Fenomenologia dello spirito) - PSICOLOGIA: Studia lo spirito nelle sua manifestazioni universali, come il conoscere teorico (totalità delle determinazioni, come l'intuizione, la rappresentazione e il pensiero, che costituiscono il processo concreto con cui la ragione trova sé stessa nel suo contenuto; attività pratica (unità delle manifestazioni, come il sentimento pratico, gli impulsi e la felicità, con cui lo spirito diventa in possesso di sé e quindi libero); volere libero o spirito libero (volontà di libertà con cui lo spirito può oggettivarsi nella realtà. 2) SPIRITO OGGETTIVO => qui si trova il nucleo del pensiero di Hegel, nonostante si tratti di un momento negativo (antitesi), è un passaggio decisivo in cui lo spirito deve fare i conti con le istituzioni sociali concrete. - DIRITTO ASTRATTO: lo spirito libero si manifesta come volere del singolo individuo, considerato come persona fornita di capacità giuridiche e come puri soggetti astratti di diritto. Si divide in: PROPRIETA': la persona trova il suo compimento in una cosa esterna, che diventa di sua proprietà CONTRATTO: la proprietà diviene realmente sua solo in presenza di un accordo tra le persone giuridiche -> un contratto ILLECITO/PENA: Pillecito richiede una pena, che rappresenta la riaffermazione potenziata del diritto ed una negazione dell'illecito. La pena, per essere efficace, non deve essere vendicativa, ma essere introiettata dal colpevole. - MORALITA': Sfera della volontà soggettiva, si manifesta in AZIONE: è individuale e mira al BENE: è però un'idea astratta ESSERE E DOVER ESSERE: SCISSione tra una soggettività che deve realizzare il bene e il bene che deve essere realizzato. Dunque la morale individuale non può appagare lo spirito ed Occorre passare all'eticità. -ETICITA': risolve la contraddizione della moralità tra soggettività e bene, e tra essere e dover essere. L'eticità è morale sociale, cioè la realizzazione del bene nelle forme istituzionali e rappresenta il superamento della spaccatura tra interiorità ed esteriorità, quindi il fine dell'errare infelice della coscienza. FAMIGLIA: è una unità spirituale basata sull'amore e la fiducia. si articola in matrimonio, patrimonio ed educazione dei figli, che una volta educati possono uscire dalla famiglia e Formarne una nuova. SOCIETA' CIVILE: il Sistema unitario della famiglia si frantuma nel sistema atomistico della società civile, che è la spera economico-giuridica-sociale-amministrativa del vivere insieme. È un luogo di scontro tra gli interessi particolari e quelli della società, si articola in: SISTEMA DEI BISOGNI, gli individui per soddisfare i propri bisogni danno origine a diverse classi: sostanziale o naturale (agricoltori), formale (artigiani e commercianti), universale (pubblici funzionari) AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA, Sfera delle leggi e della loro tutela -> diritto pubblico POLIZIA E CORPORAZIONI: per evitare la guerra tra classi. Nelle corporazioni tutti collaborano per il bene comune, tutti cedono qualcosa per il bene supremo. STATO: culmine dell'eticità. Lo spirito si ricompone e si riafferma l'unità della famiglia, dunque si presenta come una sorta di famiglia in grande, dove di nuovo vengono manifestati gli interessi collettivi. È l'incarnazione della moralità sociale e del bene comune, è sostanza etica consapevole di sé. I diritti dei singoli individui non possono però essere in contrasto con quelli universali; il popolo non precede lo stato, ma si realizza solo nei confini dello Stato. LA sovranità dello stato deriva dallo stato stesso e lo stato non si fonda gli individui, ma sull'idea stessa di Stato. Rifiuta quindi il modello contrattualistico e giusnaturalistico, affermando il modello di STATO ETICO. LO Stato deve sempre operare attraverso le leggi; STATO DI DIRITTO, Fondato sul rispetto delle leggi e sulla salvaguardia delle libertà dell'individuo, che in Germania prenderà il nome di REICHSTAAT. Ogni costituzione deve essere il frutto di una progressiva manifestazione dello spirito: ogni popolo, infatti, ha una costituzione adeguata, ed ogni imposizione di costituzione è destinata a fallire. La costituzione dello stato, quindi, non potrà che essere una COSTITUZIONE RAZIONALE, identificata da Hegel con la monarchia costituzionale. Elabora anche una divisione dei poteri in LEGISLATIVO (affidato al parlamento hegeliano, cioè una assemblea delle classi; le leggi sono frutto del compromesso), GOVERNATIVO (è la somma di potere giudiziario, esecutivo e poliziesco; viene esercitato dai funzionari dello Stato) e PRINCIPESCO (compito di rappresentare lo stato affidato al monarca). Hegel critica tutti coloro che, come kant, propongono l'idea di un organismo sovrannazionale per evitare guerre -> non esiste alcun giudice in grado di esaminare le pretese degli Stati. L'unica cosa che può giudicare è la STORIA = SPIRITO UNIVERSALE, CHE HA COME STRUMENTO LA GUERRA. In questo senso si può parlare di FILOSOFIA DELLA STORIA, Che ha il fine di far giungere lo spirito al sapere di ciò che esso è veramente, che lo oggettivi e manifesti oggettiavemente sé stesso -> SPIRITO DEL MONDO. 8 La storia si serve degli uomini per realizzare i suoi fini, ogni individuo è quindi partecipe della sua epoca: SPIRITO DEL POPOLO. Il termine popolo assume più importanza = portatore di una storia propria e manifestazione di una razionalità dispiegata (non a caso l'800 è il secolo delle rivoluzioni nazionali -> il VOLKGEIST è uno dei principi romantici). L'uomo, però, non è concepito come succube della storia e totalmente passivo; esistono infatti individui che conoscono la verità del loro tempo: GLI EROI, che sono in grado di anticipare le mosse della ragione; sono individui storico-cosmico-universali in cui si mANIFESŁA l’ASTUZIA DELLA RAGIONE. La storia si serve di loro per i propri fini, ma punta molto più in alto: allo STATO -> la storia non è che il susseguirsi di forme statali che costituiscono i momenti di un divenire assoluto. Il passaggio successivo alla costituzione dello stato è quello della LOTTA TRA STATI. La lotta tra stati ha come fine la realizzazione della libertà dello spirito e del mondo in cui esso si manifesta. Può essere divisa in tre momenti: 1. Mondo orientale (uno solo è libero) 2. Mondo greco-romano (alcuni sono liberi) 3. Mondo cristiano-germanico (tutti sono liberi) Dunque lo stato etico è l'ultimo stadio dello sviluppo della razionalità libera, risolve l'individui nell'organismo universale della comunità e concilia l'essere con il dover essere, la,oralità individuale con l'eticità universale, protegge la proprietà e la famiglia. Il modello di Stato etico scelto da Hegel è quello della Prussia, ritenendo la superiorità tedesca. 3) SPIRITO ASSOLUTO => l'idea giunge alla piena coscienza della propria infinità ed asSOIUŁEZZA: TUTTO E' SPIRITO E NON VI E' NULLA AL DI FUORI DELLO SPIRITO. Si divide in: -ARTE (TESI): 10 spirito si intuisce nelle forme sensibili, perché nel bello artistico spirito e natura sono un tutt'uno, sono natura spiritualizzata e spirito naturalizzato. si articola in: ARTE SIMBOLICA: Squilibrio tra contenuto e forma a favore della forma; tipica dei popoli orientali ARTE CLASSICA: equilibrio e armonia tra contenuto e forma ARTE ROMANTICA: nuovo squilibrio tra contenuto spirituale e forma sensibile, ma questa volta a favore del contenuto. Questo squilibrio provoca la morte dell'arte, perché le forme sensibili non sono più capaci di contenere il pensiero dell'atomo. - RELIGIONE (ANTITESI): 10 Spirito si coglie in forma di rappresentazione nel divino. IMMEDIATEZZA: il rapporto tra Dio e la coscienza è essenziale, è propria del sentimento. INTUIZIONE: il sentimento non è in grado di giustificare Dio quindi si passa all'intuizione, rappresentata dall'arte RAPPRESENTAZIONE: è il modo tipico religioso di pensare Dio. il limite della religione è che non è risultato della ragione, ma del sentimento; se Dio è trascendente, è quindi anche fuori dal tutto. Divide la storia della religione in quattro parti: religioni panteistiche (estremo oriente), religioni naturali (persiana, egiziana e siriaca), religione dell'individualità spirituale (giudaica, greca, romana) e religione assoluta (cristianesimo). Il cristianesimo è il culmine dello sviluppo religioso perché Dio appare come PURO SPIRITO. Tuttavia, la religione non è in grado di esprimere lo spirito e si passa quindi oltre. - FILOSOFIA (SINTESI) => la filosofia parla della forma adeguata dello spirito: IL CONCETTO: l'idea giunge alla piena coscienza di sé. Hegel concepisce la filosofia come una formazione storica, sviluppata attraverso una serie di momenti. Filosofia = INTERA STORIA DELLA FILOSOFIA GIUNTA A COMPIMENTO CON HEGEL STESSO, è un progressivo sviluppo verso la sua piena realizzazione. Dunque la filosofia è come la NOTTOLA DI MINERVA: giunge per ultima e questo le da una superiorità sulle altre discipline, poiché può riflettere su ciò che è stato. LA FILOSOFIA NON HA IL COMPITO DI CAMBIARE IL MONDO, MA DI INTERPRETARLO E DI OFFRIRE UNA VISIONE IL PIU' RAZIONALE POSSIBILE. va oltre le situazioni particolare, puntando all'unità (il vero è l'intero). La filosofia rappresenta le fondamenta del sapere perché, giungendo ultima, può permettersi di giungere a conclusioni e concetti. LA VERITA' IN FILOSOFIA E' CHE UN CONCETTO E LA REALTA' CONCRETA CORRISPONDONO (CIO' CHE E' RAZIONALE È REALE; CIO' CHE E' REALE E' RAZIONALE.