L'infinito e l'inquietudine romantica
Contrariamente a Kant che si limitava al finito, i romantici cercano costantemente l'oltre-limite. Il loro concetto di infinito si divide principalmente in due visioni: quella panteistica (che identifica l'infinito con la natura o lo Spirito) e quella trascendentista (che vede Dio al di là delle sue manifestazioni mondane).
L'uomo romantico è un "demone dell'infinito", sempre insofferente dei limiti e in perenne tensione. Questo stato si chiama Sehnsucht - il desiderio frustrato dell'infinito che sempre sfugge. È come voler avere l'impossibile e conoscere l'inconoscibile.
Dalla Sehnsucht nascono due atteggiamenti opposti: l'ironia (non prendere sul serio le cose perché sono provvisorie rispetto all'infinito) e il titanismo (la sfida coraggiosa anche sapendo di non poter vincere, come Prometeo che sfida gli dei).
La tendenza all'infinito porta anche all'amore per l'eccezionale e alla tendenza all'evasione. I romantici privilegiano tutto ciò che è misterioso e fuori dalla norma, evadendo nel sogno, nell'arte o nel viaggio - simboleggiato dalla figura del Viandante.
Curiosità: La Sehnsucht è una parola tedesca intraducibile che racchiude nostalgia, desiderio e malinconia insieme!