Fichte riflette sui critici di Kant e l'idealismo
Fichte si concentra sulla critica dei detrattori di Kant contro il concetto di noumeno (cosa in sé). Essi avevano notato che se ogni realtà di cui siamo consapevoli esiste come rappresentazione della coscienza, non è possibile ammettere l'esistenza del noumeno, ovvero di una realtà non rappresentata e non rappresentabile. Con Fichte, nasce l'idealismo che riconosce lo spirito (chiamato anche "io" o "assoluto") non solo come centro unificatore di ogni rappresentazione (come Kant), ma anche come un principio infinito creatore dell'intera realtà. Secondo Fichte, tutto è spirito e lo spirito è l'uomo in quanto attività conoscitiva e pratica. La natura esiste non come realtà autonoma, ma come momento dialettico necessario alla vita dello spirito. Questa concezione porta a una coincidenza tra l'uomo e Dio, il che si traduce in un panteismo spiritualistico, in cui l'uomo e Dio sono uno. Vi è quindi solo una sostanza, lo spirito, un concetto espresso come monismo dialettico.
La dottrina della scienza di Fichte
Secondo Fichte, l'io è l'unico principio non solo formale, ma anche materiale del conoscere, il che implica che alla sua attività non è dovuto solo il pensiero della realtà oggettiva, ma anche la realtà stessa. La sua ambizione è quella di rendere la filosofia un sapere assoluto e perfetto, in cui la scienza della scienza mette in luce il principio su cui si fonda la validità di ogni scienza. Questo principio è l'io o autocoscienza. Pertanto, per dire che qualcosa esiste, dobbiamo rapportarlo alla nostra coscienza e farne un essere-per-noi. L'io, principio assolutamente primo, incondizionato di tutto il sapere umano, deriva sia dal soggetto che dall'oggetto del conoscere. L'autocoscienza si identifica con l'io, ovvero la consapevolezza che il soggetto ha di se stesso e sta alla base di ogni conoscenza. Infatti, possiamo avere coscienza di un oggetto solo perché abbiamo coscienza di noi stessi.
I tre principi della deduzione di Fichte
La deduzione dell'io ha tre principi fondamentali. Il primo stabilisce che l'io non può derivare da qualcos'altro che lo preceda, quindi non è posto da altro ma da sé, ed è quindi autocreazione. Essendo incondizionato, l'io è assoluto, e ciò fa sì che tutto dipenda da esso. Il secondo principio afferma che l'io oppone qualcosa che gli è opposto, ovvero un non-io. Questo non-io fa comunque parte dell'io in quanto è posto da esso. Infine, il terzo principio afferma che avendo posto il non-io, l'io si trova a esistere sotto forma di io divisibile, limitato da una serie di non-io divisibili.
La scelta tra idealismo e dogmatismo
Nella prima introduzione alla "dottrina della scienza", Fichte afferma che gli unici sistemi filosofici possibili sono l'idealismo e il dogmatismo. L'idealismo parte dall'io (o dal soggetto) per spiegare la cosa (l'oggetto), mentre il dogmatismo parte dalla cosa per spiegare l'io. Fichte preferisce l'idealismo poiché individua nell'io un'attività autocreatrice in funzione della quale esistono gli oggetti, riconfigurando così una dottrina della libertà.
La morale secondo Fichte
Fichte intende la morale come chiave di interpretazione della realtà, consolidando il primato della ragione pratica su quella teoretica. Il motivo per cui l'io crea il non-io è di carattere pratico: infatti il "non-io" rappresenta uno ostacolo da superare, una condizione necessaria affinché l'io possa realizzarsi. Il non-io è la condizione indispensabile affinché si realizzi come attività morale, trionfando sul limite del non-io attraverso un processo di autoliberazione dell'io dai propri vincoli. Alla fine, l'io risulta infinito perché si svincola dagli oggetti che egli stesso pone. Questa concezione è basata sul concetto di "streben", che è importante per la parte pratica della dottrina della scienza e coincide con l'essenza stessa dell'uomo.
Shelling e visione organicistica della natura
Shelling propone una visione organicistica della natura, secondo la quale ogni parte ha senso solo in relazione al tutto e alle altre parti, convinto che il mondo sia organi.