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Fichte, Shelling ed Hegel

Fichte, Shelling ed Hegel

 FICHTE, SHELLING E HEGEL
Fichte riflette sui critici di Kant che avevano polemizzato contro il concetto di noumeno (cosa in
sé). Essi aveva

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Sintesi

FICHTE, SHELLING E HEGEL Fichte riflette sui critici di Kant che avevano polemizzato contro il concetto di noumeno (cosa in sé). Essi avevano osservato che se ogni realtà di cui siamo consapevoli esiste come rappresentazione della coscienza, non è possibile ammettere l'esistenza del noumeno cioè di una realtà non rappresentata e non rappresentabile. Con Fichte nasce l'idealismo che riconosce lo spirito (chiamato anche “io” o “assoluto") non solo come centro unificatore di ogni rappresentazione (come kant) ma come un principio infinito creatore dell'intera realtà. -> tutto è spirito e lo spirito è l'uomo in quanto attività conoscitiva e pratica la natura esiste non come realtà autonoma ma come momento dialettico necessario alla vita dello spirito -> l'uomo coincide con Dio = panteismo spiritualistico (dio-spirito creatore nel mondo, ovvero uomo) -> esiste solo una sostanza (lo spirito)= monismo dialettico La dottrina della scienza Per Fichte l'lo è l'unico principio non solo formale ma anche materiale del conoscere, quindi alla sua attività non è dovuto solo il pensiero della realtà oggettiva, ma la realtà stessa, di conseguenza l'lo non è solo finito ma anche infinto (l'io assolutamente libero) La sua ambizione è quella di rendere la filosofia un sapere assoluto e perfetto, per lui è una scienza della scienza, cioè un sapere che mette in luce il principio su cui...

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Didascalia alternativa:

si fonda la validità di ogni scienza e che si basi su questo principio. Quest'ultimo è l'lo o autocoscienza, dunque per dire che qualcosa esiste dobbiamo ortarlo alla nostra coscienza e farne un essere-per- noi. io= è il principio assolutamente primo, incondizionato di tutto il sapere umano. È un'attività autocreatrice, libera, assoluto e infinita. -> l'io deriva sia dal soggetto che dall'oggetto del conoscere autocoscienza= si identifica con l'lo, ovvero la consapevolezza che il soggetto ha di se medesimo e sta alla base di ogni conoscenza. Infatti posso avere coscienza di un oggetto solo perchè ho coscienza di me stesso. La coscienza è il fondamento dell'essere, l'autocoscienza è il fondamento della coscienza -> (attraverso una deduzione assoluta o metafisica) Questa deduzione ha 3 principi: 1° principio=stabilisce che l'Io non può derivare da qualcos'altro che lo preceda, quindi non è posto da altro ma da sé, perciò è autocreazione. Automazione coincide con l'intuizione intellettuale = l'autointuizione immediata che ha l'io di se stesso l'io è "Tathandlung" ovvero attività agente “tat" e prodotto dell'attività “handlung" - È assoluto perchè essendo in-condizionato non dipende da altro ma è ciò da cui tutto dipende I tre principi : 1. "I'lo pone sé stesso" -> 2. "L'io pone il non-io" -> - io inteso come attività autocreatrice e infinita - condizione incondizionata di sé stesso e della realtà - principio primo del sapere -l'io oltre a ponere se stesso, oppone qualcosa che gli è opposto ovvero un non-io. Il non-io fa comunque parte dell'lo in quando è posto dall'lo. Si identifica con la natura interna (nostro corpo e impulsi) ed esterna (cose prive di ragione) 3. "L'io oppone nell'io all'io divisibile un non-io divisibile" -> La morale Avendo posto il non-io, l'io si trova a esistere sotto forma di io divisibile (=molteplice e finito) limitato da una serie di non-io divisibili (molteplici e finiti) La scelta tra idealismo e dogmatismo Nella prima introduzione alla "dottrina della scienza” Fichte afferma che gli unici sistemi filosofici possibili sono: l'idealismo e il dogmatismo. Idealismo= parte dall'io (o dal soggetto) per spiegare la cosa (l'oggetto) dogmatismo=posizione filosofica che parte dalla cosa per spiegare l'io -> preferisce l'idealismo perchè individua nell'io un attività autocreatrice in funzione della quale esistono gli oggetti riconfigura come una dottrina della libertà Fichte intende la morale come chiave di interpretazione della realtà consolidando il primato della ragione pratica su quella teoretica. Il motivo per cui l'io crea il non-io è di carattere pratico: infatti il "non-io" rappresenta uno ostacolo da superare,una condizione necessaria affinché l'io possa realizzare se stesso. L'io aspira all'autoliberazione dai propri vincoli in un processo dialettico infinito 66 Primato della ragione pratica -> la conoscenza e l'oggetto della conoscenza esistono solo in funzione dell'agire “ noi agiamo perchè conosciamo, ma conosciamo perchè siamo destinati ad agire" Il non-io è la condizione indispensabile affinché si realizzi come attività morale trionfando sul limite del non-io attraverso un processo di autoliberazione dell'io dai propri vincoli . Alla fine l'io risulta infinito perchè si svincola dagli oggetti che egli stesso pone. sforzo= "streben" concetto importante per la parte pratica della dottrina della scienza e coincide con l'essenza stessa dell'uomo. Shelling Shelling propone una visione organicistica della natura secondo la quale ogni parte ha senso solo in relazione al tutto e alle altre parti, convinto che il mondo sia organizzato secondo una finalità interna (finalismo immanentistico). La natura è considerata come "un organismo che organizza se stesso" in virtù di una forza spirituale immanente (l'anima del mondo). —> natura: attività spontanea e creatrice che si attua per mezzo dell'attrazione e della repulsione, due forze opposte. Sono possibili tre casi: 1)forze in equilibrio (corpi non viventi) 2)equilibrio rotto e ristabilito (fenomeno chimico) 3)equilibrio non ristabilito e continua lotta tra le due forze (vita) Le tre manifestazioni universali della natura nelle quali si concretizza l'attività di repulsione e attrazione sono: 1. magnetismo 2. elettricità 3. chimismo -l'universo si verifica attraverso tre potenze (tre livelli di sviluppo della realtà) : • mondo inorganico la luce mondo organico ● ● L'obbiettivo di shelling è di mostrare come la natura si risolva nello spirito e sia allo stesso tempo spirito. Le DUE PARTI DELLA FILOSOFIA di Schelling p) iting sill mois ib sono brooge smoribe onu sizzo ooiteilnensm sosirignillorba corpi non vive che- La teoria dell'arte la filosofia della natura la filosofia dello spirito 9X101 9, che (ooil mostra come la natura sia spirito visibile mostra come lo spirito sia natura invisibile ammu omallsmil) iltonse slost curier anima del mondo=è uno spirito che funge da forza vivificatrice dei fenomeni, cioè che sostiene il mondo organico e inorganico e unisce tutta la natura in un solo organismo universale. La natura appare come "preistoria" dello spirito e "odissea"= sottolinea come la natura sia il passato trascendentale dell'io, ovvero uno spirito inconscio in moto verso la coscienza. È un processo che trova nell'uomo il proprio compimento. L'arte secondo shelling è l'attività grazie alla quale si può cogliere l'assoluto nella sua unità di spirito e natura.Si presenta infatti come la sintesi di un momento spontaneo (l'ispirazione) e uno consapevole. Di conseguenza l'arte va intesa come organo della filosofia. L'artista umano incarna il modo di essere dell'assoluto. Hegel idealismo-hegel intende la teoria dell'idealità (non-realtà) del finito, ovvero la propria dottrina della risoluzione del finito nell'infinito. le tesi del suo idealismo sono: 1. la risoluzione del finito nell'infinito 2. identità tra ragione e realtà 3. funzione giustificatrice della filosofia 1) finito e infinito per hegel la realtà non è un insieme di sostanze autonome, ma un organismo unitario di cui tutto ciò che esiste è parte o manifestazione. La realtà non avendo nulla al di fuori di sè ed essendo la ragione di esistenza di tutto, coincide con l'assoluto o con l'infinito. invece gli enti del mondo essendo manifestazioni di esso coincidono con il finito; ma il finito non esiste come tale perchè è un'espressione parziale dell'infinito -> il finito in quando reale, non è tale, ma è lo stesso infinito -> visione di hegel- monismo panteistico, teoria che vede nel mondo (finito) la manifestazione di dio (infinito) la realtà è soggetto, essa non è qualcosa di immutabile, ma è un processo di auto-produzione che soltanto alla fine con l'uomo (spirito) e le sue attività (arte,filo) si rivela per quello che è veramente l'assoluto è concepito come una realtà in divenire che produce se stessa e che soltanto alla fine si rivela come ciò che è veramente, ovvero come spirito. 2) ragione e realtà il soggetto spirituale infinito che sta alla base della realtà è l'idea o la ragione che esprimono l'identità di pensiero ed essere. -> ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale (panlogismo) ragione=è la realtà stessa in quanto idea, unità di pensiero di essere panlogismo= pan "tutto" e lògos “ragione" indica la dottrina hegeliana dell'identità tra reale e razionale che afferma: 1. la razionalità è la sostanza stessa di tutto ciò che esiste 2. la realtà coincide con il dispiegarsi di una struttura razionale 3) la funzione della filosofia la filosofia deve prendere atto della realtà e comprendere le sue strutture razionali Le partizioni della filosofia: idea, natura e spirito L'assoluto compie un processo dinamico che comprende tre momenti: tesi antitesi Tesi -> l'idea si mostra nella sua purezza “in sé per sé” antitesi -> l'idea esce fuori di sé e si aliena nella natura sintesi -> idea "torna in se stessa" e nell'uomo diventa spirito autocosciente sintesi a questi tre momenti corrispondono le tre sezioni del sapere filosofico: la logica, la filosofia della natura e la filosofia dello spirito 1. La logica è la scienza dell'idea “in sé per sé”, considerata nel suo essere implicito ed esplicito 2. Filosofia della natura è la scienza dell'idea nel suo alienarsi in sé 3. Filosofia dello spirito è la scienza dell'idea che dal suo allontanamento ritorna in sé La dialettica ● dialettica= legge che regola il divenire dell'assoluto e anche legge ontologica di sviluppo della realtà e legge logica di comprensione della realtà Il pensiero comprende tre aspetti: momento astratto o intellettuale momento dialettico o negativo-razionale momento speculativo o positivo-razionale ● 1) momento astratto Consiste nel concepire la realtà come una molteplicità di determinazioni statiche e separate, è il momento più basso della ragione per cui il pensiero si ferma alle determinazioni rigide della realtà. 2) momento dialettico Consiste nel mettere in rapporto le varie determinazioni con le determinazioni opposte 3) momento speculativo Consiste nel cogliere l'unità delle determinazioni opposte intelletto(strumento del finito)= è un modo di pensare statico che fissa gli enti nelle loro determinazioni rigide ragione(strumento dell'infinito)= è un modo di pensare dinamico che riesce a cogliere la concretezza della realtà -> la dialettica consiste: 1. nazione di un concetto astratto (tesi) 2. Negazione di questo concetto e passaggio al concetto opposto (antitesi) 3. Unificazione della affermazione e negazione in una sintesi che comprende entrambe (sintesi), che si ottiene come una ri-affermazione di quella iniziale AUFHEBUNG=“superamento”è usata da Hegel per indicare il momento sintetico della dialettica, accoglie in sé quello che c'è di vero nei momenti precedenti e lo porta a un'espressione più alta Sintesi è chiusa, ha un preciso punto di arrivo La fenomenologia fenomenologia= scienza di ciò che appare, l'apparire dello spirito a sé stesso Si divide in due parti: 1. La prima parte comprende i tre momenti della coscienza (tesi), autocoscienza (antitesi) e ragione (sintesi) 2. La seconda parte comprende le sezioni dello spirito, della religione e del sapere assoluto La coscienza È la prima tappa della fenomenologia ed è intesa come ciò che s rapporta all'oggetto, qualcosa di percepito come "esterno" e "fuori" di sé. Si suddivide a sua volta in: certezza sensibile= appare a prima vista come la conoscenza più ricca, anche se in realtà è la più povera perchè non rende certi che di una indeterminata e generica cosa singola percezione intelletto consiste nella capacità di cogliere gli oggetti come fenomeni La coscienza grazie all'intelletto riesce a risolvere l'oggetto e diventa autocoscienza Autocoscienza L'attenzione si sposta al soggetto, cioè all'attività concreta dell'io nei suoi rapporti con gli altri. Hegel sostiene che l'uomo è autocoscienza solo se è in grado di farsi riconoscere da un'altra autocoscienza (un altro essere vivente libero e pensante) ha continuamente bisogno degli latri uomini e non può sentirsi appagato dai propri desideri.Il riconoscimento delle due autocoscienze avviene in un momento di lotta e sfida. Questo conflitto spingerà l'autocoscienza perdente a subordinarsi all'altra nel rapporto di servo-signore. Padrone -> colui che ha scelto di affermare la propria indipendenza mettendo a rischio la vita fino alla vittoria Servo -> colui che a un certo punto ha preferito perdere la propria indipendenza pur di salvarsi la vita Si possono invertire i ruoli a causa della paura della morte, del servizio e del lavoro. Il servo grazie al servizio si autodisciplina e impara a sconfiggere i propri impulsi naturali e grazie al lavoro si rende indipendente. La ragione Grazie alla ragione la coscienza giunge alla d'intensi di soggetto e oggetto e diventa soggetto assoluto Lo spirito oggettivo Lo spirito oggettivo è l'insieme di determinazioni sovra-individuali sotto il concetto di diritto I momenti dello spirito oggettivo sono 3: -diritto astratto -moralità -eticità oggettivo iclopedia) Mehe Lo SPIRITO OGGETTIVO si manifesta come diritto astratto (tesi) moralità (antitesi) eticità (sintesi) la proprietà il contratto il diritto contro il torto il proponimento (e la colpa) l'intenzione il bene e il male famiglia società civile Stato il matrimonio il patrimonio l'educazione dei figli il sistema dei bisogni l'amministrazione della giustizia la polizia e le corporazioni il diritto interno E il diritto esterno la storia del mondo potere del principe potere governativo potere egislativo La moralità È la sfera della volontà soggettiva che si manifesta nell’azione ed è caratterizzata dalla separazione tra la soggettività che deve realizzare il bene e il bene che deve essere realizzato. Le articolazioni della moralità sono: il proponimento, l'intenzione e il bene e il male. la coscienza buona se non guidata verso la strada corretta, può diventare cattiva Eticità L'eticità è la moralità sociale ovvero la realizzazione concreta del bene nelle forme istituzionali della famiglia, società e stato. È la più alta manifestazione dello spirito oggettivo. Il filosofo sostiene che ‘uomo alla nascita viene inserito in un orizzonte storico-culturale che influenzerà le sue scelte. la coscienza morale non opera in modo autonomo perchè è immersa in una serie di rapporti interpersonali, dunque il bene è composto da regole condivise che l'uomo acquisisce in maniera istintiva. Hegel propone un'eticità dei moderni La famiglia È il primo momento dell'eticità nel quale il rapporto tra gli esseri assume la forma di un'unità spirituale fondata sull'amore. La famiglia si articola nel matrimonio, nel patrimonio e nell'educazione dei figli Società civile Si articola in: sistema dei bisogni -> dovendo soddisfare le proprie necessità danno origine alle classi sociali La classe sostanziale degli agricoltori La classe formale degli artigiani, fabbricanti e commercianti La classe universale dei funzionari pubblici Amministrazione della giustizia e delle leggi · Polizia e corporazioni che provvedono alla sicurezza sociale Stato ● Lo stato è la ri-affermazione dell'unità della famiglia al di là della dispersione della società civile, definito come la sostanza etica consapevole di sé Concezione organicistica dello stato lo stato viene visto come un'unione, una totalità e non come una somma di parti indipendenti tra loro. Infatti il filosofo ritiene che non sia la società a formare lo stato, bensì lo stato a formare l'individuo. costituzione-l'organizzazione dello stato che deriva dalla vita storica di un popolo e la identifica con la monarchia costituzionale che contempla i tre poteri distinti tra loro ma non divisi: potere legislativo, governativo e principesco. Rifiuta il modello liberale perchè comporta alla confusione tra la società civile e lo stato e implicherebbe la riduzione dello stato Rifiuta il modello democratico perchè il popolo essendo al di fuori dello stato una moltitudine informe non si può permettere di governare lo stato. Hegel vs illuministi È convinto che la ragione degli illuministi esprima solo le esigenze e le aspirazioni degli individui: è una ragione finita e parziale ovvero un intelletto astratto Hegel vs Kant Critica il fatto che in kant l'essere dunque tutta la realtà non si adegua mai al dover essere (la razionalità) condizione necessaria per Hegel Hegel vs romantici contesta il primato del sentimento e dell'arte sostenendo che l'assoluto non può che essere oggetto della filosofia, un sapere razionale e mediato Contesta gli atteggiamenti individualistici dei romantici, l'intellettuale non deve isolarsi anzi si deve integrare nelle istituzioni del proprio tempo Anche se non fa parte di una vera e propria “scuola romantica”, ne condivide il tema dell'infinito. Dunque egli non supera il romanticismo ma si muove verso una differente direzione. Hegel vs Fichte Accusa Fichte di aver violato il dogma “tutto è spirito" nel considerare l'oggetto (cioè la natura) come un semplice ostacolo per l'io. Lo accusa inoltre di aver ridotto l'infinito a una meta ideale dell'io finito. Hegel vs shelling Hegel critica shelling perchè considera l'assoluto come identità statica, il suo assoluto è definito come qualcosa di astratto, priva di vita

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si fonda la validità di ogni scienza e che si basi su questo principio. Quest'ultimo è l'lo o autocoscienza, dunque per dire che qualcosa esiste dobbiamo ortarlo alla nostra coscienza e farne un essere-per- noi. io= è il principio assolutamente primo, incondizionato di tutto il sapere umano. È un'attività autocreatrice, libera, assoluto e infinita. -> l'io deriva sia dal soggetto che dall'oggetto del conoscere autocoscienza= si identifica con l'lo, ovvero la consapevolezza che il soggetto ha di se medesimo e sta alla base di ogni conoscenza. Infatti posso avere coscienza di un oggetto solo perchè ho coscienza di me stesso. La coscienza è il fondamento dell'essere, l'autocoscienza è il fondamento della coscienza -> (attraverso una deduzione assoluta o metafisica) Questa deduzione ha 3 principi: 1° principio=stabilisce che l'Io non può derivare da qualcos'altro che lo preceda, quindi non è posto da altro ma da sé, perciò è autocreazione. Automazione coincide con l'intuizione intellettuale = l'autointuizione immediata che ha l'io di se stesso l'io è "Tathandlung" ovvero attività agente “tat" e prodotto dell'attività “handlung" - È assoluto perchè essendo in-condizionato non dipende da altro ma è ciò da cui tutto dipende I tre principi : 1. "I'lo pone sé stesso" -> 2. "L'io pone il non-io" -> - io inteso come attività autocreatrice e infinita - condizione incondizionata di sé stesso e della realtà - principio primo del sapere -l'io oltre a ponere se stesso, oppone qualcosa che gli è opposto ovvero un non-io. Il non-io fa comunque parte dell'lo in quando è posto dall'lo. Si identifica con la natura interna (nostro corpo e impulsi) ed esterna (cose prive di ragione) 3. "L'io oppone nell'io all'io divisibile un non-io divisibile" -> La morale Avendo posto il non-io, l'io si trova a esistere sotto forma di io divisibile (=molteplice e finito) limitato da una serie di non-io divisibili (molteplici e finiti) La scelta tra idealismo e dogmatismo Nella prima introduzione alla "dottrina della scienza” Fichte afferma che gli unici sistemi filosofici possibili sono: l'idealismo e il dogmatismo. Idealismo= parte dall'io (o dal soggetto) per spiegare la cosa (l'oggetto) dogmatismo=posizione filosofica che parte dalla cosa per spiegare l'io -> preferisce l'idealismo perchè individua nell'io un attività autocreatrice in funzione della quale esistono gli oggetti riconfigura come una dottrina della libertà Fichte intende la morale come chiave di interpretazione della realtà consolidando il primato della ragione pratica su quella teoretica. Il motivo per cui l'io crea il non-io è di carattere pratico: infatti il "non-io" rappresenta uno ostacolo da superare,una condizione necessaria affinché l'io possa realizzare se stesso. L'io aspira all'autoliberazione dai propri vincoli in un processo dialettico infinito 66 Primato della ragione pratica -> la conoscenza e l'oggetto della conoscenza esistono solo in funzione dell'agire “ noi agiamo perchè conosciamo, ma conosciamo perchè siamo destinati ad agire" Il non-io è la condizione indispensabile affinché si realizzi come attività morale trionfando sul limite del non-io attraverso un processo di autoliberazione dell'io dai propri vincoli . Alla fine l'io risulta infinito perchè si svincola dagli oggetti che egli stesso pone. sforzo= "streben" concetto importante per la parte pratica della dottrina della scienza e coincide con l'essenza stessa dell'uomo. Shelling Shelling propone una visione organicistica della natura secondo la quale ogni parte ha senso solo in relazione al tutto e alle altre parti, convinto che il mondo sia organizzato secondo una finalità interna (finalismo immanentistico). La natura è considerata come "un organismo che organizza se stesso" in virtù di una forza spirituale immanente (l'anima del mondo). —> natura: attività spontanea e creatrice che si attua per mezzo dell'attrazione e della repulsione, due forze opposte. Sono possibili tre casi: 1)forze in equilibrio (corpi non viventi) 2)equilibrio rotto e ristabilito (fenomeno chimico) 3)equilibrio non ristabilito e continua lotta tra le due forze (vita) Le tre manifestazioni universali della natura nelle quali si concretizza l'attività di repulsione e attrazione sono: 1. magnetismo 2. elettricità 3. chimismo -l'universo si verifica attraverso tre potenze (tre livelli di sviluppo della realtà) : • mondo inorganico la luce mondo organico ● ● L'obbiettivo di shelling è di mostrare come la natura si risolva nello spirito e sia allo stesso tempo spirito. Le DUE PARTI DELLA FILOSOFIA di Schelling p) iting sill mois ib sono brooge smoribe onu sizzo ooiteilnensm sosirignillorba corpi non vive che- La teoria dell'arte la filosofia della natura la filosofia dello spirito 9X101 9, che (ooil mostra come la natura sia spirito visibile mostra come lo spirito sia natura invisibile ammu omallsmil) iltonse slost curier anima del mondo=è uno spirito che funge da forza vivificatrice dei fenomeni, cioè che sostiene il mondo organico e inorganico e unisce tutta la natura in un solo organismo universale. La natura appare come "preistoria" dello spirito e "odissea"= sottolinea come la natura sia il passato trascendentale dell'io, ovvero uno spirito inconscio in moto verso la coscienza. È un processo che trova nell'uomo il proprio compimento. L'arte secondo shelling è l'attività grazie alla quale si può cogliere l'assoluto nella sua unità di spirito e natura.Si presenta infatti come la sintesi di un momento spontaneo (l'ispirazione) e uno consapevole. Di conseguenza l'arte va intesa come organo della filosofia. L'artista umano incarna il modo di essere dell'assoluto. Hegel idealismo-hegel intende la teoria dell'idealità (non-realtà) del finito, ovvero la propria dottrina della risoluzione del finito nell'infinito. le tesi del suo idealismo sono: 1. la risoluzione del finito nell'infinito 2. identità tra ragione e realtà 3. funzione giustificatrice della filosofia 1) finito e infinito per hegel la realtà non è un insieme di sostanze autonome, ma un organismo unitario di cui tutto ciò che esiste è parte o manifestazione. La realtà non avendo nulla al di fuori di sè ed essendo la ragione di esistenza di tutto, coincide con l'assoluto o con l'infinito. invece gli enti del mondo essendo manifestazioni di esso coincidono con il finito; ma il finito non esiste come tale perchè è un'espressione parziale dell'infinito -> il finito in quando reale, non è tale, ma è lo stesso infinito -> visione di hegel- monismo panteistico, teoria che vede nel mondo (finito) la manifestazione di dio (infinito) la realtà è soggetto, essa non è qualcosa di immutabile, ma è un processo di auto-produzione che soltanto alla fine con l'uomo (spirito) e le sue attività (arte,filo) si rivela per quello che è veramente l'assoluto è concepito come una realtà in divenire che produce se stessa e che soltanto alla fine si rivela come ciò che è veramente, ovvero come spirito. 2) ragione e realtà il soggetto spirituale infinito che sta alla base della realtà è l'idea o la ragione che esprimono l'identità di pensiero ed essere. -> ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale (panlogismo) ragione=è la realtà stessa in quanto idea, unità di pensiero di essere panlogismo= pan "tutto" e lògos “ragione" indica la dottrina hegeliana dell'identità tra reale e razionale che afferma: 1. la razionalità è la sostanza stessa di tutto ciò che esiste 2. la realtà coincide con il dispiegarsi di una struttura razionale 3) la funzione della filosofia la filosofia deve prendere atto della realtà e comprendere le sue strutture razionali Le partizioni della filosofia: idea, natura e spirito L'assoluto compie un processo dinamico che comprende tre momenti: tesi antitesi Tesi -> l'idea si mostra nella sua purezza “in sé per sé” antitesi -> l'idea esce fuori di sé e si aliena nella natura sintesi -> idea "torna in se stessa" e nell'uomo diventa spirito autocosciente sintesi a questi tre momenti corrispondono le tre sezioni del sapere filosofico: la logica, la filosofia della natura e la filosofia dello spirito 1. La logica è la scienza dell'idea “in sé per sé”, considerata nel suo essere implicito ed esplicito 2. Filosofia della natura è la scienza dell'idea nel suo alienarsi in sé 3. 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Si suddivide a sua volta in: certezza sensibile= appare a prima vista come la conoscenza più ricca, anche se in realtà è la più povera perchè non rende certi che di una indeterminata e generica cosa singola percezione intelletto consiste nella capacità di cogliere gli oggetti come fenomeni La coscienza grazie all'intelletto riesce a risolvere l'oggetto e diventa autocoscienza Autocoscienza L'attenzione si sposta al soggetto, cioè all'attività concreta dell'io nei suoi rapporti con gli altri. Hegel sostiene che l'uomo è autocoscienza solo se è in grado di farsi riconoscere da un'altra autocoscienza (un altro essere vivente libero e pensante) ha continuamente bisogno degli latri uomini e non può sentirsi appagato dai propri desideri.Il riconoscimento delle due autocoscienze avviene in un momento di lotta e sfida. Questo conflitto spingerà l'autocoscienza perdente a subordinarsi all'altra nel rapporto di servo-signore. Padrone -> colui che ha scelto di affermare la propria indipendenza mettendo a rischio la vita fino alla vittoria Servo -> colui che a un certo punto ha preferito perdere la propria indipendenza pur di salvarsi la vita Si possono invertire i ruoli a causa della paura della morte, del servizio e del lavoro. Il servo grazie al servizio si autodisciplina e impara a sconfiggere i propri impulsi naturali e grazie al lavoro si rende indipendente. La ragione Grazie alla ragione la coscienza giunge alla d'intensi di soggetto e oggetto e diventa soggetto assoluto Lo spirito oggettivo Lo spirito oggettivo è l'insieme di determinazioni sovra-individuali sotto il concetto di diritto I momenti dello spirito oggettivo sono 3: -diritto astratto -moralità -eticità oggettivo iclopedia) Mehe Lo SPIRITO OGGETTIVO si manifesta come diritto astratto (tesi) moralità (antitesi) eticità (sintesi) la proprietà il contratto il diritto contro il torto il proponimento (e la colpa) l'intenzione il bene e il male famiglia società civile Stato il matrimonio il patrimonio l'educazione dei figli il sistema dei bisogni l'amministrazione della giustizia la polizia e le corporazioni il diritto interno E il diritto esterno la storia del mondo potere del principe potere governativo potere egislativo La moralità È la sfera della volontà soggettiva che si manifesta nell’azione ed è caratterizzata dalla separazione tra la soggettività che deve realizzare il bene e il bene che deve essere realizzato. Le articolazioni della moralità sono: il proponimento, l'intenzione e il bene e il male. la coscienza buona se non guidata verso la strada corretta, può diventare cattiva Eticità L'eticità è la moralità sociale ovvero la realizzazione concreta del bene nelle forme istituzionali della famiglia, società e stato. È la più alta manifestazione dello spirito oggettivo. Il filosofo sostiene che ‘uomo alla nascita viene inserito in un orizzonte storico-culturale che influenzerà le sue scelte. la coscienza morale non opera in modo autonomo perchè è immersa in una serie di rapporti interpersonali, dunque il bene è composto da regole condivise che l'uomo acquisisce in maniera istintiva. Hegel propone un'eticità dei moderni La famiglia È il primo momento dell'eticità nel quale il rapporto tra gli esseri assume la forma di un'unità spirituale fondata sull'amore. La famiglia si articola nel matrimonio, nel patrimonio e nell'educazione dei figli Società civile Si articola in: sistema dei bisogni -> dovendo soddisfare le proprie necessità danno origine alle classi sociali La classe sostanziale degli agricoltori La classe formale degli artigiani, fabbricanti e commercianti La classe universale dei funzionari pubblici Amministrazione della giustizia e delle leggi · Polizia e corporazioni che provvedono alla sicurezza sociale Stato ● Lo stato è la ri-affermazione dell'unità della famiglia al di là della dispersione della società civile, definito come la sostanza etica consapevole di sé Concezione organicistica dello stato lo stato viene visto come un'unione, una totalità e non come una somma di parti indipendenti tra loro. Infatti il filosofo ritiene che non sia la società a formare lo stato, bensì lo stato a formare l'individuo. costituzione-l'organizzazione dello stato che deriva dalla vita storica di un popolo e la identifica con la monarchia costituzionale che contempla i tre poteri distinti tra loro ma non divisi: potere legislativo, governativo e principesco. Rifiuta il modello liberale perchè comporta alla confusione tra la società civile e lo stato e implicherebbe la riduzione dello stato Rifiuta il modello democratico perchè il popolo essendo al di fuori dello stato una moltitudine informe non si può permettere di governare lo stato. Hegel vs illuministi È convinto che la ragione degli illuministi esprima solo le esigenze e le aspirazioni degli individui: è una ragione finita e parziale ovvero un intelletto astratto Hegel vs Kant Critica il fatto che in kant l'essere dunque tutta la realtà non si adegua mai al dover essere (la razionalità) condizione necessaria per Hegel Hegel vs romantici contesta il primato del sentimento e dell'arte sostenendo che l'assoluto non può che essere oggetto della filosofia, un sapere razionale e mediato Contesta gli atteggiamenti individualistici dei romantici, l'intellettuale non deve isolarsi anzi si deve integrare nelle istituzioni del proprio tempo Anche se non fa parte di una vera e propria “scuola romantica”, ne condivide il tema dell'infinito. Dunque egli non supera il romanticismo ma si muove verso una differente direzione. Hegel vs Fichte Accusa Fichte di aver violato il dogma “tutto è spirito" nel considerare l'oggetto (cioè la natura) come un semplice ostacolo per l'io. Lo accusa inoltre di aver ridotto l'infinito a una meta ideale dell'io finito. Hegel vs shelling Hegel critica shelling perchè considera l'assoluto come identità statica, il suo assoluto è definito come qualcosa di astratto, priva di vita