Anassimandro e l'infinito
Anassimandro 611−547a.C. fu allievo di Talete ma non accettò la sua teoria. Il suo ragionamento era brillante: se esistono quattro elementi (terra, aria, acqua, fuoco), perché uno dovrebbe prevalere sugli altri? Come può l'acqua generare il fuoco, suo opposto?
La sua soluzione fu geniale: l'archè deve essere qualcosa che viene prima di tutti gli elementi - l'apeiron, l'infinito indefinito. Un principio che non vediamo ma che è presente in ogni cosa, una specie di miscuglio primordiale da cui tutto si è separato.
Secondo Anassimandro, questo apeiron era in continuo movimento rotatorio. Da questo movimento si sono staccate le cose sempre a coppie di contrari: secco-umido, caldo-freddo, giorno-notte. Questi contrari lottano eternamente tra loro senza mai eliminarsi completamente.
💡 Innovazione: Anassimandro fu il primo a dire che la Terra galleggia nello spazio senza sostegni e immaginò l'esistenza di altri mondi nell'universo!
Fu anche il primo ad avere un'idea vaga di evoluzionismo, pensando che l'essere umano fosse cambiato nel tempo. Idee incredibilmente moderne per l'epoca!
Anassimene: l'aria come principio
Anassimene 586−528a.C. cercò una via di mezzo tra i suoi predecessori. Voleva un principio infinito come quello di Anassimandro, ma che fosse anche qualcosa di concreto e visibile nel mondo.
La sua scelta cadde sull'aria: infinita, essenziale per la vita (entra nelle narici e ci dà il respiro), presente ovunque. Ma come può l'aria generare tutto il resto?
Anassimene introdusse i concetti di condensazione e rarefazione: quando l'aria si condensa diventa acqua, poi terra; quando si rarefà diventa fuoco. Un processo meccanico che poteva spiegare la formazione di tutti gli elementi.
Anche se la sua teoria può sembrare un passo indietro, in realtà Anassimene introdusse un concetto importantissimo: i cambiamenti quantitativi piuˋdenso/menodenso possono produrre cambiamenti qualitativi (diversi elementi).