Il metodo induttivo e le sue tavole
Il metodo baconiano si basa su un sistema organizzato di tavole che permettono di raccogliere ed analizzare i dati dell'esperienza in modo sistematico. La tavola della presenza elenca tutti i casi in cui il fenomeno si presenta, la tavola dell'assenza registra i casi in cui non si manifesta, e la tavola dei gradi misura l'intensità del fenomeno nei vari corpi.
Dopo aver compilato queste tavole, Bacone procede alla formulazione di una prima ipotesi (prima vendemmia) sull'essenza del fenomeno. Prendiamo il calore come esempio: analizzando i dati, Bacone conclude che non è necessariamente legato alla luce o al mondo celeste, ma è presente dove c'è sfregamento tra corpi.
L'ipotesi va poi verificata attraverso l'experimentum crucis (esperimento della croce), che mette alla prova due previsioni opposte per verificare quale sia confermata dai fatti naturali. L'obiettivo finale è la definizione della forma dell'oggetto studiato, che rappresenta il "che cos'è" dell'oggetto stesso.
🧪 Per Bacone, un buon scienziato dovrebbe essere come un'ape: raccogliere dati dall'esperienza (come la formica) ma anche saperli elaborare (come il ragno), combinando osservazione e ragionamento!
La scienza baconiana presenta però alcune limitazioni: rimane ancorata a schemi qualitativi piuttosto che quantitativi, utilizzando concetti come "caldo", "freddo", "raro" invece del linguaggio matematico che caratterizzerà la scienza galileiana. Inoltre, il metodo induttivo presenta una difficoltà intrinseca: per quanto si possano raccogliere dati, è impossibile esaminare tutti i casi di un fenomeno, e un singolo controesempio potrebbe invalidare l'intera teoria.
A differenza della magia, che cerca di dominare la natura trasgredendone le leggi, per Bacone la natura si domina solo obbedendo alle sue leggi e usandole a nostro vantaggio.