Aristotele è uno dei più grandi filosofi dell'antica Grecia, il cui pensiero ha profondamente influenzato lo sviluppo della filosofia occidentale.
Le scienze teoretiche, scienze pratiche e scienze poietiche rappresentano la tripartizione fondamentale del sapere secondo Aristotele. Le scienze teoretiche si occupano della conoscenza pura e includono la metafisica (o Filosofia prima), la matematica e la fisica. Le scienze pratiche riguardano l'agire umano e comprendono l'etica e la politica. Le scienze poietiche si concentrano invece sulla produzione e includono le arti, la tecnica e la poesia.
A differenza del suo maestro Platone, Aristotele sviluppa un approccio più empirico e sistematico alla conoscenza. Mentre Platone teorizza un mondo delle idee separato dalla realtà sensibile, Aristotele sostiene che la forma sia immanente nella materia. Le differenze tra Platone e Aristotele si manifestano anche nell'etica e nella politica: per Platone il bene è un'idea trascendente, per Aristotele è il fine naturale di ogni essere. Il rapporto tra Platone e Aristotele è complesso: pur essendo stato allievo dell'Accademia platonica per vent'anni, Aristotele sviluppa un pensiero originale e per certi versi opposto a quello del maestro. La sua logica introduce il sillogismo come strumento del ragionamento deduttivo, mentre le sue categorie forniscono una classificazione sistematica dei modi in cui l'essere può essere predicato. La sua fisica si basa sulla teoria delle quattro cause (materiale, formale, efficiente e finale) e sulla concezione di un universo finito e gerarchicamente ordinato.