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aristotele

22/9/2022

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Arisotele:
nasce nel 384 a.c a Stagira, il padre è medico alla corte del nonno Alessandro Magno,re di
macedonia.
Nel 367 a.C. Aristotele arr

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Arisotele: nasce nel 384 a.c a Stagira, il padre è medico alla corte del nonno Alessandro Magno,re di macedonia. Nel 367 a.C. Aristotele arriva all'Accademia ma Platone non è in città, Aristotele rimarrà nell'accademia fino alla morte del maestro, prima come studente poi come docente, durante questi vent'anni venne influenzato molto da Platone. alla morte di Platone, Aristotele lascia accademia e ritorna ad Atarneo. Aristotele trova un collaboratore e mette a punto un metodo di indagine scientifica fondato sull'osservazione dei fenomeni e sulla raccolta dei dati. Nel 342 a.C. Filippo II convocò Aristotele Per affidarli in educazione di suo figlio Alessandro, aldilà del metodo scelto per formare Alessandro, Aristotele ha fatto rilevare la cultura greca sulle altre, facendogli intravedere la possibilità di utilizzarla per dominare il mondo. Nel 334 a.C. Aristotele torna a Atene E fonda la sua scuola chiamato il liceo ma anche peripato, cammino intorno, perché oltre all'edificio scolastico c'era un giardino dove il maestro e gli allievi erano soliti passeggiare, per questo erano chiamati peripatetici. Alessandro procedette con la costruzione del suo impero, ma con la sua morte finì anche l'impero macedone. Aristotele riceve un'accusa di empietà, ma muore nel 322 a.C. a causa di una malattia allo stomaco. le opere visto te like si dividono in: 1. acromatiche, per gli ascoltatori che frequentavano la scuola 2. esoteriche,...

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Didascalia alternativa:

Racchiusi in una dottrina segreta, ma se ne serviva anche per le sue lezioni 3. Essoteriche, con una forma dialogica, per il pubblico, di questi scritti ne sono rimasti pochi frammenti. Gli scritti acromatici iniziarono ad essere conosciuti soltanto nel I secolo a.C. quando furono pubblicati da Andronico di Rodi, si narra che furono ritrovati nella cantina di un discepolo di Platone, Aristotele prima di questo ritrovamento era conosciuto soltanto per i dialoghi essoterici. E non si riesce a capire quale rapporto ci sia tra i dialoghi e gli scritti scolastici, poiché in questi ultimi il pensiero appare sistematico e definito e sembra escludere dubbi o incertezze, invece nei dialoghi ci si accorge che la dottrina aristotelica ha avuto dei mutamenti. I frammenti ci mostrano un Aristotele che inizialmente aderisce al pensiero di Platone, ma poi se ne allontana e lo modifica. Nei dialoghi essoterici Aristotele riprende la forma letteraria che utilizzava Platone, ma anche gli argomenti e i titoli, infatti scrive anche lui un simposio è un trattato intitolato delle idee. gli scritti esoterici si possono suddividere in: • gli scritti di logica, con il nome organon, strumento. ● I 14 libri della metafisica, costituiscono un insieme di scritti diversi composti in epoche diverse, nei quali il filosofo espone la propria concezione di scienze e della filosofia. le opere scientifiche, gli scritti di fisica, storia naturale, matematica, psicologia. Tra gli argomenti scientifici c'è anche la dottrina dell'anima. le dottrine pratiche, scritti di etica, politica, economia, poetica, retorica. il tempo che separa Platone da Aristotele è relativamente poco, ma anche molto diverso. La crisi della Polis appare Inconvertibile E tutti i tentativi di contrastarla finiscono per fallire di fronte alla pressione della potenza macedone, che nella seconda metà del IV secolo a.C. Da inizio al progressivo assediamento della Grecia. il cittadino greco non è più coinvolto nelle faccende del governo, perde anche la passione per la politica, emergono numerosi altri interessi per il pensiero, che costituiranno una delle caratteristiche dell'ellenismo. La frattura tra Platone e Aristotele rappresenta un differente indirizzo culturale dell'età classica E dell'età ellenistica, Aristotele si colloca nell'età classica ma è figlio dell'età ellenistica. I due filosofi hanno una concezione contrastante degli scopi e della struttura del sapere, Platone crede nella finalità politica della conoscenza e vede il filosofo come un governante della città, invece Aristotele vede come lo scopo della filosofia la ricerca disinteressata e vede il filosofo come un sapiente dedito all'indagine della realtà e all'insegnamento. In Platone prevale il momento politico educativo, in Aristotele quello conoscitivo e scientifico. hanno inoltre una differente concezione della realtà e del sapere, Platone vede il mondo secondo un'ottica verticale e gerarchica, che distingue tra conoscenze superiori e conoscenze inferiori. All'inizio anche Aristotele pensava che l'oggetto della filosofia sia il divino e che le scienze si organizzino Gerarchicamente, la filosofia si configura come il sapere più alto differenziandosi dalle altre scienze poiché si volge a Dio. Successivamente, negli ultimi anni giunge alla conclusione che il mondo va guardato secondo un'ottica orizzontale e unitaria, considera tutte le realtà su un piano di pari dignità ontologica, egli ritiene che la realtà, anche essendo unitaria, è divisa in varie regioni che costituiscono l'oggetto di studio di una disciplina scientifica, e tutte le scienze sono ugualmente utili per formare un enciclopedia del sapere in cui si rispecchiano gli aspetti dell'essere. Platone e Aristotele hanno anche un modo diverso di filosofare. Mentre Platone a un sistema aperto è un filosofare problematico, con un incessante presenza di interrogativi, Aristotele ha la tendenza a organizzare il discorso filosofico con un sistema chiuso, in un insieme fisso e immutabile di verità che sono connesse tra di loro. Platone fa uso dei miti e cerca di recuperare la sapienza poetica, mentre Aristotele concepisce la filosofia come un'attività di pensiero razionale nella quale la poesia è superata. un'importante differenza tra Platone e Aristotele risiede nel fatto che Platone sia interessato per le matematiche ma non per le scienze, mentre Aristotele ha degli interessi limitati per la matematica, ma una notevole passione per le scienze. A volte il platonismo e l'aristotelismo sono visti come simboli opposti per fare filosofia, ma bisogna ricordare sempre che Aristotele è pur sempre un discepolo di Platone e il suo sistema ha una forte impronta del suo maestro. Aristotele ritiene che la filosofia si differenzi dalle altre scienze perché, anziché prendere in considerazione i vari aspetti dell'essere, si interroga sull'essere in generale studiando l'essere è la realtà in quanto tali, ovvero come tutte le dimensioni dell'essere presuppongono l'essere, la filosofia divenne la scienza prima, ovvero la disciplina che studia l'oggetto comune a tutte le scienze e i principi comuni a tutte le scienze. la filosofia appare come un'anima unificatrice che organizza le scienze in quanto studia il loro comune fondamento, successivamente la filosofia nella visione aristotelica continua ad essere la regina delle scienze. Aristotele distingue tre gruppi di scienze: teoretiche: la metafisica la matematica la fisica pratiche: etica politica poietiche: arti tecniche hanno come oggetto il necessario, ciò che non può essere diverso da com'è. Studiano il possibile, ciò che può essere diverso da com'è studiano il possibile, ciò che può essere diverso da com'è seguono un metodo dimostrativo seguono un metodo non dimostrativo L'agire il subire seguono un metodo non dimostrativo hanno come scopo la conoscenza disinteressata della realtà,cioè priva di fini pratici Hanno come scopo l'orientamento dell'agire Servono a produrre o manipolare gli oggetti e opere d'arte il termine metafisica indica la filosofia prima, Aristotele ci dà quattro definizioni della metafisica: 1. la metafisica studia le cause e i principi primi 2. la metafisica studia l'essere in quanto essere 3. la metafisica studia la sostanza 4. la metafisica studia Dio e la sostanza immobile il punto di vista della metafisica consiste nel raggruppare oggetti differenti sotto la nozione di essere e considerandoli in tal modo per l'unica caratteristica che tutti hanno in comune e che li rende esistenti. la metafisica intesa come scienza dell'essere in quanto essere per Aristotele indica non un essere superiore, ma il suo intento È quello di mostrare come l'essere abbia un'originaria multipli ta di significati che non si possono ridurre a una cosa unica. metafisica è lo studio dell'essere e l'essere può essere inteso in molti modi L'essere è considerato univoco ed equivoco ovvero come qualcosa che non muta, invece Aristotele definisce l'essere come polivoco, si dice in molti sensi, gli studiosi parleranno di significati analoghi per indicare che i diversi tipi di essere si presentano in parti uguali e in parte diverse. in un primo luogo abbiamo un rapporto causale, in un secondo luogo un rapporto di possesso e poi viene utilizzato per rendere manifesta una proprietà. all'essere Aristotele gli attribuisce svariati aspetti o significati: ● L'essere può dirsi come essere per altro,come accidente(può esserci come no) L'essere può dirsi come essere per se, secondo le categorie L'essere può dirsi come vero L'essere può dirsi come potenza e atto con categorie Aristotele intende le caratteristiche fondamentali e strutturali dell'essere cioè delle determinazioni generalissime che ogni essere ha, e sono: L'essere una certa sostanza il possedere una certa qualità L'essere caratterizzato da una certa quantità il trovarsi in una certa relazione con altri enti L'essere in un certo luogo L'essere in un certo tempo A queste otto categorie Aristotele mi aggiunge due: L'avere una certa cosa Lo stare in una certa situazione dal punto di vista ontologico le categorie sono i modi o gli aspetti fondamentali e generali in cui la realtà si presenta. dal punto di vista logico le categorie sono i modi fondamentali in cui l'essere si predica delle cose cioè quei predicati primi che fungono da grandi caselle entro cui rientrano tutti i predicati possibili. di tutte le categorie la più importante è quella della sostanza, chiedersi che cos'è la sostanza e come chiedersi che cos'è l'essere poiché sono la stessa cosa. Per sostanza si intende l'individuo concreto, è un ente autonomo a una vita propria e non ammette il suo contrario. ognuna di queste sostanze individuali formano un sinolo cioè un'unione indissolubile tra materia e la forma. ● Per materia si intende ciò di cui una cosa è fatta Per forma si intende non l'aspetto esteriore di una cosa ma la struttura che la rende quella che è ● Si può dire che la forma e ciò che costituisce l'essenza della sostanza Che fa sì che un certo individuo sia quel che è. il principio di non contraddizione stabilisce che un affermazione e la sua negazione non possono essere entrambe vere nello stesso momento. di uno stesso oggetto potrei dire che è (ad esempio è colorato) e non è (colorato) facendo riferimento a momenti diversi, ad esempio un qualcosa in un certo momento e colorato ma in un altro momento non lo è. Per Aristotele la conoscenza e la scienza servono per cercare la causa delle cose ed evidenzia quattro tipi di cause: 1. la causa materiale, ciò di cui una cosa è fatta 2. la causa formale, l'essenza di una cosa 3. la causa efficiente ciò che genera una modificazione in un oggetto o in uno Stato 4. la causa finale che lo scopo il divenire viene inteso come un passaggio da una forma d'essere ad un'altra e Aristotele lo identifica come un movimento e si distingue in quattro tipi: 1. movimento locale che consiste Nel movimento di un corpo da un posto a un altro 2. il movimento qualitativo quando in una sostanza cambia una caratteristica accidentale 3. il movimento quantitativo ovvero quando nell'accrescimento o nella diminuzione cambia una certa quantità di una sostanza 4. il movimento sostanziale che Aristotele specifica come generazione, inizio, e corruzione, fine, come nascita e morte. I primi tre tipi di movimento avvengono una sostanza che resta immutabile invece il quarto tipo riguarda la sostanza che non muta ma nasce o muore il soggetto stesso. Aristotele elabora il concetto di Potenza e atto: la potenza indica la capacità di cambiare da parte della materia L'atto invece indica la meta del cambiamento ovvero la sua realizzazione Per Aristotele la potenza sta nella materia come l'atto sta nella forma. la metafisica è la scienza delle cause prime e quindi la scienza di Dio. Aristotele ci dice che la causa di tutto e il movimento non esiste un movimento spontaneo tutto ciò che è il moto è necessariamente mosso da altro. Quest'altro se a sua volta in moto è necessariamente mosso da qualcos'altro ancora, ma ovviamente non è possibile risalire all'infinito poiché altrimenti non troveremo quello che vogliamo spiegare e rimarrebbe in spiegato per cui c'è sempre un principio primo e immobile che Dio. dio è definito come atto puro e rappresenta la causa finale ovvero lo scopo. per Aristotele l'agire umano è orientato a un fine buono,e di conseguenza il fine che guida il comportamento deve coincidere con il bene. i fini del comportamento umano sono molteplici, ma deve esistere un bene supremo desiderato per se stesso, per Aristotele questo fine è la felicità che si conquista tramite la virtù, la felicità è un processo complicato poiché Non è un piacere fisico, ma è l'autorealizzazione di se stessi. le virtu si dividono in: virtu etiche che rappresentano la parte desiderante, quello che rende virtuoso il nostro comportamento è la scelta del giusto mezzo, consiste nell'esclusione dei due estremi, l'eccesso e il difetto. la principale delle virtu etiche è la significato generale: è vista giustizia giustizia ha due significati: come un insieme di leggi,la giustizia non è una virtu, ma è la virtù perfetta, infatti solo chi rispetta tutte le leggi puo considerarsi virtuoso. per esempio il coraggio è il giusto mezzo tra la viltà e la temerarietà e gira intorno a cioe che si deve e che non si deve temere. significato specifico:riguarda l'agire tenendo conto di un guadagno virtu dianoetiche di cui ne fanno parte l'arte, la saggezza,l'intelligenza,la scienza e la sapienza e consistono nella mediazione della ragione in cui l'uomo si realizza. le virtu dianoetiche sono proprie dell'anima razionale, e sono: 1. l'arte:la capacità di produrre gli oggetti 2. la saggezza:guidare il comportamento verso il bene 3. l'intelligenza:coglie i principi primi di tutte le scienze 4. la scienza:è la capacità di costruire ragionamenti scientifici e consiste nel ricavare affermazioni vere da verità universali. 5. la sapienza:è il grado più alto della scienza,il sapiente è chi ha al tempo stesso scienza e intelligenza. per Aristotele l'amicizia è una virtù o quasi poiché risulta fondamentale nella vita, ma è anche una cosa bella da possedere. ci dice inoltre che l'amicizia può essere fondata per utilità per piacere per virtù questi tre tipi di amicizia di amicizia hanno un valore diverso,i primi due tipi (per utilità e per piacere), sono accidentali e cessano nel momento in cui finisce l'utilità e il piacere, poiché non amano per se stessi ma per quello che possono ottenere da quel sentimento. per esempio l'utilità è più adoperata nelle persone anziane, invece i giovani tendono nell'amicizia per piacere. invece l'ultimo tipo di amicizia (per virtù) è stabile in quanto fondata sul bene,poiché chi è amico ama per se stesso e non per ciò che potrebbe ricavarne da essa. Aristotele ci dice che, l'amicizia primaria e forte è solo quella della virtù,invece le altre due sono secondarie e deboli. la politica è molto importante per la filosofia classica, Aristotele ci dice che lo Stato e la politica rappresentano la condizione necessaria per avere una vita virtuosa. nel suo testo, la politica, dice che l'uomo è un animale politico. l'uomo non può vivere da solo perché non posso disfare i propri bisogni ma anche perché non riesce a vivere solo. Aristotele divide gli esseri umani maschi o femmine che si uniscono per costruire una prima forma di comunità, la famiglia che ha come scopo il soddisfacimento dei bisogni, nella famiglia rientrano anche gli schiavi che secondo Aristotele sono tali per natura e incapaci di arrivare alla virtù. dall'unione della famiglia sorge il villaggio, che è una comunità più ampia in cui gli esseri umani possono soddisfare in maggior modo i loro bisogni, sia la famiglia che il villaggio soddisfano bisogni di natura materiale, invece per riuscire a soddisfare i bisogni spirituali e morali occorre lo Stato che è una formazione naturale, una sorta di famiglia in grande. la funzione dello Stato è arrivare alla virtù, lo Stato si deve prendere cura del cittadino, Deve preoccuparsi dell'educazione che non deve essere soltanto un allenamento alla guerra ma anche una preparazione alla vita pacifica. Aristotele ci dice che chi non vive in comunità o è una bestia o è un Dio e sottolinea con questo paragone l'eccesso e il difetto. Aristotele distingue tre forme di governo associandone le loro degenerazioni: forme di governo degenerazione monarchia (governo di uno solo) aristocrazia (governo dei migliori) politica (governo di molti) tirannide (a vantaggio del solo tiranno) oligarchia (a vantaggio di pochi abbienti) democrazia (a vantaggio dei meno abbienti) Per Aristotele la forma di governo migliore è quella della politica, cioè un governo di tipo democratico in cui prevale la classe media, è una via di mezzo fra l'oligarchia e la democrazia. Aristotele determina le condizioni per le quali un qualsiasi tipo di governo può raggiungere la propria forma migliore: 1. in primo luogo perché la costituzione dello Stato deve essere tale da provvedere a una prosperità materiale e a una vita virtuosa dei cittadini. 2. il numero dei cittadini, né troppi troppi pochi 3. la situazione geografica, la collocazione del territorio che deve essere ospitale 4. l'indole dei cittadini, coraggiosa e intelligente. Nella città tutte le funzioni devono essere ben distribuite e si devono formare tre classi, quella dei governanti, dei guerrieri e dei produttori, esclude le donne considerandole in contrasto con la natura umana. E necessario che a dirigere lo Stato ci siano gli anziani essendo più saggi e con più esperienze. Nella poetica Aristotele sviluppa una teoria della bellezza e dell'arte, attribuisce all'arte un ruolo conoscitivo con il concetto di tragedia, anche se anche lui, come Platone, vede nell'arte l'imitazione, L'artista non fa che imitare attraverso i sensi. L'imitazione può essere realizzata con modi e mezzi diversi, per mezzo di colori, parole, suoni. si può imitare narrativamente o drammaticamente. La poetica di Aristotele contiene la teoria della tragedia in cui Aristotele illustra l'unità dell'azione tragica, che deve svolgersi con continuità. Per Aristotele una cosa è bella quando realizza il suo scopo, i prodotti artistici non hanno alcuna finalità ma è l'artista a imporgliela. Aristotele ricorda l'organicità, la bellezza caratterizzata da un insieme organico e strutturato in maniera armoniosa, secondo Aristotele il bello presenta sempre ordine e misura, con ordine consiste nella corretta disposizione delle parti di un oggetto, con misura nelle adeguate dimensioni delle sue componenti.