Immanuel Kant rappresenta una delle figure più influenti nella storia della filosofia occidentale, sintetizzando razionalismo ed empirismo in una visione rivoluzionaria del pensiero.
Il filosofo tedesco sviluppa il suo sistema filosofico attraverso tre opere fondamentali: la Critica della Ragion Pura, la Critica della Ragion Pratica e la Critica del Giudizio. Nella prima, Kant analizza i limiti e le possibilità della conoscenza umana, introducendo il concetto di dualismo kantiano tra fenomeno (ciò che appare) e noumeno (la cosa in sé). Le forme a priori della sensibilità (spazio e tempo) e le categorie dell'intelletto permettono all'uomo di organizzare l'esperienza sensibile, ma non di conoscere la realtà ultima delle cose. Il pensiero di Kant in breve si concentra sulla sintesi tra l'empirismo di Hume e il razionalismo di Leibniz, superando entrambe le posizioni.
Nella Critica della Ragion Pratica, Kant affronta il tema della morale e della libertà umana, introducendo l'imperativo categorico come principio universale dell'agire morale. Le tre critiche di Kant culminano nella Critica del Giudizio, dove il filosofo esplora il giudizio estetico e teleologico, cercando di colmare il divario tra natura e libertà. La sua vita, caratterizzata da una rigorosa routine e dedizione allo studio, si svolse interamente a Königsberg, dove insegnò all'università locale. Kant vita e opere si intrecciano in un percorso intellettuale che ha rivoluzionato il modo di pensare occidentale, influenzando profondamente la filosofia successiva. Il suo contributo più significativo è stato quello di porre l'uomo al centro della riflessione filosofica, non come spettatore passivo della realtà, ma come soggetto attivo che costruisce la propria conoscenza attraverso le strutture della ragione.