La guerra fredda è stato un periodo di forte tensione tra Stati Uniti e Unione Sovietica che ha caratterizzato la seconda metà del XX secolo. Questo conflitto, che prende il nome di "fredda" proprio perché non si è mai trasformato in uno scontro militare diretto tra le due superpotenze, ha avuto inizio subito dopo la fine della seconda guerra mondiale e si è concluso con il crollo dell'URSS nel 1991.
Uno degli eventi più significativi di questo periodo fu la divisione della Germania in due stati distinti: la Germania Est, sotto l'influenza sovietica, e la Germania Ovest, allineata con gli Stati Uniti e l'Occidente. Berlino, pur trovandosi nel territorio della Germania Est, venne anch'essa divisa in settori. La costruzione del muro di Berlino nel 1961 divenne il simbolo più tangibile di questa divisione e della "cortina di ferro" che separava l'Europa in due blocchi contrapposti. Il comunismo, sistema politico-economico sostenuto dall'URSS, si basava sull'idea di una società senza classi dove i mezzi di produzione appartenevano allo Stato. Gli Stati Uniti, invece, promuovevano il capitalismo e la democrazia liberale.
Durante questo periodo, entrambe le superpotenze cercarono di estendere la propria influenza nel mondo attraverso alleanze militari (NATO e Patto di Varsavia), corsa agli armamenti e guerra di propaganda. Momenti di particolare tensione furono la crisi dei missili di Cuba nel 1962 e la guerra del Vietnam. La fine della guerra fredda si ebbe con la caduta del muro di Berlino nel 1989 e il successivo crollo dell'Unione Sovietica nel 1991, eventi che segnarono la vittoria del blocco occidentale. Il comunismo in Italia ebbe una storia particolare, con il PCI che divenne il più grande partito comunista dell'Europa occidentale, pur mantenendo una posizione autonoma rispetto all'URSS e sviluppando la via italiana al socialismo.