Riclassificazione dello Stato Patrimoniale secondo Criteri Finanziari
La riclassificazione finanziaria dello Stato Patrimoniale raggruppa gli elementi in base a caratteristiche specifiche. Le attività (impieghi) vengono ordinate secondo il loro grado di liquidità, cioè la velocità con cui possono trasformarsi in denaro entro 12 mesi. Le passività (fonti di finanziamento) invece vengono raggruppate in base al grado di esigibilità, ovvero quando si prevede di dover effettuare il pagamento.
Lo schema generale prevede la suddivisione tra Attivo Circolante (liquidità immediate, differite e rimanenze di magazzino) e Attivo Immobilizzato (immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie). Dal lato delle fonti, troviamo il Capitale di Terzi (passività correnti e differite) e il Patrimonio Netto (capitale sociale, riserve e utile).
💡 Per riclassificare correttamente lo Stato Patrimoniale, è necessario analizzare attentamente non solo il bilancio ma anche la nota integrativa e la relazione sulla gestione!
Le fonti di finanziamento comprendono il Capitale di Terzi (con passività correnti come finanziamenti a breve termine e debiti commerciali, e passività consolidate come finanziamenti a lungo termine e TFR) e il Capitale Sociale (che include capitale sociale, riserve e utile da accantonare).