Le scritture contabili
Le scritture contabili documentano gli atti di impresa, la situazione patrimoniale e il risultato economico della gestione. Sono obbligate a tenerle gli imprenditori commerciali non piccoli e tutte le società commerciali (anche se agricole), esclusa la società semplice.
L'imprenditore deve tenere il libro giornale (operazioni in ordine cronologico), il libro degli inventari (situazione patrimoniale e risultati annuali), altre scritture richieste dalla natura dell'impresa e il fascicolo della corrispondenza commerciale. Tutto va conservato per dieci anni.
Le scritture devono rispettare formalità estrinseche (numerazione progressiva, bollatura quando prevista) e formalità intrinseche (no spazi bianchi, interlinee, trasporti in margine, abrasioni). Durante l'attività normale non c'è controllo esterno.
L'inadempimento comporta sanzioni solo in caso di fallimento. L'imprenditore fallito può essere imputato di bancarotta semplice (omessa o irregolare tenuta) o fraudolenta (sottrazione, distruzione o falsificazione delle scritture in danno dei creditori).
La disciplina delle scritture contabili serve principalmente a tutelare i creditori fornendo informazioni sulla situazione economica dell'impresa e a facilitare l'accertamento fiscale.
Attenzione: Le irregolarità nelle scritture contabili diventano penalmente rilevanti solo con il fallimento, trasformandosi in reati di bancarotta.