Il Processo Formulare: La Rivoluzione
Il processo formulare rivoluzionò tutto: un'unica procedura per tutti i tipi di azioni, scrittura al posto dell'oralità, meno formalismo e accessibilità anche per gli stranieri. Era come passare da un sistema di videocassette a Netflix!
La fase in iure iniziava sempre con la in ius vocatio (chiamata in giudizio), ma ora senza violenza fisica. Chi non si presentava rischiava la missio in bona - il pretore dava i suoi beni in possesso all'avversario come garanzia.
Il momento cruciale era l'editio actionis: l'attore indicava quale formula voleva usare, poi chiedeva al pretore di procedere (postulatio actionis). Il pretore poteva rifiutare (denegatio actionis) se la richiesta era palesemente infondata, oppure concedere l'azione (datio actionis).
La litis contestatio fissava definitivamente i termini della controversia: l'attore recitava la formula, il convenuto l'accettava, e da quel momento non si poteva più cambiare nulla. Questo atto aveva effetto preclusivo (non si poteva rifare) e conservativo (proteggeva la pretesa dell'attore).
Punto chiave: La litis contestatio era il "punto di non ritorno" del processo romano!