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I primi modelli atomici
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I primi modelli atomici: Thompson, esperimento di scattering, Rutherford, de broigle, il principio di indeterminazione di Heisenberg, Schrodinger
1ªl/2ªl
Appunto
I primi modelli atomici • Thompson Un primo modello atomico fu pensato da Thompson. Secondo lo scienziato inglese l'atomo è una massa positiva, con gli elettroni negativi distribuiti uniformemente al suo interno, che uscivano ed entravano. Da qui nasce il nome modello a plum-cake ovvero a panettone. L'atomo di Thompson è neutro poiché gli elettroni negativi bilanciano la carica positiva e non c'è nucleo. Questo modello spiegava correttamente la trasformazione di un atomo in ione (la perdita o l'acquisto di elettroni). Nonostante questo, questo modello fu abbandonato poiché in contraddizione con i risultati dell'esperimento di scattering. Esperimento di scattering Nell'esperimento di scattering un fascio di particelle alfa viene lanciato contro una sottilissima lamina d'oro, (materiale molto malleabile e facilmente reso sottile), nel cui spessore ci sono poche migliaia di atomi infatti. Uno schermo fluorescente è posizionato intorno alla lamina d'oro in modo da evidenziare l'arrivo di ogni particella alfa con un lampo di luce. Si scoprì che la grandissima maggioranza delle particelle attraversava la lamina senza subire deviazioni, ma un certo numero di esse subiva deviazioni più o meno consistenti, altre ritornavano indietro. Convinto che il modello di Thompson fosse corretto Rutherford si stupì poiché i leggerissimi elettroni non potevano deviare le pesanti particelle alfa. I collaboratori di Rutherford studiarono gli angoli deviazioni delle particelle alfa dopo l'impatto con...
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la lana e si resero conto che questi erano compatibili con le leggi di coloumb: le deviazioni erano dunque prodotte da un'interazione elettrica di tipo repulsivo (positivo + positivo) con particolari punti piccolissimi e di carica positiva interni alla lamina. ● Schermo Sottile lamina d'oro • Modello planetario di rutherford In base al risultato dell'esperimento Rutherford costruì un modello atomico avente al centro il nucleo costituito da un certo numero di protoni e intorno gli elettroni in ugual numero rispetto ai protoni e in movimento rapidissimo su orbite circolari. Nel modello planetario i nuclei che ospitavano i protoni sono dotati di carica positiva e in essi è contenuta la quasi totalità della massa dell'atomo, data l'enorme differenza di massa tra protoni ed elettroni. Il diametro di un atomo è un sacco di volte maggiore quello del suo nucleo poiché gli elettroni che occupano lo spazio intorno al nucleo sono più piccoli dei nuclei stessi possiamo quindi concludere dicendo che è un atomo è quasi del tutto vuoto. Infatti solamente una piccolissima parte di particelle alfa passa dal time talmente vicine ai nuclei degli atomi d'oro da essere deviata. Occorre però spiegare come mai gli elettroni presenti negli atomi essendo carichi negativamente non cadessero per attrazione elettrica sui nuclei di carica positiva. Rutherford ipotizzo che ogni elettrone fosse sottoposto a due forze contrapposte in perfetto equilibrio quelle elettrostatica attrattiva e la forza centrifuga zwitterio.it Sorgente di particelle a I neutroni Gli studi sul nucleo dell'atomo effettuati negli anni successivi evidenziarono che la massa degli atomi dei differenti elementi variava in modo diverso rispetto alla carica positiva. In elementi di massa atomica maggiore la differenza tra carica nucleare massa atomica si faceva sempre più evidente. Solo con la scoperta dei neutroni si capisce che nei nuclei atomici, ad eccezione del nucleo dell'atomo di idrogeno, sono contenute anche queste particelle con la funzione di fare da cuscinetto tra protoni ossia ridurne la reciproca repulsione elettrica. • Il modello atomico di Bohr Secondo la fisica classica e secondo Bohr, nel modello atomico di Rutherford, l'elettrone non può girare in maniera infinita intorno al nucleo senza perdere energia . Bohr si basa sulla teoria quantistica che dice che gli elettroni possono assorbire o perdere energia soltanto un certe quantità e quindi l'energia all'interno degli elettroni stessi è quantizzata, può assumere solo alcuni valori.Gli elettroni di Bohr si muovono intorno ad orbite precise ben separate. Quando gli elettroni assorbono energia possono saltare da un orbita all'altra, passando allo stato eccitato, pero non possono rimanere sempre in quello stato quindi ritornano allo stato fondamentale emettendo una certa frequenza di energia, l'energia e il raggio possono essere calcolati con i numeri quantici. • Nuova visione dell'atomo: de Broglie Louis de Broglie prendendo spunto dalla natura dualistica della luce ipotizzo che ogni corpo e materia ha lo stesso dualismo, ondulatorio e crepuscolare. Ad ogni particella di massa in movimento a velocità può essere associata un onda di materia di una determinata lunghezza d'onda. λ = h mv n=3 n=2 Schrödinger descrisse il comportamento ondulatorio degli elettroni attraverso un'equazione d'onda, un'equazione molto complessa le cui soluzioni dette funzione d'onda e permettono di individuare le diverse zone del nucleo nelle quali la probabilità di trovare ogni singolo elettrone atomico è più alta. Possiamo descrivere graficamente l'andamento di una funzione d'onda per mezzo di una nuvola che si infittisce a formare una specie di nuvola laddove presenti elettroni. n=1 Aumento di energia dell'orbita L'equazione di Broglie è applicabile a qualsiasi corpo in movimento. La presenza della massa al denominatore indica che è impossibile rilevare le caratteristiche ondulatorie dei corpi macroscopici. Gli elettroni però, poiché estremamente piccoli, la lunghezza d'onda è misurabile. Viene emesso un fotone con energia E=hv • Il principio di indeterminazione di Heisenberg Secondo Il fisico tedesco e attraverso la formula del suo principio di indeterminazione, afferma che è impossibile determinare contemporaneamente con esattezza la posizione e la velocità di un elettrone. Perché non appena forniamo lo stato il loro stato si perturba. Dall'orbita all'orbitale: Schrödinger ATOMO DI SCHRODINGER ORBITALE orbite probabili degli elettroni NUCLEO ATOMICO WWW.ANDREAMININI.ORG
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I primi modelli atomici
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I primi modelli atomici: Thompson, esperimento di scattering, Rutherford, de broigle, il principio di indeterminazione di Heisenberg, Schrodinger
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la struttura dell’atomo
7
Modelli chimici di Rutherford, Darwin, Thompson e Bohr
59
sintesi
96
Appunti riassuntivi sulle particelle subatomiche, il modello atomico ti Thomson (a panettone), l’esperimento della lamina d’oro di Rutherford e il conseguente modello atomico nucleare. Spiegazione semplificata degli argomenti.
33
Capitolo sugli atomi, ioni e molecole (argomento trattato in prima superiore) chimica
2
1911
I primi modelli atomici • Thompson Un primo modello atomico fu pensato da Thompson. Secondo lo scienziato inglese l'atomo è una massa positiva, con gli elettroni negativi distribuiti uniformemente al suo interno, che uscivano ed entravano. Da qui nasce il nome modello a plum-cake ovvero a panettone. L'atomo di Thompson è neutro poiché gli elettroni negativi bilanciano la carica positiva e non c'è nucleo. Questo modello spiegava correttamente la trasformazione di un atomo in ione (la perdita o l'acquisto di elettroni). Nonostante questo, questo modello fu abbandonato poiché in contraddizione con i risultati dell'esperimento di scattering. Esperimento di scattering Nell'esperimento di scattering un fascio di particelle alfa viene lanciato contro una sottilissima lamina d'oro, (materiale molto malleabile e facilmente reso sottile), nel cui spessore ci sono poche migliaia di atomi infatti. Uno schermo fluorescente è posizionato intorno alla lamina d'oro in modo da evidenziare l'arrivo di ogni particella alfa con un lampo di luce. Si scoprì che la grandissima maggioranza delle particelle attraversava la lamina senza subire deviazioni, ma un certo numero di esse subiva deviazioni più o meno consistenti, altre ritornavano indietro. Convinto che il modello di Thompson fosse corretto Rutherford si stupì poiché i leggerissimi elettroni non potevano deviare le pesanti particelle alfa. I collaboratori di Rutherford studiarono gli angoli deviazioni delle particelle alfa dopo l'impatto con...
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la lana e si resero conto che questi erano compatibili con le leggi di coloumb: le deviazioni erano dunque prodotte da un'interazione elettrica di tipo repulsivo (positivo + positivo) con particolari punti piccolissimi e di carica positiva interni alla lamina. ● Schermo Sottile lamina d'oro • Modello planetario di rutherford In base al risultato dell'esperimento Rutherford costruì un modello atomico avente al centro il nucleo costituito da un certo numero di protoni e intorno gli elettroni in ugual numero rispetto ai protoni e in movimento rapidissimo su orbite circolari. Nel modello planetario i nuclei che ospitavano i protoni sono dotati di carica positiva e in essi è contenuta la quasi totalità della massa dell'atomo, data l'enorme differenza di massa tra protoni ed elettroni. Il diametro di un atomo è un sacco di volte maggiore quello del suo nucleo poiché gli elettroni che occupano lo spazio intorno al nucleo sono più piccoli dei nuclei stessi possiamo quindi concludere dicendo che è un atomo è quasi del tutto vuoto. Infatti solamente una piccolissima parte di particelle alfa passa dal time talmente vicine ai nuclei degli atomi d'oro da essere deviata. Occorre però spiegare come mai gli elettroni presenti negli atomi essendo carichi negativamente non cadessero per attrazione elettrica sui nuclei di carica positiva. Rutherford ipotizzo che ogni elettrone fosse sottoposto a due forze contrapposte in perfetto equilibrio quelle elettrostatica attrattiva e la forza centrifuga zwitterio.it Sorgente di particelle a I neutroni Gli studi sul nucleo dell'atomo effettuati negli anni successivi evidenziarono che la massa degli atomi dei differenti elementi variava in modo diverso rispetto alla carica positiva. In elementi di massa atomica maggiore la differenza tra carica nucleare massa atomica si faceva sempre più evidente. Solo con la scoperta dei neutroni si capisce che nei nuclei atomici, ad eccezione del nucleo dell'atomo di idrogeno, sono contenute anche queste particelle con la funzione di fare da cuscinetto tra protoni ossia ridurne la reciproca repulsione elettrica. • Il modello atomico di Bohr Secondo la fisica classica e secondo Bohr, nel modello atomico di Rutherford, l'elettrone non può girare in maniera infinita intorno al nucleo senza perdere energia . Bohr si basa sulla teoria quantistica che dice che gli elettroni possono assorbire o perdere energia soltanto un certe quantità e quindi l'energia all'interno degli elettroni stessi è quantizzata, può assumere solo alcuni valori.Gli elettroni di Bohr si muovono intorno ad orbite precise ben separate. Quando gli elettroni assorbono energia possono saltare da un orbita all'altra, passando allo stato eccitato, pero non possono rimanere sempre in quello stato quindi ritornano allo stato fondamentale emettendo una certa frequenza di energia, l'energia e il raggio possono essere calcolati con i numeri quantici. • Nuova visione dell'atomo: de Broglie Louis de Broglie prendendo spunto dalla natura dualistica della luce ipotizzo che ogni corpo e materia ha lo stesso dualismo, ondulatorio e crepuscolare. Ad ogni particella di massa in movimento a velocità può essere associata un onda di materia di una determinata lunghezza d'onda. λ = h mv n=3 n=2 Schrödinger descrisse il comportamento ondulatorio degli elettroni attraverso un'equazione d'onda, un'equazione molto complessa le cui soluzioni dette funzione d'onda e permettono di individuare le diverse zone del nucleo nelle quali la probabilità di trovare ogni singolo elettrone atomico è più alta. Possiamo descrivere graficamente l'andamento di una funzione d'onda per mezzo di una nuvola che si infittisce a formare una specie di nuvola laddove presenti elettroni. n=1 Aumento di energia dell'orbita L'equazione di Broglie è applicabile a qualsiasi corpo in movimento. La presenza della massa al denominatore indica che è impossibile rilevare le caratteristiche ondulatorie dei corpi macroscopici. Gli elettroni però, poiché estremamente piccoli, la lunghezza d'onda è misurabile. Viene emesso un fotone con energia E=hv • Il principio di indeterminazione di Heisenberg Secondo Il fisico tedesco e attraverso la formula del suo principio di indeterminazione, afferma che è impossibile determinare contemporaneamente con esattezza la posizione e la velocità di un elettrone. Perché non appena forniamo lo stato il loro stato si perturba. Dall'orbita all'orbitale: Schrödinger ATOMO DI SCHRODINGER ORBITALE orbite probabili degli elettroni NUCLEO ATOMICO WWW.ANDREAMININI.ORG