I parametri murari

I romani svilupparono varie tecniche di costruzione delle mura. Inizialmente usavano pietre disposte a filari isodomi (con inizio al centro del blocco). La loro vera innovazione fu l'opus caementicium, un calcestruzzo composto da ghiaia, scaglie di pietra o mattoni misti a malta.

Per costruire un muro, i romani scavavano una buca, disponevano le pietre ai lati e riempivano il centro con il calcestruzzo. Questo metodo rendeva le strutture incredibilmente resistenti. Le principali tecniche di muratura erano:

• Opus incertum: piccole pietre di forma irregolare
• Opus reticulatum: pietre a forma tronco-piramidale, disposte a 45°
• Opus vittatum: blocchetti di pietra parallelepipedi in filari orizzontali
• Opus testaceum: utilizzo esclusivo di mattoni
• Opus spicatum: pietre o mattoni a 45° rispetto all'orizzontale, creando un motivo a spina di pesce
• Opus mixtum: combinazione di vari tipi di muratura

💡 L'opus caementicium romano era così resistente che molti edifici costruiti 2000 anni fa sono ancora in piedi oggi, nonostante terremoti e secoli di intemperie!

Le città romane erano organizzate con strade rette e parallele, con due assi principali chiamati Cardo e Decumano. Le vie consolari (come la Via Appia, la Salaria e la Tiburtina) collegavano Roma a tutte le parti dell'impero.

Le strade romane erano un'opera d'ingegneria impressionante. Prima di inventare le strade lastricate, esistevano solo sentieri fangosi. I romani scavavano il terreno per 1,5 metri e creavano strade larghe 3 metri composte da più strati: acciottolato (statumen), pietrisco (rudus), sabbia e ghiaia (nucleus), e infine lastre di pietra chiamate basole (pavimentum). La forma convessa permetteva alla pioggia di defluire senza creare pozze.

Fognature, mura e templi

La Cloaca Massima $fine I sec. a.C. - inizio I sec. d.C.$ era un ingegnoso sistema di canali, in origine a cielo aperto, che permetteva alle acque di scolo del Foro Romano di defluire nel Tevere dopo un percorso di circa 600 metri. Questa innovazione igienica fu fondamentale per lo sviluppo di una città così popolosa.

Le Mura Serviane circondavano Roma per circa 11 km. Furono costruite nel VI sec. a.C. sotto il regno di Servio Tullio, ma oggi ne restano pochi tratti originali a causa dei numerosi restauri. Le Mura Aureliane, edificate tra il 270 e 275 d.C., sono meglio conservate. Lunghe circa 19 km, furono costruite dall'imperatore Aureliano per proteggere la città ormai espansa.

💡 Ti sei mai chiesto perché i romani costruivano templi così diversi da quelli greci? Mentre i greci cercavano la perfezione estetica, i romani privilegiavano la funzionalità e l'adattabilità, rendendo ogni tempio unico!

I templi romani erano più simili a quelli etruschi che a quelli greci. L'ordine architettonico preferito era il corinzio. I romani svilupparono vari schemi:

• Tempio periptero circolare
• Tempio prostilo
• Tempio pseudoperiptero
• Tempio periptero su alto podio
• Tempio periptero su crepidoma
• Tempio periptero sine postico (senza la parte posteriore)

Dopo il I sec. a.C., i templi iniziarono a includere un'abside, uno spazio semicircolare collocato sul lato opposto all'ingresso.

Il Tempio della Triade Capitolina, costruito sul Campidoglio nel 509 a.C., misurava circa 62×53 metri. Aveva 18 colonne nel pronao e 6 colonne laterali, con tre celle dedicate a Giove, Minerva e Giunone. Purtroppo fu costruito con materiali deperibili, quindi oggi non ne rimane quasi nulla.

Il Pantheon

Il Pantheon, che significa "dedicato a tutti gli dei", è uno degli edifici romani meglio conservati. La sua costruzione iniziò nel 27 a.C. per volere di Agrippa, ma la prima versione fu distrutta da un incendio. L'imperatore Adriano lo fece ricostruire completamente diverso dal progetto originale. Oggi ospita anche alcune sepolture importanti, tra cui quella del pittore Raffaello.

La struttura presenta un pronao ottastilo (con otto colonne sul fronte) e altre otto colonne che fiancheggiano il passaggio verso l'ingresso principale. Le colonne sono in marmo grigio all'esterno e marmo rosa all'interno, importato da Assuan in Egitto. Sotto il timpano c'è un'iscrizione dedicata ad Agrippa, un omaggio alla cultura greca.

💡 Sapevi che il Pantheon ha la cupola in calcestruzzo non armato più grande del mondo? Dopo 2000 anni, rimane ancora una delle strutture più affascinanti dal punto di vista ingegneristico!

Il pronao ha tre file di colonne corinzie monolitiche (senza scanalature): 8 frontali grigie e 8 rosse disposte in due file da 4. Una struttura a parallelepipedo collega il pronao alla rotonda, tipica dell'architettura romana. Tutti gli elementi del Pantheon sono in perfetta armonia: il diametro della cupola (43,44 metri) è uguale all'altezza interna dell'edificio, creando uno spazio perfettamente equilibrato.

Al centro della cupola c'è un'apertura circolare chiamata oculus, con un diametro di 9 metri. La pianta circolare sostiene una cupola a calotta emisferica, e nella pavimentazione sono presenti fori per far defluire l'acqua piovana. La cupola, realizzata in conglomerato cementizio, è decorata internamente con lacunari quadrati che un tempo contenevano rosette bronzee. È formata da 5 anelli concentrici e lo spessore dei muri diminuisce salendo, per rendere la struttura più resistente e leggera.

Il Colosseo in dettaglio

Il Colosseo fu costruito con materiali diversi: tufo e laterizio per la struttura, interamente rivestita all'esterno di travertino, mentre le strutture voltate erano in opus caementicium. La facciata esterna presenta quattro piani: i tre inferiori hanno ciascuno 80 arcate su pilastri. Il piano terreno dava accesso alla cavea, mentre i piani superiori contenevano statue.

Gli ordini architettonici si sovrappongono nella facciata curvilinea: dorico (o meglio, tuscanico, cioè dorico con base), ionico e corinzio. Sopra il terzo livello c'è un attico in muratura continua con lesene corinzie che dividono la superficie in spazi occupati da finestre quadrangolari.

💡 Il Colosseo aveva un sistema di copertura mobile chiamato velario! Marinai esperti manovravano enormi teli di stoffa per proteggere gli spettatori dal sole e dalla pioggia.

A due terzi dell'altezza dell'attico sporgevano mensole a gola dritta che fungevano da base d'appoggio per antenne lignee. Queste passavano attraverso canali nell'architrave e sostenevano il velario, una copertura di stoffa che proteggeva dalla pioggia o dal sole, manovrata da marinai esperti.

L'accesso all'edificio avveniva attraverso i vomitoria, ingressi progettati per permettere a un gran numero di persone di entrare e uscire velocemente. La cavea (area degli spettatori) era vasta e divisa orizzontalmente in tre maeniana. Quello superiore aveva gradinate di legno per ridurre la spinta delle volte contro la parete dell'attico. La seconda sezione era destinata ai cavalieri, la prima alle classi sociali minori, mentre i senatori sedevano sul podio alla destra e sinistra del palco imperiale.

I cunei suddividevano la cavea verticalmente. Due ingressi sull'asse maggiore, a lati opposti, davano accesso all'arena, lo spazio più basso, coperto di sabbia, dove si svolgevano gli spettacoli. Gladiatori e animali feroci apparivano in modo scenografico dai sotterranei, creando un effetto drammatico per il pubblico.