Le prime opere rivoluzionarie
Donatello ha vissuto ben 80 anni e ha viaggiato molto, studiando le opere antiche a Roma e lavorando anche a Padova. Questi viaggi hanno influenzato profondamente il suo stile artistico.
Il Crocifisso di Donatello è completamente diverso da quello più tradizionale di Brunelleschi. Cristo non appare completamente morto, ha i capelli corti e il peso del corpo gli fa divaricare le gambe in modo molto realistico. Molti criticarono quest'opera perché sembrava rappresentare un semplice contadino invece che il Salvatore - ma era proprio questo il punto! Donatello voleva mostrare l'umanità di Cristo, non solo la sua sacralità.
Il San Giorgio, scolpito durante la giovinezza dell'artista, si trova oggi al Museo del Bargello ma originariamente era nella nicchia esterna di Orsanmichele a Firenze. La statua rappresenta il santo soldato in posizione di chiasmo, slanciato ed elegante, che simboleggia la vittoria del bene sul male.
Curiosità: Nel basamento del San Giorgio, Donatello applica per la prima volta la prospettiva nella scultura usando la tecnica dello "stiacciato" - uno spazio compresso che crea profondità.
Nel Banchetto di Erode (una formella di bronzo per il battistero di Siena), racconta la drammatica storia di Salomé che chiede la testa di Giovanni Battista. L'opera mostra magistralmente le diverse emozioni dei personaggi e usa un'architettura romana come sfondo.