Salvatore Quasimodo rappresenta una delle voci più significative della poesia italiana del Novecento, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1959.
La vita di Salvatore Quasimodo inizia a Modica nel 1901, dove trascorre l'infanzia prima di trasferirsi a Messina. La sua formazione è caratterizzata da studi tecnici, ma la passione per la letteratura lo porta a dedicarsi completamente alla poesia. Le sue opere più importanti includono "Ed è subito sera" (1942), "Giorno dopo giorno" (1947) e "La vita non è sogno" (1949), che rappresentano l'evoluzione del suo stile poetico dall'Ermetismo verso una poesia più impegnata socialmente.
La poetica di Quasimodo si sviluppa attraverso diverse fasi: inizialmente aderisce all'Ermetismo, caratterizzato da un linguaggio denso e simbolico, per poi evolversi verso temi più civili e sociali dopo l'esperienza della Seconda Guerra Mondiale. Le sue poesie affrontano temi universali come l'amore, la morte, la solitudine e la libertà, sempre mantenendo un forte legame con la sua terra d'origine, la Sicilia. La sua morte avviene a Napoli nel 1968 a causa di un'emorragia cerebrale. Il suo lascito poetico, spiegato ai bambini nelle scuole italiane, continua a influenzare la letteratura contemporanea. Le sue opere sono caratterizzate da una profonda riflessione sulla condizione umana e da un linguaggio che, pur nella sua complessità, riesce a toccare le corde più profonde dell'animo umano. Il suo contributo alla letteratura italiana è stato fondamentale per il rinnovamento del linguaggio poetico del Novecento.