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PRIMA GUERRA MONDIALE

24/10/2022

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CONTESTO E CAUSE
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CONTESTO E CAUSE Le mire espansionistiche avevano alimentato la concorrenza internazionale, e a rendere la guerra inevitabile fu il sommarsi anche di: instabilità politica, conflitti armati che segnarono il declino dei grandi imperi multinazionale e la crisi politica internazionale. Premesse della guerra: PRIMA GUERRA MONDIALE ● Il nazionalismo era cruciale per legare le masse allo Stato, idea che aveva attenuato i conflitti di classe che minavano la stabilità sociale; Positivismo e scoperte scientifiche che avevano segnato il miglioramento della qualità di vita e un rinnovamento culturale, progredendo con idee razziste e xenofobe, con la falsa convinzione che l'occidente fosse al di sopra delle altre civiltà; ● ● Innovazioni della seconda rivoluzione industriale che hanno portato allo sviluppo economico e consentito di realizzare le prime rmi di ante potenza. Crescita nuovi mercati e competizione economica tra Stati Lo Stato sviluppò la corsa agli armamenti e investì nelle flotte militari per aggiudicarsi il dominio dei mari. DIFFICOLTA' IMPERO RUSSO L'Impero russo era una grande potenza data la vastità del territorio, il numero degli abitanti, la forza militare e la cauta modernizzazione. I contadini erano oppressi da tasse elevate e un'endemica povertà, essi erano organizzati in villaggi (mir) e il Paese si trovava all'esordio dello sviluppo industriale e si consolidarono le concentrazioni industriali nelle grandi città (Mosca, San Pietroburgo). Tra operai e contadini esplosero tensioni...

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Didascalia alternativa:

sociali che crearono agitazioni in tutto il paese. Lo Zar Nicola II fu costretto a concedere delle riforme: venne istituito un Parlamento, la Duma, vennero introdotte libertà politiche e civili e ci fu una riforma agraria a vantaggio della proprietà individuale. Dopo la sconfitta della guerra contro il Giappone, lo zar rafforzò l'esercito ed estese l'influenza russa nella regione balcanica. TENSIONI IMPERO AUSTRO-UNGARICO L'Impero dell'Austria-Ungheria era scosso all'interno da tensioni indipendentistiche. Neanche il blocco etnico tedesco e magiaro dominante era compatto e nacquero rivalità tra cattolici e socialisti. L'industria era fiorente ma rurale. Ci furono alcune riforme come la legislazione sociale e fu introdotto il suffragio universale maschile a chi avesse compiuto i 24 anni e si volle ambire ad ampliare la propria potenza sui Balcani. QUESTIONDE D'ORIENTE Alla fine dell'800 il declino dell'Impero ottomano rese instabile l'intera area balcanica. La pace segnò un allargamento dell'influenza russa sulla zona. Nel 1879 il cancelliere tedesco Otto von Bismarck convocò il CONGRESSO DI BERLINO per accogliere le pretese russe, affrontare aspirazione d'indipendenza dall'Impero ottomano e designare i confini della Bulgaria. Nel 1908 l'Austria-Ungheria decise di annettere al proprio territorio la Bosnia Erzegovina, ciò creò scontento nella Serbia e nella Russia. ALLEANZE CONTRAPPOSTE Bismarck tutela gli interessi tedeschi attraverso accordi, nel 1882 promosse la formazione della TRIPLICE ALLEANZA tra Germania, Italia e Impero austro-ungarico. Il trattato aveva un carattere ostile alla Francia, esso ne temeva la rivincita della perdita dell'Alsazia e della Lorena. L risposta francese fu la DUPLICE INTESA (1894) tra Francia e Russial e poi rafforzata con l'Inghilterra con la TRIPLICE INTESA (1907). L'equilibrio internazionale della Belle époque era stato svuotato dall'interno. Le forze protagoniste diventarono sostenitrici di una politica estera più progressista. Bismarck si dimise per contrasti con Guglielmo II. Dall'Europa al mondo i disegni imperialisti di quest'ultimo seguivano le rotte dei gruppi finanziari, indirizzandosi verso Africa, Estremo Oriente, Balcani e Turchia. Allestimento di una potentissima flotta da guerra. Le rivalità tra Germania e Inghilterra si ritengono la causa scatenante della guerra. L'aspirazione della prima era di diventare una potenza globale, dotata di flotta e per la seconda sarebbe stata una minaccia diretta, il controllo degli oceani era una risorsa vitale e garantiva il dominio delle colonie. CRISI INTERNAZIONALI 2 crisi marocchine del 1906 e 1911, la Germania avanzò le pretese sul Marocco suscitando la reazione francese; a seguito seguirono le guerre balcaniche, mentre 'Impero ottomano, sconfitto, dovette abbandonare tutti i suoi possedimenti nei Balcani e la Bulgaria venne sconfitta. PRIMA FASE DELLA GUERRA: SCOPPIO DEL CONFLITTO Il 28 giugno 1914, a Sarajevo (Bosnia) lo studente irredentista Gavrilo Princip, uccise l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austriaco. Il 20 luglio l'Austria inviò alla Serbia un ULTIMATUM, e nonostante la Serbia avesse accettato bona parte di queste richieste, il 28 luglio dichiarò guerra. Ne seguì una reazione a catena tra le alleanze: Francia, Inghilterra e Russia nella TRIPLICE INTESA e Germania e Austro-Ungheria negli IMPERI CENTRALI e successivamente con l'Italia crearono la TRIPLICE ALLEANZA: ● ● 30 luglio: la Russia ordinò la mobilitazione generale 1° agosto: Germania dichiara guerra alla Russia 3 agosto: Germania dichiara guerra alla Francia 4 agosto: Gran Bretagna entra in guerra Nel corso del 1914 entrano in guerra anche Giappone e Impero Ottomano a sostegno degli imperi centrali, nel 1915 entra l'Italia con l'Intesa e sul fronte opposto la Bulgaria, seguita da Romania, USA, Grecia e Cina nel 1917. FRONTE OCCIDENTALE 2 fronti principali: OCCIDENTALE ED ORIENTALE. Nel primo combatterono francesi e inglesi e nell'altro tedesco e austro-ungheresi da una parte e russi e serbi dall'altra. L'intervento italiano contro l'Austria sul FRONTE MERIDIONALE. Le operazioni iniziarono in quello occidentale, dove i tedeschi attaccarono i francesi, il piano prevedeva l'invasione della Francia attraverso il Belgio e il Lussemburgo., che erano due stati neutrali. L'offensiva tedesca fu fermata dai francesi ne dagli inglesi sul fiume MARNA nella battaglia tra il 6 e l'11 settembre 1914; fu una carneficina. Dopo altre battaglie il fronte si stabilizzò e quello che era stato immaginato un conflitto di movimento, di breve durata, si trasformò in una GUERRA DI LOGORAMENTO E DI POSIZIONE. Gli eserciti contrapposti si attestarono lungo una linea di 800km di trincee e di filo spinato dal Canale della Manica alla Svizzera. Tra febbraio e aprile 1916 i tedeschi furono fermati a VERDUN e nel novembre sul fiume SOMME. FRONTE ORIENTALE I tedeschi ottennero 2 vittorie contro i russi nelle battaglie di TANNENBERG (27-30 agosto 1914) e dei LAGHI MASURI (7-14 settembre), i russi sconfissero gli austriaci in GALIZIA (23 agosto-11 settembre). Proprio qui partì una offensiva degli imperi centrali ma il fronte si stabilizzò. La sconfitta russa e il fallimento della spedizione anglo-francese nei Dardanelli ebbero ripercussioni ripercussioni nei Balcani, la Serbia fu travolta, seguita dalla Romania. La Russia vinse sugli austriaci il 4 giugno 1916 e si spinse fino ai Carpazi. Al temine del 1916 nessuno dei 2 schieramenti aveva conseguito vittorie decisive. FRONTE MEDIOORIENTALE In Medio Oriente la Gran Bretagna e la Francia tentarono di conquistare lo stretto dei Dardanelli contro i turchi. Dopo la guerra i vincitori si accordarono per spartirsi quei territori. GENOCIDIO DEGLI ARMENI Gli armeni, una minoranza cristiana dell'Anatolia, pretendevano la loro autonomia ed iniziò la repressione da parte dei turchi che miravano ad un paese omogeneo, e così iniziarono il loro progetto, un vero e proprio GENOCIDIO (soppressione di un gruppo etnico tramite eliminazione fisica). Tra il 1915 e 1916 1 milione di armeni fu sterminato nel corso di una marcia di deportazione dalle città dell'Anatolia al deserto siriano. DIMENSIONE GLOBALE DEL CONFLITTO Il Giappone, schieratosi con l'Intesa, attaccò la Germania occupando le isole del Pacifico e ordinò al governo cinese "21 DOMANDE", le quali, se accettate avrebbero fatto della Cina una colonia nipponica. La Cina cercò la protezione di USA e Gran Bretagna, entrando con loro in guerra nel 1917. Le operazioni belliche, per la prima volta, vennero estese a tutti i continenti. I fronti di guerra coinvolsero anche gli oceani, la Gran Bretagna attuò un rigido blocco navale contro gli Imperi Centrali e la Germania reagì con la guerra sottomarina. Il 7 maggio 1917 i tedeschi affondarono il transatlantico inglese LUSITANIA, e iniziò la GUERRA SOTTOMARINA ILLIMITATA. ITALIA IN GUERRA Allo scoppio della guerra l'Italia era ancora legata agli Imperi centrali, ma il loro trattato aveva un valore difensivo e si proclamò NEUTRALE. I socialisti erano contrari alla guerra e la borghesia era divisa tra quelli che volevano schierarsi contro l'Austria e quelli che non volevano la guerra. Questa spaccatura divideva neutralisti ed interventisti. Il pacifismo cattolico conviveva con l'internazionalismo socialista e con l'obiettivo di Giolitti di ottenere territori da entrambe le alleanze. Le aspirazioni dei sindacalisti rivoluzionari aveva provocato il crollo del vecchio ordine sociale e a sostegno della guerra si schierò Benito Mussolini, che lasciò la direzione dell'"Avanti", un quotidiano socialista. I neutralisti avevano la maggioranza in parlamento, ma gli interventisti manifestarono nelle piazze e nelle "radiose giornate" del maggio 1915 si registrarono aggressioni ai giolittiani e neutralisti. L'iniziativa del monarca Salandra e del ministro Sonnino risolsero la situazione e ripristinarono l'ordine sociale e optarono per l'entrata in guerra nella speranza di ottenere territori rilevanti, e scelsero la Triplice Intesa. Il 26 Aprile 1915 firmarono il PATTO DI LONDRA e l'Italia si impegnava ad entrare in guerra entro un mese in cambio di Trentino, Alto Adige, Venezia Giulia, Istria, Dalmazia, Valona in Albania e isole del Dodecaneso. Il progetto era ritagliarsi dell'influenza tra Adriatico e i Balcani. FRONTE MERIDIONALE Le truppe italiane iniziarono le ostilità contro quelle austro-ungariche il 24 maggio 1915 attaccando sul fiume Isonzo e sull'altopiano del Carso. Il piano offensivo del comandante Cadorna si basava sul tentativo fi forzare lo sbarramento austriaco ma ottennero scarsi risultati. Il fronte si stabilizzò e da guerra di movimentò diventò guerra di posizione. Il 15 maggio 1916 ebbe inizio la STRAFEXPEDITION, spedizione punitiva degli austriaci per vendicare il suo cambio di alleanza. Sull'Isonzo gli italiani riuscirono ad ottenere piccoli successi occupando Monte San Michele, Sabotino e Gorizia. LA MORTE DI MASSA Dopo la seconda rivoluzione industriale si diffuse la massificazione di produzione, consumi ma anche di guerra e morte. Scavate nella roccia e nel fango, nella sabbia e protette da filo spinato o fortificazioni in cemento armato, le TRINCEE diventarono il simbolo della morte di massa. Chilometri di buche in cui migliaia di uomini si affollavano, vivevano e morivano. Le loro esperienze rinchiusi in quei buchi furono tragiche e le conseguenze erano: disponibilità ridotta di uomini freschi al momento dell'attacco, clima di esasperazione, ripetizione ossessiva degli attacchi, volontà di autoannientamento, con un regime che puntava ad un'obbedienza immediata. ESPERIENZA DEI SOLDATI I combattenti erano inebetiti, e sottoposti ad un bombardamento a lunga durata soffrivano di una malattia, SHELLSHOCK, malattia mentale, venivano portati nei manicomi e trattati come terapie sbrigative a sufficienza per rimandarli a combattere. Ebbero un senso di estraniazione psicologica e sociale. ARMI NUOVE E DISTRUTTIVE Stretto legame con la modernità fu l'efficienza tecnologica delle armi, come l'artiglieria (cannoni, mitragliatrici); progressi chimici come l'invenzione di esplosivi e gas tossici, usati per la prima volta dai tedeschi ad Ypres. Nuovi strumenti di difesa come aereo e carro armato e per la guerra navale i sommergibili. CONSEGUENZA DELLA GUERRA SULL'ECONOMIA Lo sviluppo delle armi portò agli stati di attivare il loro potenziale economico-industriale, l'Italia si dotò di un'industria meccanica, siderurgica, automobilistica e chimica adeguate. Aumentarono l'occupazione e la produzione sia militare che civile. L'intervento dello stato nell'economia conobbe espansione ed esso divenne il principale committente, si imposero tasse nuove, furono lanciati prestiti nazionali e ci fu un'impennata dell'inflazione. L'economia era basata su un rapporto triangolare tra STATO, INDUSTRIALI e SINDACALISTI. Le industrie furono militarizzate. CONSEGUENZA DELLA GUERRA SULLA POLITICA La guerra provocò la diminuzione del potere dei parlamenti e l'aumento di quello dei governi e dei militari. In Italia si varò un governo di unità nazionale, guidato da Paolo Boselli. Si ebbero limitazioni più forti soprattutto nei paesi sconfitti. Il controllo più rigido riguardò la stampa, fu sottoposta la censura per diffondere un'immagine eroici della guerra, per questo si definisce una guerra TOTALE, perché oltre al fronte vero ne esisteva anche uno INTERNO, a cui si agganciò anche la propaganda attraverso giornali, manifesti, cartoline che richiamavano la popolazione alo sforzo bellico, al lavoro. Le donne diventarono infermiere, portarono assistenza ai soldati e furono le "mad rine di guerra", sostituirono gli uomini nelle campagne e nelle fabbriche, dove acquistarono maggior responsabilità e indipendenza. 1917: ANNO DI SVOLTA I civili subirono ripercussioni nella loro vita quotidiana, il blocco navale strangolò l'economia tedesca e la popolazione era sottoalimentata, esplosero varie rivolte, lasciando emergere la richiestaftr5trdfc di pace. Le grandi coalizioni patriottiche si sfaldarono, ci furono casi di ammutinamento (i soldati si rifiutarono di combattere) nell'esercito francese e la popolazione civile diede vita a scioperi e sommosse. Papa Benedetto 15esimo condannò la guerra definendola un'inutile strage. CROLLO RUSSIA Il tracollo militare cominciò a causa delle carenze alimentari che provocarono a Pietrogrado lo scoppio di una rivolta di operai e soldati il 23 febbraio 1917. Lo Zar Nicola II abdicò e si insediò un governo provvisorio guidato da Kerenskij, un socialista rivoluzionario. La "rivoluzione di febbraio" era legata alla condotta della guerra: gravi perdite umane, la produzione era bloccata, la disoccupazione era aumentata, la rete dei trasporti ferroviari era dissestata e le vie di comunicazione erano semiparalizzate. Nelle fabbriche, campagne e nell'esercito si affermarono i SOVIET che si contrapponevano al governo legale, le tensioni crebbero col moltiplicarsi di espropri ai danni dei proprietari terrieri, scioperi, occupazioni nelle industrie. RIVOLUZIONE BOLSCEVICA Il partito bolscevico guidato da LENIN lanciò un programma rivoluzionario: pace, terra ai contadini, pane e lavoro agli operai, libertà di scelta per le minoranze nazionali presenti in Russia. Il 24-25 ottobre i bolscevichi presero il potere, eleggendo a capo del governo Lenin, furono avviati i negoziati di pace con gli Imperi centrali che si conclusero col trattato di BREST-LITOVSK il 3 marzo 1918, dove persero territori e risorse economiche. ENTRATA IN GUERRA DEGLI USA Il crollo dell'impero zarista avrebbe dovuto indebolire l'Intesa, ma fu controbilanciato dall'intervento degli USA, il 6 aprile 1917; la maggioranza dell'opinione pubblica era ISOLAZIONISTA, si opponeva al coinvolgimento delle vicende europee. Cause dell'intervento: difendere gli interessi economici con l'Intesa, concedere prestiti, minaccia della guerra sottomarina dalla Germania, simpatie per gli ideali di libertà e giustizia cari al presidente in carica. DISFATTA DI CAPORETTO Gravissima sconfitta militare il 24-26 ottobre 1917, gli austriaci penetrarono nella pianura padana fino al fiume Piave. Vittorio Emanuele Orlando assunse la carica di presidente del Consiglio, il nuovo governo promise ai contadini, l'industria lavorò a ritmo serrato per colmare le perdite. Cadorna fu sostituito da ARMANDO DIAZ per colmare la sconfitta tra ufficiali e soldati, addolcire le discipline militari per difendere il territorio invaso dal nemico. Alla strategia dell'attacco di Cadorna si sostituì quella difensiva di Diaz. FINE DELLA GUERRA Dopo la sconfitta di Caporetto e sul Piave, l'Italia vinse a Vittorio Veneto. Il 4 novembre 1918 venne siglato I'ARMISTIZIO che segnava la vittoria italiana. Le truppe anglo-francesi, rafforzate dall'America respinsero gli attacchi e i tedeschi si ritirarono. Dopo la BATTAGLIA DI AMIENS i tedeschi si dileguarono definitivamente. La Bulgaria fu invasa, poi l'Impero ottomano e l'impero asburgico. Le aspirazioni indipendentistiche sollevarono i popoli. L'Ungheria si proclamò indipendente, nasce la Repubblica cecoslovacca e la lugoslavia. In Svizzera si proclama la repubblica. RESA DELLA GERMANIA Ci furono rivolgimenti interni e si propagò il moto rivoluzionario e fu proclamata la repubblica. Il nuovo governo socialdemocratico firma l'armistizio l'11 novembre 1919. La Germania crollò sotto la crisi politica interna e i progetti politici trasformarono la società. CONFERENZA DI PARIGI La conferenza di pace si aprì a Parigi il 18 gennaio 1919 con la partecipazione di 32 stati vincitori, dove si aspirò alla riorganizzazione del mondo e delle relazioni internazionali, per diminuire il protezionismo commerciale e la riduzione degli armamenti., costituendo un'associazione generale delle nazioni e prevalsero gli interessi nazionali delle potenze europee vincitrici. I trattati di pace tedeschi vennero firmati a Versailles il 28 giugno, la Germania fu costretta a: Cedere tutte le colonie ● Restituire Alsazia e Lorena alla Francia e altri territori alla Polonia Pagare riparazioni di guerra Concedere alla Francia per 15 anni lo sfruttamento del bacino minerario della Saar ● Divieto di costruire aerei, artiglieria pesante, carri armati ● Smilitarizzare la Renania Abolizione della coscrizione obbligatoria e riduzione dell'esercito ● ● ● Il 10 settembre 1919 col TRATTATO DI SAINT-GERMAIN nascono nuovi stati indipendenti: Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, Ungheria, lugoslavia. II TRATTATO DI SERVES, firmato il 10 agosto 1920 definì la sistemazione dell'impero ottomano. La Turchia venne divisa tra Francia e Gran Bretagna. Il 28 aprile 1919 fu istituita la SOCIETA' DELLE NAZIONI, con sede a Ginevra. Dall'organizzazione furono escluse Russia e Germania, mentre gli USA decisero di non aderirvi. Uno degli obiettivi dei vincitori fu l'isolamento della Russia bolscevica, un "cordone sanitario" di STATI-CUSCINETTO per evitare il contagio comunista si propagasse oltre i suoi confini.