L’apparto locomotore

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 costituito da:
l'apparato scheletrico
• l'apparato muscolare
La forma dei corpi è plasmata da
3 diversi sistemi scheletrici:
ENDOSCHELETRO
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3 diversi sistemi scheletrici:
ENDOSCHELETRO
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3 diversi sistemi scheletrici:
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• l'apparato muscolare
La forma dei corpi è plasmata da
3 diversi sistemi scheletrici:
ENDOSCHELETRO

costituito da: l'apparato scheletrico • l'apparato muscolare La forma dei corpi è plasmata da 3 diversi sistemi scheletrici: ENDOSCHELETRO impalcatura rigide interne al corpo (vertebrati) Nell'uomo è formato da cartilagine e ossa, nelle prime fasi dello sviluppo embrionale l'endoscheletro risulta cartilagineo Funzioni: L'APPARATO LOCOMOTORE sostiene il corpo Permette il movimento . Protegge gli organi interni Produce le cellule del sangue • Immagazzina ioni calcio e fosforo Funzioni: sostegno Protezione Movimento ESOSCHELETRI sono armature che racchiudono il corpo degli animali (artropodi) OSSA LUNGHE sono sviluppate prevalentemente in una sola dimensione es. omero, tibia. Clavicola Hanno una forma cilindrica con estremità tondeggianti dette EPIFISI di tessuto spugnoso collegate da una parte detta DIAFISI di tessuto compatto rivestita dal periostio Sono attraversate da una cavità centrale, il canale midollare (rivestito dall'ENDOSTIO che produce osteociti) contenente il midollo osseo giallo (composto da grasso trasportato dal sangue). In questa cavità nel bambino si trova il midollo rosso emopoietico da cui prendono origine gli elementi del sangue. Le estremità o teste hanno uno strato interno di osseo spugnoso con una struttura ad alveare con piccole cavità che contengono il midollo osseo rosso (produce cellule del sangue) Scapola SCHELETRI IDROSTATICI sono formati da un liquido incomprimibile racchiuso in un cilindro (vermi, molluschi, celenterati) Osso zigomatico Omero Carpo Metacarpo Radio Ulna Osso frontale Femore Tibia Perone Tarso Metatarso Osso temporale Mascella Mandibola Costole Sterno Costola fluttuante (2) Colonna vertebrale Coccige Rotula Prima falange Seconda falange Terza falange lleo Sacro LO SCHELETRO OSSA BREVI sviluppate in modo uguale nelle 3 dimensioni (vertebre) Osso occipitale Atlante Acromion Spina della scapola Scapola Epitroclea Grande trocantere Epicondilo Olecrano Collo del femore Testa del femore Ischio Astragalo Calcagno È formato da 206 ossa costituite da tessuto osseo e rivestite da PERIOSTO, un connettivo denso fibroso. si distinguono 4 tipi: Sicco Osso parietale Epistrofeo Vertebra cervicale (7) Testa dell'omero Vertebra toracica (12) Costola falea (3) Vertebra lombare (5) Sacro Prima falange Seconda falange Terza falange Condilo laterale del femore Condilo mediale del femore OSSA IRREGOLARI ossa del...

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Adoro questa applicazione [...] consiglio Knowunity a tutti!!! Sono passato da un 5 a una 8 con questa app

Stefano S, utente iOS

L'applicazione è molto semplice e ben progettata. Finora ho sempre trovato quello che stavo cercando

Susanna, utente iOS

Adoro questa app ❤️, la uso praticamente sempre quando studio.
Didascalia alternativa:

bacino OSSA PIATTE sono lunghe e larghe ma di spessore ridotto (ossa del cranio, sterno) La loro crescita è regolata da ormoni: prima della pubertà sono l'ormone della crescita (GH) prodotto dall'ipofisi; i fattori di crescita insulino-simili prodotti dall'osso stesso e dal fegato in risposta della stimolazione di GH; gli ormoni prodotti dalla tiroide e l'insulina prodotta dal pancreas Durante la pubertà vengono liberti gli estrogeni (ormoni sessuali prodotti dalle ovaie e ghiandole surrenali) e gli androgeni (prodotti dai testicoli e dalle ghiandole surrenali) sono questi i responsabili della crescita adolescenziale Sovrapproduzione di GH= gigantismo Produzione scarsa = nanismo 7 Vertebre cervicali 12 Vertebre toraciche 5 Vertebre lombari 5 Vertebre sacrali 4 Vertebre coccigee. Etmoide Lacrimale Sfencidale (grande ala) Nasale sinistro Zigomatico Maxcelare sup. ant... Denti Foro mentoniero Frontale LO SCHELETRO (si divide in due parti) Lordosi cervicale SCHELETRO ASSILE è formato da: Cifosi dorsale Lordosi lombare Mascellare inferiore Parietale Faccia laterale dello scheletro del capo Temporale Apofisi zigomatica del temporale Processo mastoideo Occipitale LA GABBIA TORACICA protegge il cuore e i polmoni è formata da 12 paia di costole posteriormente attaccate alle vertebre toraciche e anteriormente allo sterno Le prime 7 costole sono dette costole vere e si uniscono con lo sterno; le 3 successive sono dette false costole unite tra loro da una cartilagine a sua volta articolata con lo sterno; le ultime 2 sono dette costole fluttuanti perché sono più corte e non raggiungono lo sterno COLONNA VERTEBRALE è formata da 33-34 vertebre suddivise in: 7 cervicali, 12 toraciche, 5 lombari, 5 sacrali e 4-5 coccigee La prima vertebra è detta ATLANTE e su essa si poggia il cranio La seconda è detta EPISTROFEO, possiede uno spuntone osseo o dente che si incastra nell'atlante consentendo i movimenti di flessione, rotazione ed estensione del collo Tra le vertebre ci sono dischi cartilaginei che fungono da cuscinetti ammortizzatori dando alla colonna mobilità e flessibilità Le dimensioni dei dischi con gli anni diminuiscono di 3mm tra i 25 ei 40 anni e di 3 cm nell'uomo e 5 cm nella donna dopo i 70 anni Nel bambino appena nato la colonna è rettilinea, con la crescita assume una curva a S, di profilo presenta 3 curvature: lordosi cervicale (convessa anteriore), cifosi dorsale (convessa posteriore), lordosi lombare ( convessa anteriore) Scoliosi deviazione laterale della colonna vertebrale, può essere congenita o acquisita = CRANIO protegge il cervello Alloggia molti organi sensoriali come occhi, orecchie, il primo tratto del l'apparato digerente e respiratorio Alla base del cranio vi è il forame occipitale un foro che serve da passaggio per il midollo spinale e all'articolazione della testa con la colonna Il cranio è diviso in : NEUROCRANIO Si trova nella volta cranica dov'è sono contenute le strutture nervose della testa SPLANCOCRANIO si trova al di sotto della fronte dove si trovano gli organi sensoriali SCHELETRO APPENDICOLARE Comprende gli arti assieme al cinto scapolare e al cinto pelvico che articolano le ossa degli arti LE OSSA Ossa che ne fanno parte: parietali, temporali, frontale, sfenoioide (fossetta detta sella turcica che contiene l'ipofisi), etmoide, occipitale Sono formate da tessuto osseo il quale è formato per il 95% da una matrice extracellulare e per il 5% da cellule vive dette osteociti Esistono 2 tipi di tessuto osseo: TESSUTO OSSEO COMPATTO è formato da unità cilindriche dette sistemi di Havers o osteoni Ogni osteone è formato da lamelle concentriche attorno a un canale detto canale di Havers dove si trovano vasi sanguigni e nervi, le cellule si trovano in spazi scavati tra le lamelle osseo Ossa che ne fanno parte: Mandibola, vomere, mascellari, palatine, zigomatiche, lacrimali, nasali, cornetti inferiori ARTO SUPERIORE è formato dal braccio (omero), dall'avambraccio (formato da 2 ossa parallele, radio e ulna) e dalla mano (formato da 27 ossa del corpo, metacarpo e falangi) È collegato alla colonna vertebrale per mezzo del cinto scapolare (formato da scapola e clavicola) ARTO INFERIORE È collegato alla colonna vertebrale attraverso il cinto pelvico (formato dall'osso dell'anca derivante dalla fusione di 3 ossa: ileo, ischio e pube) L'arto inferiore è formato da 3 parti: la coscia (formata dal femore), la gamba (formato da 2 ossa parallele tibia e perone), dalla rotula o patella e il piede (formato da 26 ossa del tarso, metatarso e falangi) LA MATRICE è formata da fibre di collagene che conferisce all'osso flessibilità e da sali di calcio soprattutto fosfato e carbonato di calcio che rendono l'osso rigido e resistente . OSTEOCITI si trovano nelle cavità del tessuto osseo collegate tra loro da minuscoli canali. Comunicano tra loro attraverso prolungamenti citoplasmatici TESSUTO OSSEO SPUGNOSO • è formato da lamelle dette TRABECOLE che ramificandosi tra loro formano un reticolo tridimensionale che delimita cavità intercomunicanti che contengono il midollo L'ACCRESCIMENTO OSSEO Nel corso della vita le ossa vengono distrutte e ricostruite in continuazione (RIMANEGGIAMENTO OSSEO) La crescita delle ossa è dovuta dalla presenza di zone "aperte" presenti nel cranio del neonato (dette Fontanelle che facilitano la nascita e la crescita del cervello) Nelle ossa lunghe al confine tra diafisi ed epifisi (1 processo di formazione dell'osso, detto OSSIDIFICAZIONE, comporta la sostituzione del tessuto cartilagineo con tessuto osseo e avviene in diverse fasi: la cartilagine viene rivestita da matrice ossea (manicotto osseo) grazie agli osteoblasti, destinati ad essere inglobati nella matrice ossea e a trasformarsi in osteociti nell'osso maturo Il rimaneggiamento osseo permette di mantenere costante la concentrazione di calcio nel sangue Alla nascita la maggior parte della cartilagine è già stata sostituita da osso tranne in due zone: le cartilagini articolari (rivestono le estremità delle ossa) e le piastre epifisarie. La nuova cartilagine si forma in continuazione aumentando la lunghezza dell'osso: l'aumento di diametro (accrescimento per opposizione) è dovuto dagli osteoblasti del periostio che aggiungono tessuto osseo sulla superficie esterna della diafisi. Verso i 17 anni per le femmine e i 20 per i maschi anche queste zone si ossidificano, e resterà un residuo della piastra epifisaria nella linea epifisaria, linea di tessuto osseo che attraversa l'epifisi. Gli OSTEOCLASTI grazie all'attività di acidi ed enzimi digestivi hanno la funzione di dissolvere la matrice dell'osso Gli OSTEOBLASTI creano nuova matrice ossea In un periodo di 5-6 anni lo scheletro viene completamente demolito e ricostruito. Oltre una certa età il processo di rimaneggiamento osseo rallenta e le ossa diventano più porose e fragili (OSTEOPOROSI) Quando la concentrazione ematica diminuisce il calcio di origine ossea rimane nel sangue o viene rilasciato dall'osso per azione dell'ORMONE PARATIROIDEO Quando la concentrazione ematica aumenta il calcio torna nell'osso per azione della CALCITONINA (prodotta dalla tiroide) La vitamina D favorisce l'assorbimento del calcio a livello intestinale e del tessuto osseo LE ARTICOLAZIONI Sono strutture dove le ossa entrano in contatto tra loro In base alla struttura le articolazioni possono essere: FIBROSE (in genere sono fisse), CARTILAGINEE (sono anfiartrosi e comprendono sinfisi pubica e le articolazioni intervertebrali) e SINOVIALI (sono mobili), a seconda che a livello dell'articolazioni tra le regioni ossee si trovi tessuto fibroso, cartilagineo o una cavità articolare. Le articolazioni sinoviali (presenti in braccia e gambe) sono separate dalle ossa da una cavità contenente liquido sinoviale, e presentano 4 caratteristiche distintive: Cartilagine articolare: le estremità ossee che formano l'articolazione sono rivestite da cartilagine articolare Capsula articolare fibrosa: le articolazioni sono racchiuse da un manicotto o capsula di tessuto connettivo fibroso, e la capsula è rivestita internamente da una membrana sinoviale liscia Enartrosi Cavità articolare: è racchiusa dalla capsula articolare contenente liquido sinoviale. che agisce da lubrificante. All'interno della cavità articolare a volte sono interposte formazioni fibrose e fibro-cartilaginee di forme e dimensioni variabili. Quelle di forma semilunare sono dette MENISCHI e consentono un contatto più ampio delle superfici articolari. Legamenti di rinforzo: di solito la capsula fibrosa è rinforzata da legamenti goles Artrodia Ginglimo laterale In base al movimento che permettono alle due ossa le articolazione si dividono in: SINANTROSI O FISSE non rendono possibile alcun movimento (presenti nelle ossa del cranio) ANFIARTROSI O SEMIMOBILI consentono movimenti limitati (presenti nella colonna vertebrale, tra le vertebre) DIARTROSI O MOBILI consentono il massimo del movimento (si trovano nello scheletro appendicolare Articolazione a sella . Articolazione ellissoidale Ginglimo frontale Esempi di articolazioni mobili: ENATROSI: sfera che ruota all'interno di un incavo, . La rottura dei menischi è difficilmente curabile, a volte si interviene chirurgicamente con l'artroscopia . permette la rotazione su piani diversi (es anca scapola omero) GINGLIMO FRONTALE: art. A cerniera, permette movimenti su un unico piano come la flessione dell' avambraccio sul braccio (tra omero e ulna) GINGLIMO LATERALE: art. a perno consente la rotazione del braccio a livello del gomito (tra radio e ulna) • ARTICOLAZIONE ELLISSOIDALE: permette la rotazione assiale ad esempio la rotazione dei pollici (tra pollice e metacarpo) ARTICOLAZIONE A SELLA: permette movimenti angolari su due piani (tra radio e carpò) ATRODIO: le art. sono piatte e consentono solo movimenti di scivolamento come i movimenti tra una vertebra e l'altra FRATTURE OSSEE Se la forza applicata supera la capacità elastica di un determinato osso si verifica una frattura La frattura può essere: COMPLETA O PARZIALE ( se le due parti sono staccate completamente o no) SEMPLICE O SCOMPOSTA (se i segmenti mantengono o no la posizione normale) ESPOSTA (quando un moncone osseo esce all'esterno) LUSSAZIONE E DISTORSIONE RICE (riduce il gonfiore e allieva il dolore) Rest (riposo per 24-48 ore) Ice (nelle prime 24 ore bisogna applicare il ghiaccio per periodi di 20 minuti ogni 4 ore (non tenere il ghiaccio per più di 20 minuti perché potrebbe causare danni ai tessuti) Compression (avvolgere l'area con una benda elastica) Elevation (sollevare la parte del corpo infortunata oltre il livello del cuore in modo che la gravità allontani i liquidi dall'area danneggiata) Rachitismo e osteoporosi Il rachitismo è una malattia infantile, dovuto a carenza di calcio o vitamina D, in cui si ha un difetto di calcificazione delle ossa, di conseguenza si verifica un rammollimento osseo e le gambe risultano arcuate TENDINI E LEGAMENTI Le ossa che fanno parte di un articolazione sono mantenute nella giusta posizione dai: . LEGAMENTI strutture flessibili di tessuto connettivo che collegano tra loro due ossa o due parti dello stesso osso. Essi intervengono solamente quando l'integrità dell'articolazione è messa in pericolo. Hanno una grossa resistenza grazie alle fibre collagene ma un elasticità ridotta (si lacerano se sottoposte ad un allungamento che supera il 6% della loro lunghezza iniziale) •I TENDINI (sono cordoni) collegano i muscoli alle ossa APONEUROSI (sono fasce di tessuto connettivo fibroso) collegano i muscoli alle ossa La distorsione è una temporanea modificazione dell'articolazione con lesione dei legamenti senza perdita di contatto tra le superfici articolari La lussazione è uno spostamento permanente delle superfici articolari è detta completa se la perdita dei rapporti fra le due superfici è totale È detta incompleta o sublussazione quando invece resta un contatto parziale L'osteoporosi è tipica delle persone anziane causata dall'attività degli osteoclasti che prevale su quella degli osteoblasti, di conseguenza il tessuto osseo risulta poroso e fragile. Questa malattia è influenzata dagli ormoni sessuali per questo le donne sono più soggette (8 donne malattie per ogni 2 pazienti uomini) Esistono delle cure ma sono poco efficaci e rischiose in quanto sono a base di ormoni che aumentano il rischio del tumore al seno L'ARTROSI interessa principalmente la cartilagine articolare più esposta allo sforzo come quelle dell'anca e del ginocchio Si manifesta tra i 60 e i 70 anni L'artrosi è una conseguenza dell' usura della cartilagine che copre le articolazioni, l'osso messo allo scoperto reagisce con la produzione di nuovo tessuto osseo determinando un irrigidimento. I sali di calcio procurano infiammazione e dolore e infine può sopravvenire il blocco articolare. I muscoli si irrigidiscono per proteggere la zona facendo assumere posizioni anomale al corpo Esistono 3 tipi di muscolo: SCHELETRICO= (attacco alle ossa, muove parti dello scheletro, anche quando è a riposo si trova in uno stato di semicontrazione che si definisce tono muscolare) CARDIACO = (si trova unicamente nel cuore) LISCIO = (si trova nelle pareti dei vasi sanguigni e in quella degli organi cavi) Il movimento è generato dall'azione combinata di due muscoli antagonisti di cui uno si contrae e l'altro si rilassa I MUSCOLI FUNZIONI: movimento Stabilizzazione delle posizioni del corpo Regolazione del volume degli organi Movimento di sostanze all'interno del corpo Produzione di calore Massetere Deltoide Obliquo esterno dell'addome Retto dell'addome Brachioradiale Tensore della fascia lata Adduttore lungo Orbicolare dell'occhio Sartorio Retto del femore Vasto mediale Peroneo lungo Tibiale anteriore Estensore breve delle dita L'artrosi può colpire la zona cervicale (ARTROSI CERVICALE) o la zona lombare (ARTROSI LOMBARE) con possibile ernia del disco e sciatica (uscita dei dischi intervertebrali) Frontale Sternocleidomastoideo Trapezio A "100 Grande pettorale Bicipite brachiale Brachiale Pronatore rotondo Palmare lungo Flessore ulnare del carpo Vasto laterale Palmare breve Gastrocnemio Soleo Estensore lungo delle dita Interosseo plantare I muscoli pellicciai anziché inserirsi nelle ossa, si connettono al tessuto sottocutaneo, ad esso appartengono i muscoli mimci del volto Trapezio Piccolo rotondo Grande rotondo Estensore radiale lungo del carpo Anconeo Occipitale Grande complesso Estensore comune. delle dita Estensore ulnare del carpo Obliquo esterno dell'addome Vasto laterale Grande adduttore Plantare Peroneo breve Splenio Sottospinato Gran dorsale Tricipite brachiale Brachioradiale Estensore radiale breve del carpe Flessore ulnare del carpo Grande gluteo Semitendinoso Bicipite femorale Semimembranoso Gracile Gastrocnemio Classificazione dei muscoli in base alla forma FUSIFORMI Formati da un ventre che si restringe in periferia (se hanno più ventri è più tendini sono detti bicipiti tricipiti etc.) Hanno una grande capacità di accorciamento e sono presenti negli arti . Classificazione dei muscoli in base all'orientazione delle fibre . MUSCOLI A FASCI PARALLELI • rapidi nella contrazione A loro volta si dividono in fusiformi, larghi e a ventaglio ELEVATORI sollevano una parte del corpo (Trapezio) Classificazione dei muscoli in base al movimento • contrazione isotonica = il muscolo si accorcia mantenendo costante la DEPRESSORI abbassano una parte del corpo (Trapezio) I MUSCOLI BREVI si trovano attorno alle articolazioni tensione Contrazione isometrica il muscolo mantiene invariata la lunghezza MUSCOLI A FASCI OBLIQUI O PENNATI meno rapidi ma molto potenti . ROTATORI fanno ruotare un osso attorno al suo asse (Sternocleidomastoideo) MUSCOLI ANULARI hanno la funzione di apertura e chiusura degli sfinteri interni ed esterni I MUSCOLI LARGHI sono appiattiti Scarsa capacità di accorciamento Hanno funzione di contenimento e copertura Ricoprono la cavità toracica e addominale ABDUTTORI allontanano un osso dal piano corporeo sagittale (Deltoide) -ADDUTTORI avvicinano un osso dal piano sagittale (Pettorali, dorsali) FLESSORI riducono l'angolo di apertura dell'articolazione (Bicipite branchiale) ESTENSORI aumentano l'angolo di apertura dell'articolazione (Tricipite branchiale) LA STRUTTURA DEL MUSCOLO Tendine Fascia profonda Vasi sanguigni Epimisio Banda 1- Disco Z Perimisio STRUTTURA DI UN SARCOMERO (È detto sarcomero la parte di miofibrille compresa tra due linee 2) Filamento di actina Filamento di miosina Fascicolo SeconoAce 40ood Food Stree SecondSoooooooooooooos Sarcomero Banda A- Zona H. STRUTTURA DEI MIOFILAMENTI Linea M ↓ Fibra muscolare (cellula) Sarcolemma Endomisio Capillare sanguigno Molecola di miosina Bandal ↑ Disco Z Monomero di actina Tropomiosina Troponina Motoneurone Testa globulare Miofibrilla Catena polipeptidica lineare . . . Filamenti sottili . -Filamenti spessi il muscolo striato è avvolto da una membrana connettivale EPIMISIO è formato da FASCI MUSCOLARI avvolti da una membrana, il PERIMISIO i fasci muscolari sono formati da FIBRE MUSCOLARI dotate di guaina connettivale, l'ENDOMISIO Ogni fibra (sincizio) che non ha subito citodieresi è ricoperta da una membrana detta SARCOLEMMA (contiene introflessioni detti tubuli T) e il il sarcolemma contiene il SARCOPLASMA ricchissimo di mitocondri, e RETICOLO SARCOPLASMATICO ricco di ioni calcio Ogni fibra contiene subunità contrattili dette MIOFIBRILLE ogni miofibrilla è formata da MIOFILAMENTI di due tipi diversi: i filamenti spessi formati da molecole di miosina e i filamenti sottili formati da actina rinforzata da due proteine accessorie: una globulare (TROPONINA) e una filamentosa (TROPOMIOSINA) La distribuzione dei filamenti di actina e miosina si evidenzia come un alternarsi di bande chiare e scure che danno al muscolo l'aspettò striato • le BANDE CHIARE I sono formate da miofilamenti di actina Le BANDE SCURE A, sono formate da miofilamenti di miosina e actina che si sovrappongono la banda I è attraversata da una linea scura 2, una struttura proteica a cui si legano i miofilamenti di actina La banda A è attraversata da una ZONA H, costituita solo da filamenti di miosina La zona Hè a sua volta attraversata dalla linea M sito di attacco dei filamenti spessi Ogni filamento di MIOSINA è formato da circa 200 molecole. Le parti terminali delle molecole di miosina sporgono dal filamento come piccole teste globulari I filamenti di ACTINA sono formati da 2 proteine avvolte a elica Ogni molecole è formata da subunità e richiama l'aspettò di un filo di perle Ogni subunità ha un sito di legame per la testa della miosina Quando il muscolo è rilassato i siti di legame sono coperti da una delle 2 proteine accessorie, la TROPOMIOSINA, filamentosa tenuta in posizione dalle masserelle globulari della seconda proteina accessoria, la TROPONINA. Il meccanismo di contrazione è regolato dagli IONI CALCIO e da un IMPULSO NERVOSO che arriva da un neurone che attaccando il suo assone alle fibre muscolari forma giunzioni neuromuscolari o placche motrici (sinapsi) Per indurre la contrazione il neurone rilascia un neurotrasmettitore chiamato ACETILCONINA che propaga l'impulso alla membrana della fibra muscolare che insinuandosi nei tubuli a T sollecita il reticolo sarcoplasmatico a liberare nelle miofibrille gli ioni calcio. Gli ioni calcio si uniscono alle proteine accessorie globulari (TROPONINA) modificandone la forma permettendo lo scivolamento delle proteine complementari filamentose (TROPOMIOSINA) e l'esposizione dei siti di legame dell'actina La testa della miosina si lega alla subunità dell’actina formando ponti trasversali, che a seguito dell'energia liberata dall'ATP s'incurva facendo scorrere i due filamenti Successivamente la testa della miosina si lega ad una molecola di ATP con conseguente distacco della miosina dall'Actina • I ponti trasversali si formano e si sciolgono 5 volte al secondo · . MECCANISMO DI CONTRAZIONE DISTROFIA MUSCOLARE malattia ereditaria dovuta all'inattivazione di un gene nel cromosoma X, che determina la mancante produzione della distrifina. La sua mancanza porta alla morte delle fibre muscolari che vengono sostituite da tessuto adiposo La morte sopraggiunge intorno ai 30anni per insufficienza respiratoria MALATTIE E TRAUMI LA MIASTENIA GRAVE è caratterizzato da indebolimento della capacità di lavoro dei muscoli È una malattia autoimmune in cui gli anticorpi aggrediscono le placche neuromuscolari rendendole inefficienti È curabile ma nei casi più gravi i malati muoiono per paralisi respiratoria . LO STIRAMENTO è una lesione di poche fibre muscolari dovuta ad allungamento del muscolo Si risolve col riposo i muscoli sono formati da: FIBRE ROSSE = fibre muscolari lente, sono dottate di mioglobina che lega l'ossigeno e sono ricche di mitocondri, vasi sanguigni e riserve di glicogeni che consentono loro di svolgere un lavoro aerobico prolungato nel tempo FIBRE BIANCHE = fibre veloci, sono povere di tutto quello delle fibre rosse, sono adatte per lavori brevi anaerobici LO STRAPPO è la lacerazione delle fibre muscolari che coinvolge una parte più ampia del muscolo Causa immobilità dell'arto Con l'allenamento si possono modificare le caratteristiche ma non il numero di fibre lente e veloci che dipende dai geni ed è quindi ereditaria