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 UGO FOSCOLO
VITA
Nascita: 1778, Zante (governata dalla repubblica veneta)
Morte 1827, Londra
Il padre è veneziano e la madre è greca. A Ven
 UGO FOSCOLO
VITA
Nascita: 1778, Zante (governata dalla repubblica veneta)
Morte 1827, Londra
Il padre è veneziano e la madre è greca. A Ven
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Nascita: 1778, Zante (governata dalla repubblica veneta)
Morte 1827, Londra
Il padre è veneziano e la madre è greca. A Ven
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Nascita: 1778, Zante (governata dalla repubblica veneta)
Morte 1827, Londra
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Nascita: 1778, Zante (governata dalla repubblica veneta)
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UGO FOSCOLO VITA Nascita: 1778, Zante (governata dalla repubblica veneta) Morte 1827, Londra Il padre è veneziano e la madre è greca. A Venezia viene educato sulla base dei valori classici, scopre l'amore per la letteratura e viene accolto nei salotti nobiliari veneziani. Foscolo sosteneva Napoleone e per questo si arruola nella repubblica Cispadana. Napoleone però firmò il trattato di campoformio* e Foscolo rimane deluso perché egli ha ceduto un pezzo dell'Italia agli austriaci. Questo episodio lo ispirò a scrivere le ultime lettere di Jacopo Ortis. Egli si arruola come volontario nella Guardia Nazionale per la difesa della Repubblica Italiana. * Con esso vengono ceduti i territori della repubblica veneta agli austriaci. Nel 1801 morì suicida il fratello di Foscolo ed esce il primo volume delle Ultime lettere di Jacopo Ortis. Egli parte per la Francia e rientra in Italia per raggiungere poi Venezia dove incontra Ippolito Pindemonte a cui dedica I Sepolcri. Foscolo ritorna nell'esercito per salvare l'indipendenza del Regno d'Italia, ma gli austriaci vincono la resistenza italiana. Egli si esilia in Inghilterra pur di non collaborare con gli austriaci. A Londra ha difficoltà economiche, lì muore e i suoi resti verranno spostati nella chiesa di Santa Croce a Firenze. LA CULTURA E LE IDEE Foscolo riprende dall'illuminismo la visione laica della storia e della società e il materialismo. Quella di Foscolo...

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Didascalia alternativa:

è una poetica classicista con uno stile alto che alterna sdolcinatezza e tragicità e che rifiuta il realismo. I temi dei suoi sonetti sono soprattutto autobiografici (es. esilio, lutti familiari…...). La parte neoromantica delle sue opere sta nell'atteggiamento di inquietudine con cui il soggetto si rapporta con la realtà. STILE Il suo stile rispecchia la sua poetica classicista, con un lessico colto costituito da latinismi. E' presente molto spesso anche l’inversione sintattica e il verso utilizzato di più è l'endecasillabo accompagnato da molti enjambement. LE ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS Esce nel 1817 E' un romanzo epistolare, ovvero una raccolta di lettere indirizzate a Jacopo Ortis e scritte dal suo amico Lorenzo. Lorenzo diventa alla fine anche il narratore che racconta il suicidio di Jacopo. Sono presenti elementi autobiografici come Jacopo Ortis che in realtà rappresenta Foscolo. Il suicidio di Jacopo mostra le illusioni del poeta come l'amore e la poesia. Il tema politico rimane per tutto il romanzo; con Napoleone l'unità italiana non può avvenire e dato che gli ideali di Jacopo sono troppo alti per accettare il dominio straniero decide di suicidarsi. L'altro tema è l'amore. Oltre alla componente lirica ce n'è anche una tragica sia nello stile che nella struttura (La vicenda di Jacopo è quella di un eroe tragico che non volendo scendere a compromessi si uccide). TRAMA Jacopo, dopo la delusione da parte di Napoleone, si ritira sui colli euganei dove si innamora di Teresa. Il padre della ragazza però non è d'accordo al matrimonio tra i due e Teresa decide di obbedire al padre. Jacopo parte allora per un viaggio attraverso l'Italia. A Ventimiglia inizia a riflettere sulla storia e sulla società. Torna sui colli euganei dopo aver saputo che Teresa si è sposata e la incontra per l'ultima volta dandole un bacio. Decide poi di porre fine alle sue sofferenze piantandosi un coltello nel cuore. "L'INIZIO DEL ROMANZO" Questa lettera apre il romanzo. Jacopo si rivolge a Lorenzo mentre Napoleone cede il Veneto all'Austria. Jacopo ha lasciato Venezia (andando sui colli euganei) per sfuggire alle persecuzioni degli austriaci contro i patrioti. TEMI: crollo delle illusioni, esilio, annuncio del suicidio COMPRENSIONE E ANALISI Linguaggio colto e letterario, frasi brevi e uso delle interrogative retoriche. “LA LETTERA DA VENTIMIGLIA" Per sfuggire alla delusione politica e ai tormenti d'amore, Jacopo quando arriva a Ventimiglia inizia a riflettere sulla condizione tragica degli uomini. Pensa poi a se stesso e al suo sconforto. Decide quindi di rimanere in Italia, senza varcare il confine con la Francia, e inizia a riflettere sul suo destino di morte. TEMI: precarietà della vita e vanità della storia COMPRENSIONE E ANALISI Il testo può essere diviso in 4 parti: 1. descrizione natura selvaggia di Ventimiglia 2. riflessione sulla situazione politica italiana 3. espressione delle considerazioni di Jacopo sulla vita umana 4. analisi del destino di Jacopo e l'ultimo suo pensiero che va a Teresa Linguaggio sofisticato, aggettivi che esasperano i toni (es. montagne “immense”), scelta di immagini letterarie (es. “Insanguinare i loro ferri). Il paesaggio è tragico e riflette la condizione interiore di Jacopo. La natura viene personificata e si mostra "solitaria e minacciosa" Questa lettera è uno dei maggiori esempi di pessimismo di Foscolo. LE POESIE La produzione poetica è molto ridotta; 2 odi e 12 sonetti. Le odi sono un esempio del neoclassicismo settecentesco e si ispirano all'opera di Parini. Entrambe prendono spunto dalla realtà: due donne conosciute dal poeta (Luigia e Antonietta). Nelle odi è contenuto il mito della bellezza incarnato nelle donne. I sonetti sono molto brevi, ma in poche parole viene espresso un significato profondo. I quattro sonetti con l'esito maggiore furono: ● Alla sera, accosta ispirazione all'equilibrio e lo spirito guerriero che si placa solo con la sera (ovvero la morte) • A Zacinto, unisce elementi autobiografici a motivi mitici (es. l'esilio di Foscolo con quello di Ulisse). In morte del fratello Giovanni, si fonda sul tema dell'esilio e della tomba. "ALLA SERA" (1803) E' un sonetto in stile classico con 2 quartine e 2 terzine. Le rime hanno uno schema A-B-A nelle quartine. TRAMA: Il tema centrale è la sera (immagine della morte) che riesce a placare le tempeste interiori del poeta. Anche la stesura del sonetto stesso dona pace a Foscolo. TEMI: morte, materialismo ANALISI Le quartine hanno un andamento disteso e calmo, mentre le terzine hanno un tono più incalzante. La sera è definita come la “fatal quiete” cioè la pace definitiva. L'espressione “nulla eterno" rimanda all'idea materialista che Foscolo ha della morte (ovvero che dopo la morte non c'è niente). FIGURE RETORICHE Prima quartina: allitterazione (ripetizione lettera R), enjambement (es. liete Le nubi), personificazione (Sera), ossimoro (accostamento di concetti contrari, es: fatal quiete" Seconda quartina: enjambement (es. secrete Vie), personificazione (es. Vie) Terza terzina: ossimoro (es. "nulla eterno") Quarta terzina: antitesi (es. “spirto guerrier”), allitterazione (ripetizione lettera R) Sera: metafora di morte Torme: metafora di ansie Spirto guerrier: metafora di animo tormentato "A ZACINTO" Sonetto stile neoclassico con temi romantici TRAMA: ricordano il luogo in cui è nato, Foscolo affronta il tema dell'esilio. Al contrario di Ulisse (che fece ritorno ad Itaca), il poeta è destinato a morire in terra straniera TEMI: esilio, nostalgia della terra natale Foscolo dice che la sua sepoltura sarà illacrimata perchè essendo in terra straniera nessuno potrà piangere sulla sua tomba. FIGURE RETORICHE Prima quartina: sineddoche (es. sponde), enjambement (es. one del Greco mar Seconda quartina: ossimoro (es. limpide nubi), perifrasi (es L'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali), metafora (“verso" di poesia) "IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI" Scritto nel 1801 dopo la morte del fratello di Foscolo, Giovanni. Ci sono temi riguardanti l'esilio (come in “A Zacinto”) e temi riguardanti la morte intesa come quiete (come in “Alla sera”). TEMI: esilio, morte Ci sono nuove tematiche su base classica. FIGURE RETORICHE Prima quartina: metonimia (una parte dell'oggetto che sta per tutto l'elemento, es: "pietra" sta per "tomba”), metafora (es. “fior” sta per giovinezza), enjambement (es. "gemendo il Fior della tua giovinezza...) Seconda quartina: personificazione (es. Madre), sinestesia (2 figure sensoriali diverse, es. cenere muto), sineddoche (es. "tetti" che sta per "casa") Terza terzina: allitterazione (ripe lettera metafora "tempesta" che sta per "tormento" e "porto” che sta per “morte” Quarta terzina: metonimia (es. "ossa") DEI SEPOLCRI Nel 1806 venne pubblicato l'editto di Saint Cloud che imponeva la sepoltura nei cimiteri pubblici fuori dalle mura cittadine e regolamentava le iscrizioni sulle tombe. Da quel momento lì si inizia ad avere una visione differente della morte. L'idea del "Dei Sepolcri" nasce da una discussione tra Foscolo e Ippolito Pindemonte sulle sepolture. Esso venne pubblicato nel 1807 sotto forma di carme (dal latino “carmen”, canto/composizione poetica). Esso è formato da 295 endecasillabi sciolti in cui vengono ripresi temi civili. La tomba diventa luogo simbolico della storia della civiltà umana e questo poemetto viene diviso in 4 parti. Il carme viene anche definito come “epistola” (ovvero lettera) perchè c'è un destinatario, ovvero Ippolito. "Dei Sepolcri" è anche un poemetto filosofico e ha uno stile elevato, con un lessico ricco e ricercato e molte metafore. Le frasi sono brevi perchè devono rimanere impresse nella mente. TEMI: Prima parte: i sepolcri permettono ai vivi di rimanere in contatto, con chi non c'è più, attraverso la memoria, critica all'editto di Saint- Cloud, esempio di Parini che giace in una fossa comune. Seconda parte: sepolcro come luogo della memoria, diversi usi mortuari nel mondo cattolico e medioevale, nel mondo classico e in Inghilterra, critica alla decadenza italiana Terza parte: esaltazione significato civile dei sepolcri, tombe di grandi italiani sepolti a Santa Croce, significato storico della morte e la memoria ai caduti della battaglia di Maratona Quarta parte: significato morale e civile della tomba, sepolcro come tutela della memoria, funzione eternatrice della poesia, caduta di Troia e poesia di Omero Foscolo crede che, oltre alla tomba, ciò che permette di celebrare la virtù della memoria e di conservare il ricordo nelle generazioni future sia la poesia. ANALISI Ci sono molti enjambement e molta punteggiatura IL ROMANTICISMO Movimento culturale che nasce in Germania nel 1798 e si diffonde in Europa nella prima metà dell'800. Esso valorizza i sentimenti, le passioni e l'immaginazione. In questo periodo si risveglia anche l'interesse per la storia medioevale. Questa parola viene usata da Schlegel (con il significato di movimento culturale) e poi viene fatta propria dal gruppo di Jena che si riuniva intorno alla rivista “Athenaum". Questo movimento si basa sul rifiuto dei principi dell'illuminismo e si caratterizza da: esaltazione identità nazionali ● rivalutazione religione cristiana primato sulle intuizioni e sulla passione Con il romanticismo l'intellettuale è spesso patriota (in lotta per la libertà) o un intellettuale escluso (che rifiuta il contesto in cui vive). Il nuovo intellettuale è spesso borghese che vive della sua professione di scrittore. In Francia e in Italia il dibattito delle nuove tendenze romantiche inizia con il trattato "De l'Allemagne" di Madame Stael, in cui si esalta la cultura tedesca e si espongono le teorie romantiche. La natura assume aspetti umani e l'uomo viene esaltato nei suoi aspetti “naturali” di creatività. La divisione tra uomo e mondo porta all'affermazione dell'individualismo. Esso si esprime attraverso la ribellione eroica fino ad arrivare al titanismo e all'esaltazione del genio artistico. Si diffonde anche un sentimento di vivere in un mondo squallido in cui si è perso l'incanto della poesia. L'atteggiamento realistico viene espresso da poeti come Manzoni, mentre l'atteggiamento lirico-esistenziale da Leopardi. Inizia ad esserci anche un gusto per il primitivo, che può essere identificato con il popolo e le origini delle diverse nazionalità. La musica è la forma artistica privilegiata. Ad esempio Giuseppe Verdi che compone musica per il teatro IN ITALIA Esce l'articolo di Madame de Stael “sulla materia e la utilità delle traduzioni" in cui si augura un rinnovamento culturale da farsi con la traduzione delle opere moderne di autori inglesi e tedeschi. Gli intellettuali classicisti criticano Stael, mentre quelli romantici appoggiano le sue riflessioni. Giacomo Leopardi si ispira al classicismo e al materialismo illuminista ed interpreta alcuni temi romantici come l'angoscia e l'infinito. "GL'INTELLETTI...RIVOLGANO SPESSO L'ATTENZIONE AL DI LA' DELLE ALPI" Articolo di Madame de Stael, tradotto da Pietro Giordani (amico di Leopardi) che apparve sulla Biblioteca italiana nel 1816 con il titolo di "Sulla maniera e la utilità delle traduzioni". "Guardare al di là delle alpi” significa dare al di là dei modelli classici in Italia e guardare gli altri paesi per trovare nuove strade. Ad esempio foscolo è un poeta neoclassico- pre romantico LA QUESTIONE DELLA LINGUA La lingua viene ora considerata come espressione dello spirito di un popolo. C'era l'esigenza di creare una lingua letteraria e una lingua di uso comune che fossero nazionali, perché in quel periodo si parlavano dialetti o il francese. Manzoni e il governo optarono per il toscanismo, ovvero il toscano parlato dalla borghesia colta fiorentina "IL VOCABOLARIO DELLA LINGUA DEL REGNO D'ITALIA" Il ministro dell'istruzioni istituì una commissione per unificare la lingua italiana. Questa commissione fu presieduta da Manzoni. Il brano riporta le 4 obiezioni di Manzoni: 1. il vocabolario di una lingua nazionale non può basarsi sulla lingua di una città. Manzoni risponde che gli argomenti trattati a Firenze non soddisfano tutte le opinioni che ci possono essere in Italia 2. Il fiorentino è un dialetto e non può diventare lingua nazionale. Manzoni dice che l'essenza del dialetto presuppone una lingua parlata dalle persone più colte e una parlata dalle persone meno colte, ma ciò non avviene in italia perchè ci sono molti dialetti. 3. la lingua di una città non può essere imposta su un'intera nazione. Manzoni risponde che il vocabolario non è un codice penale, ma uno strumento che deve essere arricchito di nuove parole 4. il vocabolario basato su una lingua viva e in uno può far tralasciare lo studio della lingua letteraria. Manzoni risponde che bisogna distinguere la lingua dagli scrittori dal vocabolario della lingua in uso. + POWERPOINT SU QUADRI